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Gemma, tu puoi dire ora d’aver nobilmente conquistato a Londra il tuo terreno, e vado certo che fra poco vi diverrai Mercoledì scorso la Nilsson fece l’Albert Hall in un concerto che la mi «celebre.» sua prima comparsa in questa stagione aldicono fosse a beneficio di M.r Watts, il noto intraprenditore di concerti. La celebre cantante svedese che si trovava in eccellenti condizioni di voce, ebbe a compagni la Trebelli, la signorina Badia, i tenori Maas e Parisotti, il baritono Santley ed il basso Foli. Vi fu un bell’uditorio; nulla però di nuovo nel programma ed i soliti applausi. Era stato annunziato sul programma pure il nome di Sims Reeves, ma il celebre tenore inglese, come al solito, non si fece vedere. Non sarebbe tempo di finirla con questa commedia ornai troppo a lungo protratta? Se il signor Sims Reeves è sfiatato e non può più cantare, perchè permette che il suo nome venga annunziato su quasi tutti i programmi dei concerti più importanti? Il maestro Massenet ha riveduto la partitura della sua nuova opera Manou, rifacendone quasi interamente il finale per la compagnia di Carlo Rosa, la quale, quanto prima, riprodurrà quest’opera in inglese. La traduzione, o meglio l’adattazione inglese è dovuta alla forbitissima penna dell’infaticabile Joseph Bennett, il quale, seguendo il consiglio dei medici, partirà a giorni alla volta del Canadà, ove rimarrà in completo riposo per qualche mese. Al dotto ed onesto critico mando io pure dalle colonne della Gaietta un saluto, facendo voti che, completamente ristabilito in salute, ritorni presto fra noi a continuare l’alta sua missione di moderatore nella critica musicale inglese, della quale è il più illustre e temuto campione. Ho il piacere di partecipare ai lettori che il maestro Luigi Caracciolo, il quale tre settimane or sono fu in pericolo di vita in conseguenza di un fortissimo attacco gastrico, ha ripreso, completamente ristabilito, le sue occupazioni ordinarie. Durante la breve sua malattia il simpatico nostro compositore ebbe prove non ’ dubbie di stima e d’affetto dai colleghi e dagli amici italiani ed inglesi ch’egli conta numerosissimi a Londra. Da Piacenza mi pervenne in questi giorni un elegante e nitidissimo volumetto intitolato: Di Rosmunda Pisaroni, cenni biografici e aneddotici dell’avv. Luigi Faustini (i). — Sono poche pagine, ma scritte con molto garbo, e dalle quali spicca fuori ben delineato il profilo del più celebre contralto della gloriosa epoca rossiniana. Quantunque il Fétis abbia lasciato scritto che la Pisaroni «fut considérée a just titre comme le premier contralto de l’Italie;» non ostante che l’Arnaud nelle Regine del canto la definisca un contralto che non fu mai, non che superato, uguagliato sulle scene, ed il Regli registri nel Dizionario Biografico che il nome di lei accrebbe gloria e splendore alla musica sono oggigiorno che ricordano la grande cantante piacentina novenne il 6 agosto 1872? Il signor Faustini ha fatto quindi concittadino raccogliendo con cura ed amore quante notizie guardanti questa somma interprete della musica dell’immortale italiana; quanti morta settantaopera pietosa di potè trovare ripesarese. Il suo libro, intercalato qua e là da opportune digressioni, da assennate riflessioni e da aneddoti piccanti, è scritto in una forma facile e spigliata, e si legge perciò coll’interesse che si prova alla lettura d’un romanzo. Io sono grato all’avv. Faustini per aver evocato col suo libro una grande figura d’artista piacentina, quasi sconosciuta alla presente generazione, e per avermi col suo nome fatto rivivere per un istante sulla placida e serena atmosfera della ohimè! già lontana mia adolescenza. — C. L. 13 Ottobre. accio seguito’ alla mia di ieri per trascrivere il seguente Avviso di conriBOÌ] corso, comunicatomi dal signor Francesco Berger, segretario di questa Philarmonic Society, con preghiera d’inserirlo nella Gazzetta: fi La Società Filarmonica di Londra offre un premio di Venti ghinee per