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così la condusse feliciemente insino a dove si aveva a posare la lanterna. Nel quali tempo essendo chresciuta in a pari della maraviglia et della grandezza e gloria sua conòve in alchuni (1). Non manchorno di quegli che feciono de’ modegli di detta lanterna per ingiegniarsi che egli non havessi il vanto e la groria intera solamente lui di sì maraviglioso et grandissimo edifitio maggior di alchuno altro, di alteza masimamente, di alchuno altro così moderno come antico che si abbia notizia, et insino a una donna o per se stessa o spinta da altri si dicie che ne fecie uno insieme con gli altrj, lo portò all’Opera. Fecie questo mentre il suo Pippo come ella sta al presente et portorlo all’Opera anchora che fussi chonfortato d’alchuni e amici sua che non lo mostrassi insino a tanto che ciascheduno che ne facieva vi avessi portato il suo. Ai quali rispose che non lo stimava, perchè il vero non era se non uno. Donde forse cavò Michelangiolo le parole che egli usò quando hebbe a fare il modello di quella che è sopra la sagrestia nuova di san Lorenzo, che essendogli detto che s’ingeniassi di variare da quella di Pippo, rispose: Variar si potrebbe, ma far meglio no, perchè Pippo à ochupato il primo luogo. Fu finalmente deliberato dai consoli che ella si faciessi secondo il modello di Pippo inperò che egli piaque tanto che ancora i sua caluniatori confessorno che egli stava bene, ma solamente dicievano che non vedevono il modo dove egli potessi fare da salirvi su senza guastarla, purchè e’ mostrassi loro dove avessi a essere salita: la qual cosa essendogli detta dai consoli rispose: Se voi non ci avete altro che vi dia fastidio lasciatene avere il pensiero a me. Ma ostando pure i consoli con questa obbiezione, quando e’ gli hebbe tenuti più giorni cho l’animo sospeso, però disse loro

  1. Pare manchi la parola invidia.