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★ SUPPLEMENTO ALLA GAZZETTA MUSICALE DI MILANO. N. 4. ★ dì crepacuore; quel grande artista ignorato, sepolto da tanti anni; io lo svaligiai come un grassatore di strada; e, ladro vile e ignobile mille volte più di tutti gli altri, io mi ornai colle spoglie della vittima, ne feci pompa e materia di lucro! «Questi pensieri mi assalirono bene fin dal primo momento che io feci credere a te d’aver composto io la musica di quella romanza; essi mi incutevano già, fino da allora, un terrore indicibile e tu devi essertene accorto dal mutamento repentino del mio carattere... Ma riuscii a dissimulare, a dominare i rimorsi. L’Album fu pubblicato... e allora i miei terrori aumentarono, aumentarono del maestro Perrini avvicinarsi al mio letto... Il fantasma veniva a frugare sotto il mio guanciale dove io nascondevo, come un assassino la sua preda, quel grosso libro rilegato in pelle rossa. «Io lottavo perchè egli non me lo ghermisse: ma lo spettro vinceva, afferrava il volume, lo brandiva in aria e me lo batteva sul petto terribilmente, gridando: Ladro!... Ladro!... Ladro!... «Questa notte l’allucinazione fu così tremenda, che io rotolai giù dal letto e perdetti i sensi, come tu sai... «Ora io ho deciso di finirla... Io fuggo... Nessuno mi vedrà mai più... Addio... Addio per sempre... «Emanuel Lopez.» Questo fosco avvenimento io lo tacqui sempre finora anche ai più intimi amici, i quali mi chiedevano notizie circa la scomparsa repentina da Milano del giovane musicista brasiliano. Credei di far bene e, se errai, nessun onesto, credo, vorrà attribuirlo a una cattiva intenzione. Ma oggi io mi sento sciolto da ogni scrupolo di delicatezza; me ne sento sciolto in causa d’una lettera-circolare listata in nero che ricevetti stamattina per la posta. La circolare dice cosi: «Abbiamo il dolore di comunicarvi la morte del nostro figliuolo, Emanuel Lopez. — Mori pazzo, dopo lunghe sofferenze. tanto, che ebbi delle allucinazioni. Ci furono delle notti nelle quali io mi svegliai di soprassalto, perchè sognavo di vedere l’ombra Rio de Janeiro, i maggio 1884. «Ines e Pedro Lopez.» Oggioni Giuseppe, gerente. Editore-Proprietario TITO DI GIO. RICORDI R. Stabilimento Ricordi.