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che fu tenuta cosa maravigliosa, e nella Minerva una tavola e un crocifisso. Andossene dipoi a Napoli dove dipinse in s. Chiara lo Apocalipse e nel Castello (1) dello Uovo et nella sala del re molti huomini famosi. Dipinse in Padova nella chiesa de’ frati Minori. Dipinse in Firenze nella sala della parte guelfa in istoria, e in capo della scala una figura: nel palagio del podestà la cappella di santa Maria Magdalena dove ritrasse Dante di naturale. Nella chiesa di santa Croce quattro cappelle, cioè (2) 3 allato alla cappella maggiore inverso la sagrestia e una dall’altra banda con alcune tavole. Dipinse la tavola della cappella de’ Baroncegli sotto la quale è il nome suo. Fece sopra la porta del fianco di santa Croce un bellissimo disposto di croce, et sopra la cappella de’ Bardi un san Francesco quando à le stimate. Fece sopra la porta di Badia una nostra Donna con figure e dipinse nella cappella maggiore. Dipinse nella chiesa d’Ognisanti una cappella e un crocifisso grande et una tavola, che iv’è la morte di nostra Donna con dodici apostoli. Dipinse una tavola in san Giorgio et un crocifisso grande in santa Maria novella, et un san Lodovico sopra la sepultura de’ Salteregli allato al tramezzo di sopra. Dipinse Lunghoarno in sulla piazuola da’ Gianfiglazzi di fighure piccole una nostra Donna e altro, nel qual luogo è stato veduto più volte Michelagnolo fisamente ragguardare. Costui fu finalmente quello a cui si concede la lode e il vanto di avere risucitata la pitura che era estinta, come si legge nel epitaffio che è posto sotto la testa sua in santa Maria del Fiore. Nè solamente fu valente ne la pittura, ma ancora nella scultura e nella architettura, la quale cosa doppo di lui si è ritrovata solamente in Andrea Cioni,

  1. Nel ms. è cassato nuovo continuando il verso con dello nuovo.
  2. Ms. cio.