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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 67 ma per sostituire la Mallinger non regge; però non fu scritturata non ostante l’ottima prova che fece di poi nella Nonna cantando ha parte di Adalgisa. L’altra ospite che canterà in questi giorni è la signorina Emmy Zimmermann, finora prima donna all’opera di Dresda, berlinese di nascita; ha voce a far stupore; ella sarebbe la sola degna di succedere alla Mallinger, perchè, oltre la voce, ha anche molta intelligenza musicale. La Lucca ed il Niemann ebbero due nuovi e veri trionfi artistici: la prima Ebrea di Halevy, l’altro nel Roberto di Meyerbeer. La maniera della prima è troppo conosciuta per doverne dire in proposito; ebbe vivi applausi nel secondo e nel quarto atto, e non dubito che questa parte diventerà una dello sue favorite. Il Niemann è un Roberto modello. Questo artista è aneli’esso meraviglioso per la pieghevolezza a varie parti; nella scena del cimitero fu assolutamente grande, e il pubblico si accorse di aver ritrovato un vero Ruberto che unisce potenza di voce a vigoria drammatica. Due nuove operette, al teatro Victoria l’una, al teatro Federich-Wilhelmstadt l’altra - piacquero molto. La prima - Morilla, -.con musica di Giulio Hopp (austriaco), ha una gentile favola per testo: «tre buone fate danno ad una fanciulla innocente un anello d’oro che dovrà liberarla da ogni avverso destino; la fanciulla si incontra nel bosco con un bel principe e se ne innamora; ma il principe, che era inseguito dallo zio inquisitore di Spagna, è raggiunto, preso e condannato. Morilla giunge in tempo a liberarlo coll’anello magico.» La musica di questo lavoretto si distingue per due doti; l’una è che non corre sulle traccie di Offenbach, l’altra che è per massima parte originale e non tolta a prestito ai grandi maestri d’opera buffa. L’ouverture nello stile moresco ha un bel tema ed è strumentato con molta intelligenza; un terzetto fra il principe. Amarino e Morilla, nell’atto secondo il Coro degli inquisitori ed un altro terzetto Ira Don Pablo, l’Ufficiale della Hermandad ed Amarino, so io i migliori pezzi. Certo se l’autore scriverà un’altra operetta, farà anche meglio perchè l’esperienza nell’uso degli strumenti e delle voci gli avrà giovato moltissimo. Esecutori principali di quest’operetta erano la signora FrizziBlum da Vienna (Morilla), Parili (Principe)’e Matthias (Amarino). Uguale successo ebbe testé alla Friederich-Wilhelmstadt II marchese di Cartonnage, vecchia storiella d’una bella molinara, vestita di nuove parole e di nuova musica, composta da Luigi Robert (pseudonimo con cui si cela un dilettante di molto talento di cui abbiamo già molte bellissime canzonette). Quest’opera ha gli stessi pregi e gli stessi difetti dell’altra; è lavoro d’un esordiente e vi si trova incoerenza di stile; ora è Meyerbeer, ora è Wagner, ora Verdi, ora Gounod nella maniera di strumentare; l’autore provò per altro di essere buon compositore con molte belle melodie, colla buona condotta dei temi e principalmente col canto insieme, (il vero segno a cui si riconoscono i compositori teatrali) in cui egli raggiunge altezze veramente artistiche. Basterebbe a darne piena prova un quintetto, lavoro di bella fattura e di gentile invenzione. Esecutori erano le signore Dumont-Suvanny e Meinhard ed i signori Scroboda e Schirmer, eccellenti tutti. * Nel gran concerto della corte imperiale, col concorso della Lucca, della Grossi, del Niemann, di Betz, Fricke, Schleich e del coro, sotto la direzione del maestro Taubert, venne eseguito alla presenza di tutta la corte imperiale, del principe Arturo d’Inghilterra e dei rappresentanti del corpo diplomatico, il programma seguente: Parte prima, Sinfonia dell’Olimpia, Spontini; Coro deV Ifigenia, di Gluck; Preludio deV Africana (Lucca), Meyerbeer; Finale della sinfonia Do min. (la prima volta negli annali storici dei concèrti di corte che fu eseguito questo capolavoro classico), Beethoven. — Parte seconda, Ouverture Athalie, Mendelssohn; Terzetto del Guglielmo Teli, (Niemann, Betz, Fricke) Rossini; Coro nuziale del Lohengrin, Wagner; Duetto di Rigoletto (Lucca e Betz), Verdi; Finale dell’Assedio di Corinto (Lucca, Grossi, Niemann, Betz, Schleich e C >ro), Rossini. Come vedete, la massima parte degli autori erano italiani e se vi ho trascritto il programma gli è appunto perchè vediate che fra noi la vera e bella arte italiana è in onore. N F (Rimandiamo al prossimo numero la corrispondenza di Vienna giuntaci in ritardo.) 