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iolanda o violante 75

dere questi e sottrarlo alla sorte di tutto il resto della famiglia, e condurlo in salvo a Chambéry.

Il perfido Luigi XI, avvertito del caso occorso alla sorella, e saputo che il Ducato si metteva sotto la sua salvaguardia, mentre provvide validamente, dividendo pel momento il Governo fra gli zii e ponendo Filiberto sotto la tutela del Duca Grolée Luyo, volle vendicarsi della sua poca sottomissione a lui, e pel momento non si occupò niente affatto di essa.

Intanto la povera Duchessa, rinchiusa prima nel castello di Rochefort, e quindi trasferita in quello di Rouvre, presso Digione, aveva agio di fare, nella sua solitudine, serie riflessioni sul frutto che raccoglieva dai sacrifizi fatti in favore del Duca di Borgogna: sull’infame tradimento di cui era stata vittima, e sulle speranze d’ingrandimento, sì crudelmente dileguate.

Ma, sempre animosa, non si lasciava abbattere dalla sventura, e alle riflessioni faceva seguire progetti e determinazioni. Non per nulla sorella di Luigi XI, sebbene possedesse le virtù che a lui mancavano, e i vizi fossero in lei talmente modificati e addolciti da riuscire semplici difetti, aveva anch’essa la sua dose di astuzia, e comprese presto che più facile le sarebbe stato, ponendola in opera, d’intenerire il fratello piuttosto che Carlo; perciò non cessava di pregarlo con umili frasi, con mezze promesse lusinghiere (che non faceva niente affatto idea di realizzare), perchè volesse porre un termine alla sua prigionia.

E il Re di Francia, giudicando da quelle preghiere,