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Libro sesto 279

concedere riposi; nel qual caso, dopo quanto, ogni quando, e la durata loro. Se si dovrà sospendere il combattimento in seguito alle ferite, o se si dovrà protrarre sino a che uno dei duellanti, caduto a terra per ferite, o per esaurimento di forze, sarà riconosciuto impossibilitato a continuare la lotta; o per l’evidenza delle ferite, o per dichiarazione dello stesso ferito. Se i combattenti dovranno tirare ambedue con la destra, ovvero con la sinistra; o tanto con la destra quanto con la sinistra mano a loro piacimento. Se si potrà fare uso di guantone o guanto o fazzoletto attorno al polso o alla mano; della martingala, di cinti erniari, di fasciature o di qualsiasi apparecchio chirurgico imposto dalle condizioni fisiche dei contendenti; della camicia nei duelli di spada o di sciabola, del cappello e del soprabito in quelli con la pistola. Se lo scontro dovrà continuare con arma diversa di quella, colla quale fu iniziato e si ebbe già ferita o no. Si farà menzione del direttore del combattimento, confermandone le prerogative e i poteri eventuali conferitigli, e non si dimenticheranno tutti quei dettagli inerenti al disarmo, alla caduta, alla rottura o guasto delle armi, alla ripresa del duello, ecc.; insomma a tutto ciò che a primo aspetto può sembrare insignificante e quasi puerile, se dalla dimenticanza o trascuratezza di quelli non sorgessero costantemente attriti e vertenze novelle capaci solo di inasprire maggiormente gli animi e da una cosa da nulla farne una tragedia.

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