Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1872.djvu/81

GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 73 ALLA RINFUSA II prof. Hans Schmidt fa il calcolo che Antonio Rubinstein nel suo ultimo concerto a Vienna suonò 62,990 note. V Rob. Eitner pubblicò a Berlino un «Elenco delle nuove edizioni di composizioni antiche dai tempi pili remoti fino al 1800». ¥ A Palermo si sta costruendo nel centro della città un grandioso teatro adatto particolarmente ad uso di compagnie equestri e capace di contenere circa 3000 persone. Guiroco e Cristi è il titolo d’una nuova operetta rappresentata testò a Liegi. La musica è del maestro Eugenio Hutoy.

  • Un altro teatro incendiato, quello di Konigsberg •, il danno ascende a

circa 200,000 franchi. Ci scrivono dal Cairo che per quistioni sorta tra la signora Sass e il celebre Bottesini, quest’ultimo si dimise dalla sua carica di Direttore d’orchestra. Nè valsero le istanze del Bey a rimoverlo dal suo proposito. A Lerida (Spagna) si è inaugurato un circolo filarmonico col titolo: Sociedad de Tirso. Il circolo ha un teatrino in cui giovinetti e signorine danno rappresentazioni di prosa e canto. I giornali di Napoli sono concordi nel lodare il maestro Braga, che col suo violoncello ha fatto portenti. Nel prossimo numero più dettagliate notizie. Q Alcuni giornali danno una triste notizia; Gounod è impazzito e fu chiuso in un manicomio. Speriamo che la novella trovi chi la smentisca.

