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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 51 sentazione per venerdì 9 febbraio, quello d’Una festa a Venezia, questi del Docteur rose. Sarebbe assai singolare ed assai pregiudizievole il far coincidere la stessa sera le due rappresentazioni. Gli scrittori di critica musicale, non avendo il dono dell’ubiquità, non possono trovarsi la sera stessa all’Ateneo od ai Bouffes; una delle due opere sarebbe inevitabilmente negletta a profitto dell’altra e sacrificata. Ma quale dei due direttori cederà? «perchè debbo cedere a Martinet?» dice Noriac- «perchè debbo cedere a Noriac?» dice Martinet. - Ma siate certi, che uno dei due finirà per consentire ad una dilazione. Non credo che vogliano rinnovellare il fatto dei due Inglesi, le cui carrozze s’incontrarono, in faccia l’una dell’altra, in una via angusta, nella quale era impossibile di passar due di fronte. Erano giusto nel mezzo; nessuno dei due volle retrocedere; aspettarono un’ora, dopo di che l’uno dei due, per iscoraggiar l’altro, cavò di tasca il Times, lo spiegò e si mise a leggerlo. Ma l’altro, con una calma tutta britannica, mandò il cocchiere a pregarlo di volergli passare il giornale non sì tosto avrebbe finito di leggerlo. Il primo si rassegnò a retrocedere. Cosi farà forse il direttore dei Bouffes... o quello dell’Ateneo. AA’Opéra sempre lo stesso. L’Africana e Don Giovanni; la prima rappresentata in modo da far credere che si fosse ad un teatro di provincia, Bordeaux. Marsiglia e Lione. Nessuno degli artisti che cantarono per la prima volta l’opera postuma di Meyerbeer, era a questa ripresa. La signorina Hisson sosteneva la parte di Selika cantata altra volta dalla Sass; Caron cantava quella di Nelusko ove Faure fu tanto applaudito; il tenore Vii— laret la parte di Vasco di Gama, in cui esordì Naudin AVOpéra e la signorina de Vriès quella della signorina Battu, parte di Ines. All’Opéra Comique neppur nulla di nuovo. Non vi par strano che Parigi si contenti cosi lungo tempo di vecchie produzioni? Eppure cosi è. Qui il pubblico ama molto più le vecchie opere che le nuove. Scommetto che se offrite un palchetto ad una famiglia borghese per andar al Roberto il diavolo o al Domino nero piuttosto che ad un’opera nuova, sia seria sia comica, preferirà quelle due che sono vecchie di circa mezzo secolo. Strana cosa! Si dà una dote o sovvenzione ai due principali teatri di musica di Parigi, s’impone a ciascuna delle due direzioni l’obbligo di dare in ogni anno un numero definito di opere nuove e questa clausola non è mai rispettata. Credete che la stampa si lamenti, che il pubblico si lagni? Niente affatto. Invece nei piccoli teatri, che non hanno neppur un obolo di sovvenzione, le opere nuove si succedono con una frequenza straordinaria. Vedete, per esempio, i Bouffes; vedete l’Ateneo; Ricci dà due opere: ognuno di questi due teatri ha la sua. Per buona fortuna si è trovato un compositore italiano. Nel tempo che uno di questi scrive due opere, un maestro francese compone un duetto o un’aria. Vuol dire che l’ispirazione non è il forte dei maestri francesi. A A PALERMO. AI teatro Garibaldi ebbe buon esito una nuova opera del maestro Impallomeni Fatima. Ci mancano i particolari. L’esecuzione era affidata alla signora Montebello, al tenore Passetti, e al baritono Gizzi ed al Ricci, VERCELLI. La Beatrice di Tenda colle signore Sara Bellot e Bay, con Marini e Navari fu un trionfo specialmente per la protagonista. Il teatro è sempre affollatissimo. ROVIGO. Buon esito il Giuramento colla signora Dawidoff, col tenore Pardini e col baritono Bergamaschi. Buona l’orchestra. MONACO. Il Fide’io di Beethoven fu eseguito dopo molti anni che non si era rappresentato nel teatro di Corte, colla signora Blume, la quale ebbe accoglienze festose. ODESSA. Esito splendido il Profeta colle signore Biancolini e SuardiRepetto e con Bulterini. BARCELLONA. La