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la inpresa si dessi a Pippo solo. La qual cosa intesa Pippo et parendogli d’esser venuto a quel termine che egli haveva tanto desiderato, cioè di tenere il primo luogo nella architetura, poichè egli non haveva possuto nella schultura, uscì subito fuora et andatosene fuora della porta alla Croce fecie fare uno ispianata in su renaio d’Arno circha d’un mezo miglio per ogni verso et quivi disegniata in terra questa chupola quanto ella haveva a esser grande appunto, et fatto uno punto nel mezo disegniò tutte le pietre............ che tiravono............ et colta la misura della grandeza et qualità loro che ve n’era di varie sorte che incastravono l’una nell’altra, ne fecie alchuni modegli di rape (1) et mettendovi la misura cominciò a farla lavorare di quella maniera a scharppelinj et con quelle cominciò a voltarne detta chupola ricigniendola di dentro di midollo di quercia ritenuto da cierti ferramenti i quali appariscono ancora..... di detta cupola di dentro et di mano voggiendola con una facilità maravigliosa et con una grandissima sichurtà di chi vi lavorava, de’ quali, per non aver saputo prima trovar il modo che trovò egli di fare i ponti sichuri, erono insino a que’ dì morti e chapitati male assai. Trovò molti strumenti e molti modi di tirar lassù le chose neciesarie, non più veduti insino allora, con i quali lavorando un bue solamente per uno tirava su qual si voleva (2) grandissimo peso. Et così ordinò questo uomo con tanta diligientia delle cose minori alle maggiori che pare dificile che intelletto umano la possa comprendere, facciendo giorno per giorno i modegli neciessari a quelle parte che si fabricavano come quello che l’aveva del tutto in modo nella mente che non poteva errare, e

  1. È proprio scritto di rape.
  2. Ms. volgieva.