  • A Weimar era annunziata la rappresentazione dei Nibelzmgen di Hebbel,

con musica di Lassen, che ebbero testò a Jena un successo straordinario nel quinto concerto accademico. A Lipsia ottenne uno splendido successo al 16.° concerto del Geioandhaus il pianista napoletano Alfonso Rendano, già allievo di Thalberg e ultimamente allievo del Conservatorio di Lipsia. V ^Avvocato del villaggio è il titolo d’una nuova operetta che è allo studio a Monaco. La musica è del maestro Hornstein. I conjugi Jaëll diedero il 25 febbraio a Lione un gran concerto a beneficio della sottoscrizione patriottica per la liberazione del territorio francese. ¥ Il secondo concerto della Società del Quartetto di Milano avrà luogo oggi, alle due pomeridiane, nella sala dei concerti dei Giardini Pubblici. Il confronto di questi due concerti dovrà servire di norma, come si è detto, per la scelta definitiva del locale. II programma comprende il Quartetto in sol di Brahms, il Concerto per violino di Mendelssohn, la Fantasia cromatica e fuga in re per piano di G. S. Bach, e l’Andante con variazioni e finale della sonata di Beethoven per piano e violino (la mag ). Vi prenderanno parte i signori Andreoli, Papini, Cavallini e Truffi. ¥ La signorina Weyrnger fu nominata maestra di canto alla scuola di musica di Rotterdam. Grande interesse destò ad Amsterdam una cantata della signora Amersfoordt-Dyck, interpretata al concerto Vincentius il 28 gennaio. Il nuovo direttore del Conservatorio di Gand, Samuel, prepara per il 12 corrente un concerto straordinario nella storia dell’arte. Verranno eseguiti: l’aria del Messia di Handel, Traumerei di Schumann per tutti gli archi, il coro cV Alceste di Gluck, le composizioni di Beethoven per VEgmont e il finale del 2.° atto della Vestale di Spontini. Vi prenderanno parte 250 coristi! Uu telegramma del Fanfulla di ieri annuncia che il Consiglio Comunale di Bologna votò la soppressione della dote annua di 40,000 lire per quel teatro Comunale. Questa misura gravissima non può che essere stata imposta da ragioni imperiose, le quali siamo ansiosi di conoscere. ’ ■■rr-cj r-Ti.i ■■ ■...... -Lecce, 25 febbraio. L’Impresa del nostro teatro Paisiello è stata felice nella scelta delle donne; piuttosto disgraziata in quella degli uomini che da due mesi rallegrano le nostre ^orecchie. Infatti, prima ancora che gli artisti si recassero qui, l’Impresa se la fece accoccare da qualche Agenzia teatrale, e cancellò dai manifesti affìssi da parecchi giorni il nome del primo baritono Albieri, sostituen<-pvi quello del Ciceri, che fu protestato dopo aver cantato soltanto due volte i Puritani, fra’ sibili degli spettatori. In luogo di costui T Impresa scritturò il baritono Sansone, vero artista: basta dire che in Napoli ha cantato al Fondo e al San Carlo. L’altro baritono., Caravatti, dicono che ha bella voce; a mio parere, non è voce uguale la sua, e canta con freddezza. E i tenori? Lamponi oltrecchè talvolta stuona, ha voce debole, rauca e nasale; la sua pronuncia è difettosa. Sarebbe nondimeno tollerato, se per lo più non cantasse colla massima svogliatezza, il che lo ha fatto fischiare senza pietà. Minetti manca di lena e non giunge a legare due note; fu fischiato e protestato fin dalla prima volta che cantò i Puritani; però l’impresa non volle congedarlo prima di sperimentare un altro tenore, certo Grazzi, protestato a Bari in questa stagione medesima. Questi non avendo al suo comando neppure il Sol fece mala prova nel Giuramento e fu protestato dal pubblico ad istanza dell’Impresa; la quale per una contraddizione inesplicabile, gli ha poi affidato la parte di Tebaldo nei Caputeli. Delle tre donne: signora Bellariva, soprano drammatico, signora Barlani, contralto, e Miss Isidor, soprano leggiero, non si può dire che bene. L’ultima in ispecie canta con una perfezione che sorprende perfino chi ha frequentato i grandi teatri. Peccato che la sua voce sia poco estesa, e la costringa a cantare la Lucia abbassata dove di mezzo e dove di un tono. Alcuni opinano che Miss Isidor canterà ben presto sui grandi teatri. Il mio debole parere è che questa Miss potrà figurare ottimamente solo nelle accademie o nelle sale di concerti. B. L. y R. T*aurigi, 28 febbraio. Chi ha torto! chi ha ragione? Veramente se fossi chiamato a pronunziare il mio giudizio sull’ardua quistione sarei assai impacciato. Ve la sommetto: i direttori dei teatri lirici, invece di metter in iscena le opere dei compositori moderni, giovani o attempati, noti o sconosciuti, dissotterrano quelle che son chiamate usualmente «classiche» e se non sono tradotte le fanno tradurre espressamente. Oltre di che, in cambio di far lavorare i giovani maestri, di far conoscere gli esordienti, producono di preferenza gli spartiti di compositori stranieri, il cui successo è garantito per l’accoglienza fatta altrove a queste opere. Quindi il malcontento, i lamenti, le ire della coorte assai numerosa dei compositori francesi. Questi, al loro punto di vista, non hanno gran torto. Non hanno che due o tre teatri di musica per farsi conoscere: YOpéra, Y Opéra comique ed il Teatro Lirico, giacché la provincia non dà opere nuove, se non in casi rarissimi ed eccezionali; se questi lor teatri sono dati agli stranieri, o se si rimettono in scena le opere del vecchio repertorio, qual mezzo resta a quei poveri diavoli di far rappresentar le proprie? I direttori, dal canto loro, hanno un po’di ragione. Essi usufruttano il loro teatro a proprio rischio e pericolo. Sono sempre padroni di scegliere le opere che più loro convengano, quelle sopratutto che possono attirar più. gente nella sala. Come impedirlo? Quando hanno voluto, come per saggio, offrir al pubblico il tentativo lirico d’un esordiente, otto o nove volte su dieci il successo è stato problematico o nullo. Sarebbero dunque insensati, se per semplice sentimento nazionale, rischiassero di perdere le loro spese o di veder la sala a metà vuota. D’altra parte, quelli che aspettano da più anni per vedere mettere in iscena un’opera qualunque, che dovrà decidere della loro carriera, son furiosi o almeno dolentissimi di vedere che T Opéra vuol ridare il Freischutz, che T Opéra Comique dà le Nozze di Figaro, e che il Teatro Lirico si accinge a mettere in iscena un’opera inedita di Weber intitolata Sylvane, la cui paternità è anche assai contestata. Ecco tre teatri, i soli tre teatri pei quali un maestro che si rispetta possa scrivere, e tutti e tre rimettono in scena musica straniera, e quel che più importa, tedesca. — Ciò per gli antichi. Aggiungete che si parla già di far rappresentare Y Aida, di Verdi, tAY Opéra, che Flotow ed Offenbach, entrambi alemanni, scrivono per Y Opéra Comique, che Federico Ricci occupa il Teatro Lirico, senza parlar di quello dei Bouffes-parisiens. Ecco pei moderni o contemporanei.