Traviata ebbe esito completo al Gran Teatro. Emerse il tenore Ugolini. L’orchestra suonò meravigliosamente in tutta l’opera e fu applauditissima dopo i due preludii. PIETROBURGO. Il Trovatore colla Patti, colla Trebelli, con Nicolini e Oraziani, fu un trionfo indescrivibile. MANNHEIM. Lisa o il linguaggio del cuore, nuova opera del professore E. Mertke, fu rappresentata con buon successo il 24 gennaio scorso. Il compositore è anche autore del libretto. GAND. Gran successo il Polüdo (Les Martyrs), eseguito dalla signora Soustelle, dal tenore Roussel, dal baritono Flachat e da Berardi. NOTÌZIE ITÀÜÀNÊ — Genova. Scrive la Gazzetta di Genova del 9 corrente: La Società filarmonica di mutuo soccorso ha nominato a suo presidente onorario il marchese G. B. Monticelli, inviandogli in pari tempo una manifestazione di riconoscenza pei benefizi ricevuti dal preclaro patrizio, segnatamente per vistose somme dallo stesso recentemente elargite. NOTIZIE ESTERE — Dresda. Un frammento sinfonico di Berlioz. eseguito ai concerti di Mannsfeldt, fu accolto con tale entusiasmo che si dovette ripeterlo. — Madrid. Il giornale EI Heraldo assicura che fu stabilita una somma di 500 duros, nel bilancio dell’anno prossimo, per esser data in premio all’autore della miglior opera lirica spagnuola. Questa risoluzione sarebbe stata presa per proposta del maestro Arrieta. — Basilea. Un gran concerto ebbe luogo il 24 gennaio a beneficio delle vittime francesi della guerra. Vi presero parte Vieuxtemps, Rubinstein e Nicot; un gran nnmero di signore di Mulhouse vi assistevano vestite a lutto. Il prezzo dei posti era fissato a tre lire; molti però furono pagati fino 1000 e 1500 lire. — Niort. Si è fondato testé un circolo musicale, che conta fra i suoi membri molti artisti di talento e i principali dilettanti della città. — Diyon. Il giorno 27 gennaio fu festeggiato musicalmente il 116.° anniversario della nascita di Mozart. I Diyonnesinon dimenticano che nel 1766 il grande maestro soggiornò nella loro città. Uno splendido concerto, con un programma esclusivamente composto di musica di Mozart, ebbe luogo nella sala della scuola di diritto. Carlo Poisot, direttore del Conservatorio, fece in questa occasione una lettura su Mozart. — Bruxelles. Faure fu nominato ispettore degli studi di canto del Conservatorio, con decreto del 27 gennaio. Si attribuisce al Re l’intenzione di aumentare il sussidio al teatro la Monnaie. Si annunzia pure la nomina del signore Chiaramente a professore di canto nel Conservatorio. — Bayreuth. Il proprietario della collina dello Stuckberg scelta da Wagner pel suo teatro non volle cederla; l’autorità comunale ha acquistato sulla strada di Burgerreuth una collina assai preferibile all’ingrato Stuckberg, che non avrà così l’onore di servire di piedestallo alla musica di Wagner. — Parigi. La ricostruzione del teatro della Porta San Martino stà per incominciare; il disegno rassomiglia alquanto a quello della chiesa della Maddalena. La facciata sarà sostenuta da diciotto colonne. — Milano. Eugenio Torriani, compositore di merito, autore di due opere, l’una delle quali Carlo Magno che ebbe buon esito alla Scala nel 1853. Fu il primo promotore dell’insegnamento del canto corale in Milano, e scrisse un Metodo che fu adottato nelle scuole. Morì a 47 anni, dopo aver vissuto modestamente ed aver provato tutte le amarezze e i dolori che accompagnano l’ingegno modesto. — Parigi. Michele-B-F. Torramorell, compositore, clarinettista, autore di due opere, morì il 25 dicembre 1871 in età di 85 anni. — Berlino. Alina Himdt, compositrice di bell’ingegno. — Vienna. Francesco Glòggl, già editore di musica, morì il 23 gennaio in età di 76 anni. — Pietroburgo. Pogoyéff, maestro direttore del teatro Alexandra. — Nova-Jork. G. B. Panormo, maestro di musica, italiano di nascita, aggredito da ladri per la via, ricevette un colpo di mazza al cranio, in seguito al quale mori. Aveva 41 anno.