Pagina:Gelli - Venti vite d'artisti, 1896.djvu/29


— 25 —

è quello che è in quel cantone in sulla mano manca con uno cappuccio avolto al capo che così usavano in que’ tempi lavorare gli artefici; et io ne ricordo molti dal 1512 in là stare a bottegha e lavorare co’ cappucci avolti al capo et ciò dicevono fare per difendersi dall’aria, la quale dicono essere molto sottile in Firenze. Dipinse ancora a Pisa in san Paulo a Ripa d’Arno assai e in Camposanto.


Buonamico.


Fu ancora in questi tempi un’altro discepolo di Agnolo sopradecto chiamato Buonamico. Trovasi di suo mano non so che storie in Camposanto, e a Firenze il munistero fuori della porta a Faenza, et in san Brancazio una fighura di santa Humiliana fondatrice di detto monasterio1.


Lo Starnina.


Gerardo di Mariano sopradetto lo Starnina si partì da Firenze piccolo fanciulletto ancora, et alquanto exercità nella pitura et andossene in Francia et in Hispagnia dove stette gran tempo, et dipoj tornatosene a Firenze dipinse nel Charmine la cappella di santo Girolamo dove sono molte figure vestite al modo di dettj paesi. Et fecie nella facciata della parte guelfa sopra la schala quel san Dionigi che v’è in fresco sì mirabilmente, che pare fatto oggi, con la città di Pisa ritratta a’ piedj in memoria che nel

  1. Qui principia il secondo copista.