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^isnsro 25L5CVTI- 1ST_ 9 3 MARZO 1872 ST PUBBLICA. OGNI DOMENICA La ristampa dell9 Opera A. I l) A del maestro <3r. Verdi, per Canto e Pianoforte e Pianoforte solo, non sarà compiuta che verso la fine del corrente Marzo. 11 l.° numero della Rivista Minima del mese di marzo (5.° dell’annata) uscirà domenica prossima. Si avvertono i vecchi associati che non avessero ancora rinnovato V abbonamento e quelli che hanno chiesto numeri di saggio che si avrà il loro silenzio per un’adesione, e si riterranno come associati senz’altro avviso. Preghiamo quelli a cui fu spedito qualche numero di saggio, senza averlo chiesto, di farci conoscere la loro determinazione. IL PRIMO VIAGGIO DI GIUSEPPE HAYDN A LONDRA’” Durante un quarto di secolo e più, Haydn aveva condotto alla corte del principe Esterhazy una vita patriarcale, la migliore che si possa augurare ad un musicista compositore. Egli vi era stimato, applaudito, incoraggiato, ammirato da ogni parte. Ma la sua navicella non aveva ancora toccato il porto: le fatiche e le noie dei lunghi viaggi artistici all’estero gli erano ancora serbati. Il momento di mutare questa hella vita non era lontano. Avrebbe potuto farlo già prima, perchè nel 1788 era stato pregato caldamente di venire a Londra per farvi eseguire le sue opere sotto la propria direzione, e questa preghiera gli era stata fatta a nome di Galiini, direttore del teatro di Haymarket, per mezzo di Pietro Salomon da Bonn, ex violinista del principe Enrico di Prussia ed ora addetto a quel teatro. Una sera (due anni dopo) Salomon si presenta in casa di Haydn e gli dice: «lo sono Salomon di Londra e vengo a cercarvi; domani noi faremo un contratto; preparatevi a partire, fra quindici giorni saremo a Londra». (1) Dal tedesco di Carlo Ludwig. La sua ignoranza della lingua inglese, la sua inesperienza dei viaggi, la sua età già avanzata, tutto lo faceva esitare ad accettare alla prima questa proposta. Salomon seppe trionfare della sua resistenza e deciderlo a fare i suoi preparativi di viaggio. Ma quando i suoi amici appresero il suo disegno, si strinsero in lega per impedirlo di partire; pareva loro che a cinquanta nove anni egli non potrebbe resistere alle fatiche del viaggio ed alla vita necessariamente agitata che avrebbe dovuto condurre. Mozart più d’ogni altro combatteva valorosamente questa risoluzione: «Babbo, diceva egli., (così usava chiamare Haydn per esprimergli in una sola parola tutto il suo affetto) — babbo, voi non siete avvezzo a correre il mondo; voi parlate assai poche lingue, voi non reggerete a lungo e ritornerete ben presto, perchè non siete più giovine». Ma Haydn, che sapeva bravamente mantenere una risoluzioae presa, rispose tranquillamente: «Oh! la mia lingua è compresa in tutto il mondo, ed io sono ancora forte e sano». I preliminari fatti, ed Haydn avendo domandato ed ottenuto congedo dal principe Paolo Esterhazy, non rimaneva più che a segnare il contratto. Salomon era autorizzato da Galiini ad offrire al maestro 3000 fiorini per ogni opera e 2000 per 20 pezzi d’orchestra che egli doveva comporre a Londra. Haydn accettò questa offerta, ed ebbe la precauzione di far depositare la somma di 5000 fiorini presso il banchiere Fries di Vienna, a fine d’essere assicurato contro tutti gli eventi. Fino allora egli non aveva posseduto in denaro che 2000 fiorini di cui 1500 erano il prodotto della vendita della sua piccola casa di Eisenstadt; egli aveva ancora una sommetta in disparte, ma siccome la destinava ai suoi parenti bisognosi, non voleva toccarla, e temendo la mancanza d’ordine della moglie, confidò il tutto prima della partenza alla sua amica, la signora di Genziger. Nel suo viaggio Haydn si arrestò un giorno a Monaco, dove fece la conoscenza del direttore dei concerti, Cristiano Cannabich, conosciuto allora per aver composto alcune opere. I nostri viaggiatori passarono le feste di Natale a Bonn,, residenza del principe Elettore Francesco Massimiliano, da Colonia, gran protettore delle arti, il quale ricevette Haydn a braccia aperte, fece eseguire una delle sue messe, e gli diede un han