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GAZZETTA MUSIC A LEDI MILANO 63 Rivista Milanese Sabato, 24 febbraio. Tutti i nostri teatri, la Scala eccettuata, hanno obbedito al primo giorno di quaresima come alla bacchetta d’una maliarda, ed hanno trasformato a vista i loro spettacoli. La commedia veneziana della compagnia Moro-Lin ha detronizzato al Re (vecchio) la commedia italiana di Bellotti-Bon; la Canobbiana ha barattato i suoi balli spettacolosi e le sue commedie coi prestigli d’una compagnia turca; il Kakatoa di Seal vini è rimasto, per grazia di Dio, ma ha cambiato il domicilio di S. Radegondacon quello del Re (nuovo), mentre S. Radegonda ha fatto gli onori di casa alla compagnia francese Terris e Coste. A tirar scropolosamente i conti non si può dire che Milano abbia molto perduto da questi cambiamenti; la compagnia veneziana M iro-Lin sostituisce degnamente quella di Bellotti-Bon; ha un repertorio ricco di novità ed artisti che pongono nel recitare una insuperabile naturalezza. La compagnia turca della Canobbiana fa giochi assai graziosi, possiede un nano alto 60 centimetri che danza al suono di musica turca, la più turca di tutte le musiche turche che si sieno udite in Italia, possiede un mangiatore di fuoco ed un altro mangiatore di sciabole, tutta brava gente che si adopera come può meglio a far passare un pajo d’ore allegramente. Infine la compagnia Terris e Coste è una delle migliori compagnie francesi d’operette buffe che abbiamo avuto in Italia. La sola novità musicale di qualche importanza che sia uscita da tutto questo fermento teatrale, la dobbiamo appunto alla compagnia Terris e Coste, che iniziò il corso delle sue rappresentazioni coi Brigands di Offenbach Quest’operetta, già rappresentata in varii teatri d’Italia, era affatto nuova per Milano, e nondimeno il pubblico credette in molti punti di riudirne la musica, un pò perchè Offenbach ha una maniera propria che si riproduce in tutti i suoi lavori, e un po’ perchè Scalvini ne aveva già adattato una buona porzione al suo Kakatoa. Anche in questa, come nelle altre operette del matto ingegno •di Offenbach, abbiamo la verve inesausta, il colorito bizzarro, gli effetti comici nuovi, le ilarità contagiose, irresistibili, il fascino delle belle melodie, e il fascino ancora più potente dei contrasti delle situazioni colla musica. Il segreto della parodia musicale, che nissuno ha potuto involare interamente ad Offenbach, consiste negli strani accoppiamenti di note e di parole, nel calcolo diligente dell’effetto, nel saper resistere sempre alla tentazione di fare della musica seria e nel non pigliare mai sul serio le situazioni sceniche. Il comicissimo musicale rende buffonesche le intenzioni serie delle parole, il scrinine musicale ne fa doppiamente faceta la festosità — tutta l’arte sta qui: e quanto sia difficile lo dicano tanti giovani compositori italiani d’ingegno che non riuscirono mai a darci una vera e schietta buffoneria musicale. Questa dei Brigands è anche una delle musiche meglio riuscite dell’autore della Belle Hélène; la ronda dei carabinieri, il Coro sottovoce che le succede, il Coro delle risate,, un pezzo concertato, sono dei molti bellissimi pezzi musicali i più belli. L’esecuzione, men che debole in orchestra, debole nelle parti secondarie, fu ottima per parte degli artisti principali. Gaussins fu un valente capo di briganti; egli ha voce di tenore-baritono discreta, maniere disinvolte, e garbo di vero artista; Monteavret fu comicissimo e pieno di naturalezza nella parte di Pietro; la signorina Minelli è attrice di talento ed ha voce simpatica e assai più estesa che non sieno di solito le voci delle cantanti francesi d’operette e la signorina Thibaut con mezzi vocali limitati riesce tuttavia a piacere. Le altre madame e madamigelle hanno tutte, invariabilmente, quella voce stridula che è tipica nelle compagnie francesi; a sentirle una dopo l’altra par sempre d’udirne una sola, e a udirle tutte insieme, siccome stonano molto volentieri, pare tutta la scala cromatica d’una stessa voce che inviperisca,ad un tempo solo. Non ho parlato dell’argomento dei Brigands, perchè in questo genere di componimenti l’argomento spogliato della musica e dei bons mots non dice nulla. Si tratta d’una banda di briganti che arresta per via il corteggio d’una principessa diretta alla corte del suo fidanzato e che veste i panni dei prigionieri per carpire 3 milioni che devono essere pagati all’atto della consegna della fidanzata. Ma il ministro di finanze del principe ha mangiato i tre milioni; il capo di briganti a cui viene offerto di dividere i resti di cassa, circa 1200 lire, si rifiuta, ma in questo sopraggiunge la vera principessa col vero corteggio, e la commedia finisce con un’amnistia generale concessa dal principe, che era già stato salvato dalla figlia del capo dei briganti. La commediola ebbe accoglienze piuttosto festose; due pezzi furono fatti ripetere, cioè la ronda dei carabinieri e il coro delle risate e gli applausi proruppero spontanei e abbastanza frequenti. Migliorata l’esecuzione nelle rappresentazioni successive anche l’esito fu più lusinghiero. La compagnia Terris e Coste annunzia ora di aver scritturato per alcune rappresentazioni, la celebre signora D.qizet, artista che ha dato il suo nome a certe parti brillanti, e che è celebre... da una quarantina d’anni. Ora ne ha settanta suonati! ALLA RINFUSA A Varsavia fu rappresentata una nuova operetta polacca di M m’.aszko, dal titolo Beata. Bello il libretto, graziosa la musica.

