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deliberatione di far le dua porte di bronzo di santo Giovanni, cioè quella del mezo e quella al rischontro........ haveva fatta innanzi gran tempo sanza il fregio, però che lo fecie Lorenzo sopradetto, uno cierto maestro Andrea pisano, la qual cosa intendendo Lorenzo come desideroso, non manco desideroso de l’onore che dell’utile, se prese licientia dal signiore diciendogli che voleva venire a vedere se la sua buona sorte volessj conciederglj che e tochassi a luj a fare una opera simile nella patria sua, il che egli sommamente desiderava: la qual licientia ottenuta se ne venne a Firenze et rapresentossi dinanzj a’ consoli dell’arte de’ merchantj, ai quali per haver particular cura del tenpio di santo Giovanni s’apparteneva d’allogar detto lavoro, insomma con molti altri maestri parte de’ quali chiamatj e parte vinuti da loro erono allora in Firenze per fare questa opera. Finalmente fu deliberato per detti consoli che se da tanti maestri son quj faciesino una istoria per uno di bronzo, o d’ottone, infra uno anno et a cholui che la faciessj più bella fussino alogate le porte a iuditio di 30 uomini dell’arte, cioè ischultorj et pittorj agiunttj a loro i consoli che sono 4. Et i maestrj furno questi: Filippo di ser Brunelescho di Firenze, Lorenzo di Bartoluccio, Simone da Colle, Lorenzo Pie.... d’Arezo, Iacopo dalla Quercia, e Francesco di Vali d’Ombrone, de’ quali 6 solamente Lorenzo di Bartoluccio e Filippo di ser Brunelescho solamente feciono l’opera, et quegli altrj, isbigotitj di potere agiugnere dove loro, si tolsono giù dalla inpresa, e finalimente fu giudicato che quella di Lorenzo di Bartoluccio, che è oggi nella aldienza di dettj consoli, fussi più bella che quella di Filippo. Detto rinutiò la schultura come si dirà quando parleremo di luj e non volse dipoj maj più attendere a simile arte. Fecie adunque detta porta nella quale sono 28 quadrj, in venti de’ qualj sono tutte istorie del testamento vechio, di basso et mezo et quasi tutto rilievo, con