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ANNO XXVIII N. 1 | DIRETTORE | REDATTORE | SI PUBBLICA |
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GENNAIO 1873 | GIULIO RICORDI | SALVATORE FARINA | OGNI DOMENICA |
Al presente numero è unito il fascicolo 1. della Rivista Minima e le tavole degli Autografi.
NB. Si avverte die per un errore di stampa, le note biografiche di un certo numero di dette tavole vennero posposte.
L’amministrazione della Gazzetta risponde a tutti quelli che chiedono premi non compresi nel programma che le è impossibile aderire a tali desidera. Si è procurato di usare molta larghezza nella scelta, appunto per questo.
AI LETTORI
La Gazzetta vuol incominciare il suo ventottesimo
anno d’esistenza rompendo la vecchia abitudine comune
a tutti i giornali che fanno, anche se non lo
hanno, un programma, ed invece di atteggiarsi ad una
falsa modestia ricordando il proprio passato e promettendo
miracoli durante tutto l’anno, si presenta ai vecchi
e nuovi abbonati arditamente, e vuole che l’inventario
del 72 sia la promessa migliore pel 73.
Se sarà accusata di vanagloria, sarà dopo tutto peccato più proprio degli anni di vita che le pesano sul dorso, che non sia lo scendere in piazza colle arti di civetta ad ingannare i passanti.
Nello scorso anno la Gazzetta pubblicò articoli scientifici, storici, bibliografici e studi critici dei migliori scrittori italiani di cose musicali, non isdegnando talvolta di ricorrere alla collaborazione dei critici musicali stranieri. Seguì attentamente il movimento della vita musicale e teatrale di tutto il mondo, e ben 250 corrispondenze la posero in grado di poter dire che non avvenne un fatto musicale di qualche importanza che non sia stato narrato o commentato nelle sue colonne.
Quello che fu sempre-desiderio suo, d’essere lo specchio fedele in cui si riflettesse tutta la vita del mondo dell’armonia, divenne sempre meglio un fatto, ed ora ne pare senza peccar d’orgoglio di poter cessare dal dare come una promessa una cosa che fa parte del patrimonio acquisito, e per cosi dire dell’indole stessa del nostro giornale. I nostri corrispondenti ne rimangono sempre fedeli. Parigi, Londra, Berlino, Vienna. Roma, Firenze, Napoli, Torino, Venezia, Genova, ne informeranno regolarmente di ciò che avviene nelle loro mura: a Bruxelles, a Madrid, a Barcellona, a Pietroburgo, al Cairo, ed in tutti i centri musicali italiani e stranieri, sono straordinarii nostri corrispondenti incaricati di riferire sempre che avvenga alcuna cosa che possa interessare i lettori.
Dal canto suo la Redazione fu gelosa di raccogliere il numero maggiore di notizie, di curiosità, di aneddoti, di dati statistici, e di trattare od accennare le questioni che insorgessero nel campo musicale o teatrale.
La Rivista Milanese si fe’ scrupolo di torre ad esame tutti gli spettacoli o trattenimenti musicali cittadini: nell’appendice fu pubblicato un bel racconto spagnuolo, ed in ogni numero furono dati alla pazienza dei lettori indovinelli o rebus a premio.
Questo per la parte musicale; per ciò poi che tocca l’arte la letteratura, la politica e la drammatica, gli associati ebbero, oltre a molti altri premi, la Rivista Minima, giornale bimensile in 16 pagine a due colonne diretto da A. Ghislanzoni, ed a cui collaborarono tanti vaienti scrittori del giovane drappello. La Rivista pubblicò racconti, articoli di varietà, critiche letterarie e drammatiche, riviste politiche, bizzarrie, notizie, rebus, sciarade, e durante l’esposizione artistica ebbe scrittori speciali che passarono con qualche diffusione in rassegna quella mostra. Infine i due giornali furono pubblicati colla massima regolarità, senza mai un giorno di ritardo.
Questo è il nostro inventario; non vi troviamo un debito, lo diciamo con compiacenza, ed accettiamo l’eredità del 1872 disposti a fare altrettanto, più e meglio se ei sarà possibile. In queste ultime parole si riassume tutto il nostro programma.
Non vogliamo però tacere una novità, ch’è importantissima in ciò che tocca la Rivista Minima.
Le accoglienze benigne fatte da ogni parte a questo giornale, ci indussero a farlo possibilmente il luogo di ritrovo dei più noti e dei più valenti letterati della giovine letteratura. Diciamo di più. I cari nomi che si leggono sul frontispizio non sono posti come una mostra