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Gazzetto Musicale di Milano
Francis Planté
(Disegno di Nino Besta)
Vivo è ancora in noi tutti il ricordo di questo geniale artista che l’anno scorso, chiamato dalla Società del Quartetto, dava nella nostra città due applauditissimi concerti. Egli è considerato a buon diritto come il più rinomato dei pianisti francesi contemporanei, e ad ogni modo ne conosciamo pochissimi che posseggano al pari di lui l’arte di cattivarsi il pubblico. Francis Planté è nato in una piccola località dei Bassi Pirenei, e già singolarmente fornito di cognizioni musicali, venne ammesso giovanissimo al Conservatorio di Parigi, ove ebbe per primo maestro il Marmontel. Non erano trascorsi sette mesi dalla sua ammissione, ch’egli otteneva un successo fenomenale ad un gran concorso; il che gli valse d’essere associato a soli 11 anni a due celebri artisti, Alard e Franchomme, le accademie musicali dei quali attiravano tutta Parigi. — Egli continuò cosi a prodursi in pubblico fin verso il 185^, senza mancare nel frattempo di perfezionare la sua educazione teorica, per la quale fruì dei preziosi insegnamenti di Bazin. Avvenne in quell’epoca uno spiacevole incidente che lo disgustò dalle esecuzioni in pubblico: in una sala affollata ove era stato pregato di suonare, il rumore delle conversazioni si fece così assordante, che il giovane virtuoso, giustamente offeso nella sua dignità d’artista, si alzò irritato, lasciò in asso la compagnia, rientrò a casa e se ne partì il giorno dopo per i Pirenei. Come vede il lettore, egli spinse le cose più in là di Beethoven, che in un’analoga circostanza si accontentò d’interrompere bruscamente il pezzo che stava eseguendo, esclamando sprezzante: «Non suonerò più davanti a simili porci!» Nessuno udì più parlare di Planté per una diecina d’anni dopo tale scandalo. Si sapeva solamente ch’egli se ne viveva ritirato nel43