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294 Codice cavalleresco italiano


Vinta con tanta virtù d’intelletto, di sacrificio e di valore la immane guerra lo spirito illuminato del Generale Caviglia comprese le esigenze dei nuovi tempi, e con la circolare n. 2530 del 1° giugno 1919 ammoniva i primi e i loro rappresentanti, nonchè i componenti il Giurì d’onore, essere doveroso per tutti di trovare il modo di regolare amichevolmente le vertenze tra gli ufficiali mediante il Giurì, ricordando la «grande missione» di ordine, di disciplina e di fraternità sociale, a svolgere la quale in seno alla Nazione erano chiamati a compiere pel bene della patria i militari reduci dalla guerra o dalla prigionia, in servizio attivo e in congedo, e che a codesta missione verrebbe meno chi si dimostrasse privo di serenità di spirito, e di quel cameratismo che è sempre stato e sarà una tra le migliori forze del nostro Esercito glorioso.

Dalle notizie diffuse dalla stampa si ritenne che i concetti in ordine al duello nell’esercito non mutarono coll’assunzione del Generale Albricci al Dicastero della guerra; anzi, che gli studi per una radicale riforma conforme alla evoluzione della coscienza pubblica procedevano attivi, sebbene circospetti per la delicatezza dell’argomento, trattandosi di eliminare non solamente il ricorso alle armi per risolvere le cosidette vertenze d’onore, ma anche il seguito propriamente giudiziario di codeste vertenze, poichè la ragione di una querela pubblica verrebbe a mancare.

Dopo i Generali Caviglia ed Albricci altri Ministri sono passati a reggere successivamente le sorti del nostro Esercito, ma per la precarietà della funzione loro, nessuno ebbe tempo o modo di studiare e concretare quelle nuove disposizioni che anche dalla massa degli ufficiali vengono reclamate. Il Decreto 4 ottobre 1908 è ormai sorpassato. Non corrisponde più alla coscienza pubblica ed è.... un residuo di una evoluzione spirituale sopraffatto da un concetto più elevato e... pratico della vita nazionale, e deve perciò essere almeno rinnovato nella sostanza.

Le linee generali della riforma reclamate dai tempi