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66 GAZZETTA. MUSICALE DI MILANO Hisson vedevano a malincuore una novella artista assumere la parte della loro cantante preferita. La claque aveva ordine di non applaudire. Ma il pubblico questa volta ha fatto esso stesso l’ufficio dei cosi detti inlraprenditori di successo, cioè ha applaudito e chiamato fuori a più riprese la giovine cantante. Insomma il successo della Franchino è stato felicissimo. Ma a mio avviso, essa farebbe bene di lasciar da banda VOpéra, ove non si resiste senza intrighi, e di darsi al canto italiano. Sarebbe un bell’acquisto pel nuovo direttore del teatro Italiano di Parigi nella prossima stagione. Dico nella prossima sragione perchè le poche rappresentazioni che saranno date fino alla fine di maggio non costituiscono una stagione teatrale. Vi avevo ben detto che il Ministero non avrebbe approvato la nuova direzione! Così è stato. Allora il novello direttore ha sciolto il problema, troncando il nodo gordiano. Il Ministero si riservava il dritto di approvare o no la scelta del nuovo direttore perchè il teatro Italiano di Parigi gode d’una sovvenzione di centomila franchi. Amedeo Verger (o chi per lui) rinunzia alla sovvenzione e cosi toglie via ogni ostacolo. Non ha più bisogno del Ministero. Si contenterà di usufruttare il teatro a proprio rischio e pericolo. Già molte scritture sono state fatte, e la prima rappresentazione che potrebbe bene aver luogo il 2 marzo (almeno la nuova direzione lo promette e lo spera) sarà data col Matrimonio segreto, un nuovo lavoro d’un giovine di belle speranze che è ancora sconosciuto e che ha nome Cimarosa! Tutti correranno per giudicare questa novità. Dopo di esso, il pubblico dovrà contentarsi delle opere del vecchio repertorio. Ma, pazienza! una mezza stagione è presto passata. Durante la state, il teatro sarà messo a nuovo ed il primo settembre o il primo ottobre comincierà, vogliamo sperarlo, un’era novella per questo povero teatro Italiano, si splendido un giorno, ed oggi si miseramente ridotto!! 41 L oiidvit 20 febbraio. Se il concorso di tutte le celebrità dell’arte è bastante ad assicurare il successo delle feste musicali nazionali (National Musical Meeting^) che avranno luogo al Palazzo di Cristallo nel mese prossimo di giugno, v’ha ogni ragione di credere che il successo sarà un vero trionfo. Non havvi persona notevole nel mondo musicale, la quale non abbia offerto il suo appoggio all’eccellentissima impresa delle autorità del Palazzo di Cristallo. Il giorno fissato per la distribuzione dei premj, che saranno aggiudicati dal consiglio ai migliori concorrenti, è il 6 luglio prossimo; mentre il concorso, come sapete già, avrà luogo nel mese precedente Io m’auguro sinceramente che il successo finanziario dell’impresa risponda completamente alle aspettative dei generosi promotori. Ma certo non senza ragione questi hanno fondato grandi speranze nel pubblico, in mezzo al quale 1 amore della musica si fa sempre maggiormente sentire. È ben possibile che gl’inglesi non siano perciò migliori apprezzatola; ma è necessario ammettere ch’essi ne sono più zelanti e più generosi patroni. Così che le mille cinquecento lire sterline di premio, che verranno distribuite dai proprietarj del Palazzo di Cristallo e tolte dai Ipro Fondi, v’ha ogni ragione di credere che frutteranno come di dovere. In una recente mia lettera scrivevo che l’Alboni figurava nella compagnia del Mapleson per la stagione prossima. Invece di Aiboni, doveva scrivere Albani; e questa è, se non erro, una stella Canadiana, la quale recentemente ha brillalo e brilla ancora in Firenze. Cedendo alle lagnanze della stampa italiana, ed estera, il governo vostro s’e finalmente deciso a nominare il suo commissario per la prossima esposizione internazionale di Londra, riconfermando la nomina dell’egregio pittore romano, signor Attilio Baccani, il quale è domiciliato a Londra da moltissimi anni. La prossima esposizione sarà inaugurata, come la precedente, il l.° maggio; ed è la seconda della serie dell Esposizioni Internazionali annue, le quali comprenderanno permanentemente opere d’arte, (la musica non eccettuata) e le recenti invenzioni e scoperte scientifiche, oltre un’esposizione industriale, annualmente differente. Queste esposizioni hanno luogo sotto gli auspici e la direzione della Regia Commissione per l’Esposizione del 1872.. Essendo certo di far cosa grata ai lettori vostri e al mondo musicale italiano in generale riproduco la circolare che la Commissione Regia ha inviato ai commissari rappresentanti relativamente alle pubblicazioni musicali. l.