la miglior Ouverture di concerto per orchestra, al quale potranno concorrere i compositori di tutte le nazioni. Le condizioni del concorso possono ottenersi scrivendo al seguente indirizzo: Francesco Berger Esq. Honorary Secretary of thè Philarmonic Society - 6 Jork Street - Portman Square - London.» Spero che questa notizia sarà accolta favorevolmente in Italia, ove non mancano per certo ingegni che possono anche in questo ramo d’alta composizione, far onore al nostro paese all’estero. — C. L. PIETROBURGO, 12 Ottobre. La Gioconda di Ponchielli. lì Hi opo 7 mes* di silenzio, il teatro Maria si è riaperto lunedì colla Gioconda, alla cui rappresentazione, come v’ho detto già, assistette l’autore, il vostro maestro Ponchielli. Il di prima, non c’era più un sol biglietto disponibile: andarono tutti a ruba. La falange artistica ed il maestro Bevignani s’ebbero, al loro apparire, entusiastico saluto del pubblico. La nostra prediletta Maria Durand, la Marconi, furono ricoperte di fiori. Gli esecutori erano quelli dello scorso anno: Durand, Stahl, Marconi, Cotogni, Pinto; un’eccezione ei fu, invece, per la Cieca la cui parte venne sostenuta dalla signorina Stahl seconda. Esecuzione perfetta. La Durand, lo sapete, non ha rivali nella sua parte — e solleva quel che si dice fanatismo. La Stahl (Laura) — applaudita freneticamente pel suo bel canto, e per la sua azione appassionata. L’altra Stahl, l’Enrichetta (Cieca) — nota agli habitués dell’opera italiana (stagione 1882-83) ha fatto sentire una voce fresca, limpida, sonora. La deliziosa voce del Marconi, pare che d’anno in anno si faccia vieppiù bella e squisita; questo giovane artista è anche attore distinto. Cotogni, come al solito, meraviglia il pubblico con quella sua voce così piena, ricca, perennemente fresca. Il Pinto (Alvise) fece egregiamente la sua piccola parte. Le masse corali, benissimo. L’orchestra, sotto la direzione del Bevignani, stupendamente. Dopo l’atto secondo, si era diffusa la voce che l’autore della Gioconda era in teatro; ed al terzo atto, al calar della tela, fu un subisso d’applausi chiedenti il maestro agli onori della ribalta, e dovette presentarsi cogli artisti, fra ovazioni clamorose. Martedì venne rappresentato Roberto il Diavolo, per debutto della PonchielliBrambilla, nella parte di Alice. Gli altri interpreti erano la Repetto (Isabella), Sylva (Roberto), Uetam (Bertramo), Corsi (Rambaldo). Ci sarebbe difficile prò(i) Piacenza, A. Del Maino, L. 2. nunciarci sulla Brambilla, nuova conoscenza nostra, in questa sola parte. Evidentemente essa ei apparve artista provetta, tuttoché non di forte voce, e avesse cantato, durante tutto lo spettacolo, forzando l’organo vocale, forse perchè non conosceva l’acustica del nuovo teatro. Nondimeno ha un mezzo registro piacevole, e non dubito che incontrerà qui più della Bulicioff che, per dir vero, non contava troppi ammiratori della sua voce e del suo talento artistico. La Direzione de’ teatri imperiali ben fece scritturando in sua vece la Ponchielli-Brambilla. Del resto, quest’artista, si ebbe chiamate ed applausi in buon La Repetto (Isabella) — vecchia nostra conoscenza — si accoglienza e canestri di fiori; come al solito brillò con la della sua voce e col suo metodo di canto. Sylva (Roberto) — organo di una forza straordinaria, che facilità ed arte. Uetam — un raro Bertramo — affascina il pubblico colla numero. ebbe festosissima inarrivabile agilità emette con grande sua voce tonante e che sa modulare stupendamente — con un’azione drammatica, piena di energia. Fu oggetto di entusiastiche ovazioni, specie dopo il Valzer infernale. Il Corsi merita di essere ricordato, nella sua parte di Rambaldo. I cori e l’orchestra, sotto la bacchetta di Bevignani, irreprensibili. Nè passerò sotto silenzio le danze della nostra prima ballerina, signora Eugenia Sokoloff, che eseguisce la parte di Elena, nella scena della seduzione dell’atto terzo, con una grazia affascinante. Sabato ho assistito alla rappresentazione della Favorita colla Stalli