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yolanda o violante 73

Reggente egli stesso, nel 1469. Né s’ingannava, perchè mentre la Duchessa dava ai figli e alle figlie (ebbe sei maschi e tre femmine) una eccellente educazione militare, civile, letteraria e domestica, era abile nella politica, attiva, gelosa del potere, tanto che vedendolo minacciato dai cognati, chiese l’appoggio di suo fratello. Egli si mostrò disposto a difenderla, a patto che essa si pronunziasse apertamente contro il duca di Borgogna. Ma Yolanda non voleva a ciò acconsentire, avendo in vista un matrimonio fra il suo primogenito e la erede di quel principe, onde formare un regno più bello e vasto, tanto essa aveva fatta sua la causa di Savoia. E questa causa essa sempre difese con tanto calore, che più volte non si peritò di bravare lo sdegno di suo fratello.

Buona e virtuosa, valorosa e colta, fu chiamata la fondatrice di un secolo d’oro, tanto, nei periodi di sosta che le davano i suoi persecutori, essa incoraggiò e diè potente impulso ad opere belle, buone e grandiose. Credo per questo, basti citare l’incarico dato a Perinetto del Pino, di mettere in cronaca le antiche memorie dei Principi di Savoia, già scritte cinquanta e più anni indietro, per ordine di Amedeo VII, da Giovanni d’Oronville, detto Cabaret; il tentativo di rendere navigabile la Dora Baltea, dal ducato d’Aosta in poi; e la pubblicazione fatta nel 1477 a Torino, del corpo di leggi, con alcune addizioni, fatte da Amedeo VIII nel 1430, per meritarsi di essere regina, come altri hanno detto, di quest’Italia che voleva riunire.