° Il regolamento per l’Esposizióne Internazionale del provvede quanto segue: Disposizioni Musicali I regi commissari nomineranno una commissione, la esteri 1872 quale dovrà scegliere per essere eseguite nel R >yal Albert Hall le nuove composizioni di merito pubblicate prima del 1.® marzo 1872; 2.° Quindi i regi commissari desiderano ricevere dalle accademie e scuole musicali dell’estero i nomi delle composizioni musicali d’ogni genere, le quali siano da esse considerate sufficientemente meritevoli per essere eseguite nel Royal Albert Hall durante l’Esposizione Internazionale del 1872. 3.° I lavori devono essere produzioni di compositori viventi, pubblicate prima del l.° marzo 18/2; e ponno essere vocali o strumentali, come oratorii, cantate, suonate, sinfonie, romanze, ballabili, ecc., ecc. 4.° E fatta preghiera che ogni informazione venga favorita sul modulo qui unito; e che questo venga rimesso, prima del 31 marzo 1872, al maggior-generale H. Y. D. Scott, C. B. agli uffici della Esposizione Internazionale, Kensington Gore, Londra, W. Il segretario della Commissione Enrico Y. D. Scott. La nomina del commissario italiano essendo giunta in Londra solo il giorno 17 andante, v’ha da sperare che il governo vorrà usare la sua influenza per ottenere un prolungamento del tempo utile pel concorso a benefizio degli italiani che desiderassero prendervi parte. Il modulo mentovato è come segue: Gennajo, 1872. N. 52. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI LONDRA DEL 1872 COMPOSIZIONI MUSICALI STRANIERE Pubblicate nell’impero o regno di

Nome e natura della composizione Nome e indirizzo dell’autore Quando fu composta Nome e indirizzo dell’editore Prezzo Osservazioni • G. Berlino, 10 febbraio. Durante il mio silenzio avvenne da noi cosa della massima importanza: abbiamo perduto la nostra prediletta diva, la Mallinger; e ciò per colpa d’uno scandalo avvenuto in teatro. La direzione, invece di adoperarsi a serbarci un così bell’ingegno musicale, contribuì a farla partire; perchè? «Ne tace la cortesia del cantore.» La causa dello scandalo fu il contatto, quasi sempre impossibile, allo stesso teatro di due prime donne celebri; nacquero ostilità e si formarono due partiti nel pubblico, e alla rappresentazione delle Nozze di Figaro, quando Cherubino (la Lucca) esce al braccio di Susanna (la Mallinger), alcuni fischi si fecero udire accompagnati dal nome della Lucca. Qiesta, non avvezza a simili accoglienze, si dimenticò fino ad apostrofare con veemenza il pubblico; il rumore fu tale che fu fatta calar la tela. Fin qui la storia. Alcuni giorni dopo le due cantanti diedero le loro dimissioni; quella della Lucca fu rifiutata, accolta l’altra. Mi sia permesso dire due parole intorno alla Mallinger che noi perdiamo, vera artista creduta dagli stranieri e specialmente dagli italiani campione femminile del wagnerismo; non nego che sia tale; ma dico che tanto è una poetica Elsa nel Lohengrin e un’incantevole Èva nei Maestri cantori, quanto un’Adina piena di vezzi e di lusinghe neU’A’^sùr d’amore e una vigorosa e drammatica Eleonora nel Trovatore. Essa è una delle poche artiste, più e più rare sempre, che sanno adattare l’ingegno a tutte le parti senza alcuna affettazione. Intorno a questa cantante eccovi un aneddoto che la riguarda come interprete delle opere di Wagner, il quale certo deve a lei non piccola parte della sua gloria non dirò tedesca, ma berlinese. Era stata scritturata nel 1865 a Monaco; non aveva cantato ancora alcuna opera di Wagner e il re artista di Baviera le comandò di cantare la parte di Elsa nel Lohengrin. Wagner protestò irato e trattò la famosa prima donna col nome d’una delle famose liberatrici del Campidoglio. L’artista non si diede per vinta e dopo aver cantato nel Lohengrin ebbe il vanto di farsi del ritroso compositore, uno dei più caldi ammiratori. Ora che l’artista è caduta, l’organo ufficiale del wagnerismo in Berlino — LI Corriere della Borsa — prega il pubblico di non confondere gli amici della Mallinger con quelli di Wagner!!! La direzione non ha indugiato un momento a far cantare sulle nostre scene alcune prime donne straniere, a fine di scritturare colei che deve succedere alla Mallinger. La prima fu la signorina Bretfeld, che esegui la parte di Agata nel Franco Arciere. Ha bellissima voce ed anche buona scuola ed è intonatissima, ma le sue forze vocali non bastano all’ampiezza del nostro teatro. Sarebbe un buon acquisto per le parti leggiere, II