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262 Codice cavalleresco italiano
ART. 470.

Condotti i duellanti al loro posto, si consegnano loro le armi. Colui che dirige il duello rammenta loro i diritti e gli obblighi e, ritiratosi, dà il comando: «A loro!».

ART. 471.

A questo comando, l’offeso, o colui che fu designato dalla sorte a sparare per primo, monterà il cane e verrà alla posizione di puntamento.

ART. 472.

Sulla mira non potrà rimanervi oltre i dieci secondi, trascorsi i quali, deve comandarsi l’«Alt!». A questo comando si rivolge la bocca dell’arma verso il suolo e, se anche non fu fatto partire, il colpo viene considerato come fatto.

ART. 473.

Anche dopo l’«Alt!», colui che ha tirato, o che doveva tirare, può conservare la sua posizione di punt, con il cane sulla tacca di sicurezza, per evitare che un moto nervoso, o l’emozione, facciano partire il colpo, e immobile, attende lo sparo dell’avversario.

ART. 474.

Due testimoni, uno di ciascuna parte, contano i secondi a voce sommessa, sullo stesso orologio. Spirato il tempo concesso per il puntamento, danno simultaneamente il comando «Alt!».

ART. 475.

Nella ripresa di duello in seguito a ferita, si con-