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146 Codice cavalleresco italiano


dette in pubblico da Caio, gliene chiese una riparazione d’onore per le vie cavalleresche. Caio, non sapendo a che santo votarsi, ricorse per consiglio al fratello, il quale scrisse una lettera piena d’insolenze e di minaccia a Tizio, dichiarando sè responsabile delle offese attribuite a Caio. Dietre nostro consiglio Tizio inviò la lettera al Procuratore del Re, che fece il dover suo.

n) al superiore che, abusando delle proprie qualità, provoca od offende l’inferiore, il quale non può reagire.

Nota. — L’inferiore offeso ha il diritto di rivolgersi ad un giurì o alla Corte d’onore, affinchè obblighino il superiore a dare all’inferiore le soddisfazioni dovutegli.


IX.

Età e stato fisico degli avversari nel duello.

Nota. — Non a tutte le età si possono maneggiare efficacemente le armi; per cui, riteniamo necessario determinare un limite massimo e un limite minimo tra la giovinezza e la senilità, entro i quali, senza urtare contro il senso morale, possa concedersi il diritto e l’obbligo di chiedere o di dare una soddisfazione con le armi. Ciò è tanto più necessario, inquantochè è obbligo di cavalleria di risparmiare al pubblico quel ragionevole disgusto, che proverebbe se scendessero sul terreno giovani imberbi o vecchi decrepiti.

ART. 242.

Non sarà mai concesso l’onore delle armi al minorenne. Per minorenne in materia d’onore si ritiene colui che non ha ancora estratto il numero di leva.