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214 | Codice cavalleresco italiano |
l’altro, avendo cura di dividere coscienziosamente tra loro lo spazio, il vento e la luce.
Nota. — Vari modi si praticano per far prendere le distanze ai duellanti. Ne accenniamo alcuni.
Due testimoni prendono la prima posizione del saluto e a una distanza tale, tra di loro, che allungando il braccio armato, le punte delle lame si tocchino. Fatto quindi un passo indietro, avranno la distanza che deve esistere tra i due avversari.
Difatti, questi, venendo in guardia e facendo un passo avanti, avranno le armi incrociate e, andando a fondo, potranno ferirsi.
Altra maniera è quella di mettere i duellanti ad una distanza tale che, per toccarsi, sia necessario un passo e la spaccata; ossia a doppia distanza.
Traducendo in cifre questa regola, avremo che, posti in guardia gli avversari, le punte delle armi disteranno sessanta centimetri tra loro.
I due combattenti, posti di fronte, devono mantenere il più rigoroso silenzio. Il direttore del combattimento, se è testimone dell’offeso, oppure un testimone di questi, presenterà le armi al proprio cliente, perchè ne scelga una, e passerà quindi l’altra al testimone della controparte, perchè la consegni all’avversario.
I testimoni prendono posto, come è prescritto nel paragrafo precedente (art. 346 e successivi), e i primi, appena ricevute le armi, saluteranno i padrini e il chirurgo della parte avversaria. Non si saluteranno