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88 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO Hugo. Potenza dell’ambiente in cui l’uomo respira! Quella pagina scritta da Victor Hugo quarant’anni fa sotto le leggendarie rovine del Falkenbourg pare un seguito della descrizione weberiana. Pure non è tutto spaventoso in quest’opera del Weber, l’aura poetica non è sempre così buia e tremebonda come vedemmo ora nel precipizio del Lzipo. Il precipizio del Lztpo non è che una scena di questa leggenda, la scena più importante, è vero, ma non è che una scena nelle altre parti si respira una serena atmosfera pregna delle fresche emanazioni dei boschi, e allora la fiaba non mette più raccapriccio, ma esala grazia o stilla commozione. Una ineffabile ingenuità domina su tutta questa opera del musicista tedesco, tanto quando apparisce il terrore come quando sorride l’affetto. L* ingenuità, una delle muse del popolo tedesco, è la ispiratrice del Freyschutz. Cori di caccia, canti nuziali, lagrime d’amore, patti col diavolo, incantesimi, preghiere, ecco i colori della tavolozza di Weber. Max, ardito cacciatore, innamorato di Agata, figliuola d’un venerando guardacaccia, deve, secondo un vetusto uso tradizionale del luògo,, per ottenere la sposa fare il più bel colpo di archibugio. La sua vita è come quella di Guglielmo Teli appesa a un bersaglio, nella forza del suo occhio, nella destrezza del suo polso, nello spazio d’un attimo, d’un sussulto, d’un batter di palpebra sarà raccolta la sua eterna felicità o la sua angoscia eterna. Egli atterrito dalla prova alla quale dev’esser sottoposto cede alle tentazioni di Gasparo, specie di Mefìstofele cacciatore, e acconsente, andare a fare l’incantesimo del piombo magico al precipizio del Lupo ed invocare il soccorso del fatale Samiel. Al tocco della mezzanotte sette palle d’archibugio sono fuse da Gasparo e da Max sull’orlo di quel terribile precipizio. Ma i patti col demonio mostrano presto o tardi le loro corna; sei di queste palle voleranno giuste ai colpi pili miracolosi dove Max le drizzerà, ma la settima palla sarà in balìa di Samiel. Non v’ha chi non indovini dove andrà a colpir quella settima fatalissima palla; nel cuore di Agata. Ma non affrettatevi a piangere, Agata non muore, è soltanto ferita, il cielo la salvò ed un santo romeo che entra in sulla fine del dramma, benedice il pentito Max e promette le dolci nozze. In quella candida Agata c’è qualcosa della mesta avvenenza di Grechten prima della colpa, un soffio goethiano spira qua e là nel tedesco poemetto; assai tedesco. Annetta, l’amica di Agata, èrnia vezzosissima creazione tutta ridente e geniale, piena di celie e di chiacchiere e fa bel contrasto colla melanconia dei due amanti e col beffardo sogghigno di Gasparo. Pure il Wagner temeva che a’francesi ì Freyschutz non dovesse piacere perchè, come egli dice, il dramma non ha senso comune, volendo dare a comprendere con ciò che il senso poetico non è certamente il senso comune. Il Wagner noto dispregiatore del pubblico di Parigi si rallegra nel suo scritto perchè un poeta italiano veniva incaricato della traduzione francese del Freyschütz; egli trae da ciò buoni aùspicii per la interpretazione artistico-letteraria del dramma. Noi non vogliamo qui trar aùspicii intorno alla prossima rappresentazione del Franco cacciatore alla Scala. Per ciò che riguarda l’effetto buono o cattivo che ne subirà il pubblico, sarà quistione di volere o potere entrare sì o no in quel benedetto ambiente in cui agisce l’autore. Se c’entrerà piacerà, se non c’entrerà non piacerà. Questo aforisma in rà degno un po’ d’Arlecchino, dovrebbe essere rammentato spesso al pubblico della Scala e a quello dei palchi in ispecial modo quando più fervono le risate, le chiacchiere. Sarebbe davvero una vergogna se quel grande maestro di canto che è il pubblico della Scala dovesse far fiasco (lui questa volta) davanti alla augusta figura di Weber. Ecco uno dei casi in cui l’autore giudica e il pubblico è giudicato. Entrar nell’ambiente conviene; ei piace ridir questa frase, alla maniera d’Amleto quando ripete: fatti monachella. «Fatti bimbo» vorremmo dire al pubblico della Scala la prima sera del Freyschutz. Cioè: vieni in teatro con cuore innocente e con intelletto vergine e cupido d’ingenue e meravigliose istorie; vieni in teatro con quel candore di spirito col quale v’accorre il fanciullo.» «Dimentica d’essere il celebre pubblico della Scala (l’orgoglio offusca ogni netto giudizio) e gusterai una eletta gioia, una emozione artistica nuova e possente. Pensa che questa nuova emozione la dovrai ad un’opera scritta precisamente mezzo secolo fa, la di cui vigorìa drammatica può in vari punti uguagliarsi alle più forti ispirazioni musicali dei tempi più recenti, la di cui grazia melodica è ineffabile, la di cui orchestrazione a detta del Wagner stesso ha fatto strabiliare perfino Vincontentabile Berlioz.» L’autore del Freyschutz è un precursore di Meyerbeer, di Rossini, del Roberto il Diavolo e del Guglielmo Teli. Il Freyschutz è una di quelle generose creazioni fecondatrici d’altre creazioni. Il Freyschutz donò le sue tenebre a Meyerbeer e il suo azzurro a Rossini; nudrì colle sue viscere un poco i due sublimi titani i quali lo hanno prodigiosamente superato, forse anche, perchè nudriti da esso. Ora, chi volesse sapere una faustissima data: Carlo Maria barone di Weber nacque il 18 dicembre 1785 a Eutin nel ducato d’Holstein. ^OBIA ^ORRIO. La continuazione e fine del Primo Viaggio di Haydn a Londra al prossimo numero. La Redazione. La sala che si sta costruendo a Boston per il prossimo giubileo misurerà 822 piedi e 72 di lunghezza su 488 di larghezza; occuperà dunque uno spazio di circa 8 are. Il signor Gylmore, che prepara il giubileo, è ritornato dal?Europa colla promessa d’un gran numero di stati e d’artisti di concorrere al festival. I governi della Gran Bretagna, della Francia, della Prussia, dell’Austria, del Belgio e della Svizzera manderanno a Boston le migliori bande musicali. Strauss di Vienna e Bilse di Berlino condurranno ciascuno le loro orchestre.