61 MILANO. Molti ei domandano il perchè sull’avviso serale della Scala non figura il nome del compositore dei ballabili AAV Aida: questo perchè lo ignoriamo noi pure; ma intanto siamo in grado di dire che il nome del coreografo è quello del signor G. Casati, maestro direttore della R. Scuola di Ballo. E qui notiamo con compiacenza che i bellissimi suoi ballabili sono seralmente applauditi, fatto molto raro, per non dir unico, nei ballabili d’opera, e gli applausi sono ben meritati. Il signor Casati fu felicissimo nella composizione di queste danze, che si elevano dal comune per castigatezza di movenze, per verità storica, per effetto scenico. La danza sacra del primo atto, specialmente, è un vero modello del genere, e nessuno potrà far meglio di cosi. I nostri sinceri rallegramenti col signor Casati. GENOVA. Al teatro Nazionale ebbe prospere sorti la Luisa Miller, stupendamente eseguita dalla signora Vaneri (Luisa); bene anche il tenore Caroselli, il baritono Magnani e la signora Rovaglia-Porati (Duchessa); discreti gli altri. — .Al teatro Carlo Felice andò in scena con lieto esito il Guarany del maestro Gomes; vi furono applausi e chiamate al maestro ed agli esecutori, i quali erano: la signora Pascalis, il tenore Gayarre, il baritono Cesarò e il basso Manfredi. Curi ed orchestra lodevoli. MESSINA. Ci scrivono in dita del 19 febbraio: Le E lucande di Sorrento furono rappresentate con un successo non più che mediocre, e che non crebbe neanche alle successive rappresentazioni. Gli esecutori: signora Pavoni, il buffo Lombardelli, il tenore Piazza ed il baritono Broggi, gareggiarono di buon volare, ed a quando a quando riuscirono a farsi applaudire. Il Piazza specialment0. II brindisi ed un duetto furono e sono ogni sera applauditi. Il Barbiere di Siviglia, rappresentato avantieri, cogli stessi attori, meno il Broggi sostituito dal Ciapini nella parte di Figaro, ha avuto un successo sotto il mediocre. Ben* il tenore Piazza, ma molto più se non avesse la mania di fiorire e rifiorire troppo. Si prepara una nuova opera del maestro Aspa figlio, all’autore del Muratore di Napoli. Ve ne parlerò. REGGIO (Calabria). Ci scrivono: Il Rigoletto eseguito dalla D -ficarra, da Medica e Franco ebbe esito non contrastato: benissimo Medica. La Traviata, protagonista la signora Capozzi, fu una vera barbarie; s’è appena sostenuta per la somma arte con cui la signora Capozzi ha disimpegnata la sua parte. Applausi spontanei e chiamate in gran copia a lei sola. TRIESTE. Continuano con esito splendido le rappresentazioni del Barbiere di Siviglia, grazie al bravo baritono Amodio, alla signora Smeroschi, ed al tenore Corsi, i quali sono sempre applauditissimi. E alle prove la Dinorah. che avrà a protagonista la signora De Murscka. — Buon esito ebbe il Fra Diavolo di Auber, eseguito dalle signore Smeroski e Vicini, da Minetti, Corsi, Fiorini, Graziosi e Della Torre. NIZZA. In data del 18 corrente ei fu spedito il seguente telegramma che non giunse in tempo per essere pubblicato nello scorso numero: Beatrice Tenda. Fanatismo Ponti Dell’Armi protagonista inarrivabile ebbe ovazioni straordinarie - fiori - gigantesco mazzo camelie con ricchissimo nastro-applauditissimi Tasca Cresci Cruvelli maestro concertatore Bregozzo, scenografo Muscino grandissima folla malgrado prezzi raddoppiati LIVORNO. Il Maestro del Signorino, operetta giocosa del maestro Soffredini, ebbe accoglienze liete. Applausi e chiamate al maestro ed agli esecutori che erano tutti dilettanti. Emerse nella parte del protagonista il signor Manfredi Diara. CADICE. La Landa fu un altro successo lieto. Applauditissimi furono tutti gli esecutori cioè la Ferrer, il baritono Varvaro, il tenore Masato, la signora Ammorini (Pierotto), il basso Ruiz e il buffo Parodi. CAIRO. Gran successo la Lucrezia Borgia, stupendamente interpretata dalle signore Puzzoni e Grossi, da Anastasi e dal tasso Modini. Applausi vivissimi e chiamate smza numero a tutti. Buoni i éori, buona l’orchestra diretta dal maestro Zucchi. MALTA. Il Barbiere di Siviglia fu interpretato magnificamente dalla signora Cinti, dal tenore Serazzi, dal baritono Carnili, dal buffo Conti e dal basso Zambellini. Ebbero tutti vivissimi applausi; T orchestra diretta dal maestro D’Amore è lodevole. PARIGI. Al piccolo teatro del Tivoli fu eseguita una grand’opera in 5 atti del maestro Simiot, che aveva invano picchiato alle porte degli altri teatri per ottenere ospitalità. Il suo lavoro s’intitola L’Africain e fu ben accolto. «È musica, scrive la Revue et. Gazette Musicale, scritta secondo il gusto italiano, ricca di melodie; l’istrumentazione è elaborata e diligente.» L’autore fu chiamato varie volte al proscenio da un pubblico a cui è ignota la claque. PIETROBURGO. Romeo e Giulietta di Gounod andò in scena testé con esito splendido. La Patti, Nicolini, Oraziani, Bagagiulo e Scalchi furono sommi tutti; la Patti dovette ripetere un pezzo. La folla era immensa; vi furono sedie chiuse pagate 400 lire.