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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 227

l'opera si poteva notare un indebolimento nella voce ed un languore nell’azione, molto inusitati in quel corpicino tutto fuoco ed energia. Il Nicolini, nella parte di Vasco di Gama, è stato molto al disotto di tutti i suoi predecessori. Stupendamente la Valleria nella parte di Ines: e piacemi riportare un tratto di cortesia e di giustizia usatole dalla dalla Patti. - Nel finale del secondo atto, essendo caduti sulla scena alcuni boziquets probabilmente destinati a Selika, questa, riconoscendo che il merito principale era di Ines, le ha presentato di propria mano uno dei suddetti bouquets, il che ha suscitato un indicibile entusiasmo negli spettatori, ed un numero di chiamate incalcolabile per amendue le artiste. È annunziato pel 26 il Re di Lahore, ed anche questo sarà uno degli avvenimenti più notevoli dell’attuale stagione. Massenet è già qui per attendere alle prove e alla messa in iscena, e diconsi mirabilia sulla splendidezza dei costumi e delle decorazioni. Il fanatismo suscitato qui dalla compagnia della comèdie française al teatro Gajety, e la specie di delirio che si è impossessato degli inglesi per un’artista di questa compagnia - Sarah Bernard - mi spinge tenerne parola, ancorché non si tratti di cosa musicale. È indubitato che i meriti di ognuno degli artisti della così detta maison de Molière è tale da svegliare l’interesse non che l’ammirazione di chiunque sa apprezzare il bello ed il buono. E su questo rapporto dirò non potervi essere trattenimento più piacevole di quello di una serata alla commedia francese. Ma quando per un’artista si oltrepassano i limiti circoscritti dalla propria arte per entrare nel vastissimo campo della réclame à tout prix si è molto vicini a provare l’effetto contrario al piacere. La signora Bernard, esponendo dei quadri e delle sculture di mediocre valore, facendo battere la gran cassa sulle sue domestiche eccentricità e suscitando quel malsano interesse che gli americani chiamano humbog, danneggia alquanto la buona opinione che si potrebbe avere di lei come artista drammatica. In tal qualità essa sta un po’ al disopra di quella di pittrice e scultrice, ma il volerla comparare alla Rachel od alla Ristori, è farsi un po’ troppo l’eco compiacente di chi ha qualche interesse ad adorare il sole nascente. Contuttociò la Sarah Bernard è l’idolo del momento, e la comedie française la grande fashion della stagione. — P. M.


POESIA PER MUSICA



CAPRICCIO




Ti vidi un giorno bella e modesta Chinar cruciata la bruna testa, Scrutai pauroso a chi pensavi Nessuno amavi... Allor, fedele, ti vissi accanto Fra assidue cure, sempre nel pianto: Un dì, commossa del mio dolore, Piegasti il core... Sperai demente con te indiviso L’amor purissimo del paradiso, Mia per la vita io ti sognavo... Così t’amavo... Ma in breve sorse, entro al tuo core Il folle spasimo di un nuovo amore, Schernito e mesto mi abbandonavi... Così mi amavi....



ULTIME NOTIZIE



MILANO. — Giovedì, 18, ebbe luogo al teatro Dal Verme la prima rappresentazione della nuova opera in quattro atti, Matelda, versi di Leopoldo Marenco, musica del maestro Scontrino. - Ci limitiamo ad annunciare che, nonostante la malattia della signora Teodorini, onde furono fatti enormi tagli, e la esecuzione mediocre nell’assieme, se ne eccettui il basso Tamburiini, l’opera piacque, specialmente gli ultimi tre atti.-Furono replicati alcuni pezzi, fra cui un corale e un duetto d’amore. - In un altro numero ne discorreremo, quando l’opera sarà rappresentata tutta, e si potrà giudicare meglio che non fosse possibile alla prima udizione.

Fin d’ora però possiamo dire che nel complesso questo lavoro, se ha confermata nello Scontrino la fama di distinto musicista, non ha però mostrato in lui quelle doti specialissime che si richiedono in un operista (ei si passi la parola). - Lo strumentale a volte troppo rumoroso, a volte monotono: infelice la disposizione delle voci tanto pei cantanti che pei cori: poca novità nel disegno melodico e nella forma generale dei pezzi. Il libretto dell’opera non venne certo in soccorso al maestro, e ei siamo davvero domandati come un autore illustre e che tanto stimiamo, Leopoldo Marenco, potesse mettere il suo nome sotto ad un melodramma in cui sono riunite le più volgari ed antiquate posizioni drammatiche che facevano, trentanni or sono, andare in sollùchero i pubblici dei teatri diurni. E inutile: il libretto per opera costituisce una vera specialità, e non crediamo che la qualità di celebre autore drammatico sia titolo sufficiente per essere buon compositore di libretti. - Alcuni hanno notato che i versi sono buoni: certo, Leopoldo Marenco non può farne di cattivi: ma i versi della Matelda sono per lo meno cattivi per il compositore di musica. - Per non citarne che pochi, riportiamo una quartina del duetto fra Matelda e Gerardo, domandandoci che razza di idee possono ispirare al maestro questi quattro versi:

Matelda

Signor, tu che nell’intimo Leggi de’ miei pensier, Ch’io sia ridotta in cenere Se non gli dico il ver!...


Facciamo molte riserve anche sulla bontà poetica di questa quartina: e molte, moltissime altre ve ne sono nel libretto che le stanno al pari. - Offellee, fa ei to mestee, dice un proverbio milanese - e noi desideriamo vivamente applaudire il Marenco per futt’altri lavori, che non sieno lib retti d’opera. - R.

LONDRA. — Ci scrivono in data del 19 corrente: Esco in questo momento da S. James’s Hall, ove, alla presenza di duemila uditori, compresi i principi del sangue, ha avuto luogo il concerto di sir Julius Benedict. - Fra i molti pezzi del programma, la Nilsson e la Trebelli cantarono meravigliosamente la serenata del Mefistofele di Boito: lo stesso sir Julius,. Benedici volle accompagnarle al pianoforte. Il pubblico applaudì freneticamente e volle il bis del pezzo, il che- fu gentilmente concesso, in mezzo a prolungate ovazioni.