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Prefazione xiii

bricconi audaci? Possono far molto, se sorretti dalla stima e dalla simpatia degli onesti.

La cavalleria moderna ha perduto i caratteri di boria e di sciocca presunzione del Settecento. Oggi essa ha la sua base incrollabile nella onestà, nel rispetto e nel lavoro.

L’opinione pubblica odierna non è più propensa al duello come lo era per il passato. Il fenomeno duello è in diminuzione, sebbene in grande aumento sieno le cosidette vertenze cavalleresche. Ma queste non si risolvono più, come nei tempi andati, esclusivamente con la violenza delle armi; molte vengono sistemate con accomodamenti pacifici, onesti e civili. Ed infatti, mentre la media annuale dei duelli era di 279 per il decennio 1879-1889, nel successivo discese a 125; tra il 1900 e il 1914 a 65; e dal 1916 a 40, sebbene l’attuale nobile fermento patriottico abbia in questi ultimi due anni riportato la media a 60.

Le cause di questi risultati? Predominio del buon senso, il quale ha finito per convincere la maggioranza della vanità del combattimento singolare, il quale non è prova di coraggio e tanto meno di verità: lo sviluppo repentino delle industrie prospere e dei commerci proficui, che ha sottratto all’ozio e alla vanità personale energie potenti, insegnando loro la vera essenza dell’onore: onestà, rispetto e lavoro. L’istituto del Giurì e della Corte d’onore e dell’Arbitraggio, che in questi ultimi tempi ha rac-