Amalia, Valero, Pinto e Aleni. Lodevolissima l’esecuzione dei primi tre artisti; la Stalli molto applaudita dopo l’aria, O mio Fernando, cantata con grand’anima. Pure applaudito il Valero (Fernando); la sua voce sonora, insinuante, si è rafforzata dopo il riposo della state; Spirto gentil, fu bissato. Pinto pareva un po’ indisposto. Quanto al baritono Aleni duoimi non poter tributargli encomio nella parte affidatagli di Don Alfonso. L’impresa farebbe bene utilizzandolo altrimenti, poiché gli manca ciò che è indispensabile in un cantante: la voce — e la sua è troppo in dissonanza con quella della Durand, di Marconi, Cotogni, Uetam, ecc. Domani, gran festa all’Opera russa: avremo la ioo.a dell’opera Demonio, di Antonio Rubinstein. L’autore stesso dirigerà. Il repertorio seguente venne pubblicato per la prossima settimana: Lunedì, Roberto. — Martedì, Rigoletto, colle signore Repetto, Staffi, ed i signori Valero, Dufriche, Pinto. — Mercoledì, Gioconda. — Giovedì, Roberto. — Sabato, Africana, colle signore Durand, Colonnese, ed i signori Sylva, Dufriche, ecc. — Domenica, Ballo in maschera, colle signore Brambilla-Ponchielli, Stahl, ed i signori Marconi e Cotogni. — N. S. BRONI. — Ci scrivono in data dell’11 corrente: Il nostro modesto teatro sembra destinato dal caso all’alto ufficio di suffumigatone (mi si perdoni il microbico paragone) dei gentili sacerdoti del culto d’Euterpe. Infatti furono già vari gli artisti di canto che dopo aver debuttato felicemente in Broni, si fecero poscia onore in posti di maggiore rilievo. Ora è la volta del tenore signor Perseo Veri che brillantemente esordisce nella Lucia di Lammermoor. Vi basterebbe il sapere che uscendo da teatro la sera, non sentonsi che di queste esclamazioni: Che stupenda voce! E una rivelazione d’artista superiore! E ben inteso si allude al tenore. Il signor Veri si è affermato veramente un tenore da cartello, e non si giuoca certo d’azzardo pronosticando a questo colto e simpatico giovane una carriera splendida. E chissà, non sia fors’anco riservato ad essere baciato in fronte dalla celebrità. Ha voce sonora, limpida, argentina, melodicamente squillante, tale che ascende all’ultima nota della gamma musicale con ammirabile facilità e sicurezza. Le sue serate sono continui trionfi, perchè i bronesi ne sono giustamente entusiasti, e gli tributano la loro ammirazione con applausi incessanti, reputando un onore l’averlo sulle scene del nostro teatro. Collo studio e colla pratica della scena darà anche maggior espressione ai gesti, ed allora lo saluteremo in alto, molto in alto. Ed i bronesi che con me gli fanno i più lieti e lusinghieri auguri, ne andranno orgogliosi d’avergli dato il battesimo dell’arte. Nella esecuzione della Lucia, sono degni coadiuvatoti del signor Veri, la prima donna signora Climene Buratti-Santi ed il bravo baritono signor G. Palazzi, entrambi artisti provetti e di molta valentia. Anch’essi sono festeggiatissimi tutte le sere. Piace pure il basso signor Alien Fuller, ed il complesso dello spettacolo è tale che farà epoca negli annali del nostro teatro. — G. F. Minerale il mio primiero: Di dissensi il mio secondo Sempre causa in questo mondo: Minerale é pur l’intiero Fortunio. Quattro fra gli abbonati che invieranno l’esatta spiegazione, estratti a sorte, avranno in dono un pezzo di musica da scegliersi fra le Edizioni Ricordi, non eccedente il prezzo marcato di lordi Fr. 4 o netti Fr. 2. Nell’inviare la soluzione si deve in pari tempo indicare quale è il pezzo che si desidera in dono. SPIEGAZIONE DEL REBUS DEL N. 40: Tutto finisce fuori dell’invidia. Fu spiegato dai signori: E. Benda, C. Ciccaglia, G. Da Ponte, P. B. Marconi, D. Sansone, V. Faccanoni, C. Ferodi, E. Reviglio, V. Montalban, F. Chioffi, M. Tornielli Bellini. Estratti a sorte quattro nomi, riuscirono premiati i signori: M. Tornielli Bellini, C. Ciccaglia, F. Chioffi, E. Benda. Omessa della Sciarada del N. 39: E. Benda. Editore-Proprietario TITO DI GIO. RICORDI Oggioni Giuseppe, gerente. R. Stabilimento Ricordi.