  • La casa che Spontini abitava durante la sua dimora a Berlino, Markgrafenstrasse

N. 48, fu comparata da un ven litore di vino, di nome Trarbach, il quale vuol collocarvi una lapide commemorativa. E piaciuta in Amburgo una nuova operetta, Il parente di Brema, di Adolfo Mohr. II celebre Quartetto della cornetta dei signori Kosleck, Ed. Philipp, Senz e Deichen, che ebbe l’onore di eseguire alcuni pezzi del suo repertorio nel palazzo del principe ereditario a Berlino, fu insignito del titolo di Imperiale Quartetto del’a cornetta. In questa occasione il musicista di Camera K slek suonò anche l’antica tromba da lui scoperta in Heidelberg, e di cui si tenne già parola nella nostra Gazzetta. L’alto uditorio dimostrò il più vivo interesse per lo speciale istrumento, che sembra sciogliere l’enigma salle trombe impiegate da Handel e Bach.

  1. Per cantare due pezzi in un concerto privato a Nuova-York, la signora

Kellogg si lece pagare 350 dollari, (1750 lire). Furono in Milano l’impresario maestro Maurizio Strakosch e la celebre Carlotta Patti. Il nuovo teatro di Figline verrà inaugurato in primavera. A Parigi fa assai parlare di sè una cantante atfricana che fu battezzata La Patti noire. 4 Un matrimonio artistico: la signora Enrichetta Bermi si è fatta sposa al basso Ormondo Maini. II Politeama milanese al Tivoli si riaprirà nei primi giorni d’aprile con spettacolo- d’opera e ballo. Of La Revue et Gazette des Théâtres annunzia una disgrazia avvenuta nel teatro di Nuova-Orleans alla pr.ma donna Leirilli e al teucre D-labrauche, ai quali nel finale degli Ugonotti furono scaricati i fucili a bruciapelo sul viso. Gli sventurati artisti perdettero per molti giorni l’uso della vista. La Patti durante le rappresentazioni che darà a Vienna avrà 5000 lire ogni s era! Il baritono Cotogni fu nominato cavaliere da S. M. il Re di Portogallo. L’impresario Ullmann, dopo il giro trionfale fatto in Germania, ne ha compito testé un altro meno lucroso, ma ugualmente lusinghiero per gli artisti, in Olanda. Si sa che egli conduce seco il Quartetto Fiorentino di Becker, la Monbelli, Hàmaeckers, Sivori, Hill, Gvdefroid, Servais e il pianista J«sephi. Il teatro dell’Opera Comica che si sta costruendo in Madrid nel calle di Alcalà, verrà inaugurato in novembre con un’opera nuova del maestro Arrieta. A Valenza di Spagna si era in grande ansietà per un’opera nuova che doveva andare in scena in un caffè-teatro. Quest’opera s’intitola La sigarrera o ei millor médicament, è in un solo atto ed è dovuto alla vena melodica di soli tre compositori di Valenza. Quanto devono aver sudato! «esclama il Correo de teatros».