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408 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO CAIRO, 22 Novembre. Z’Aida al teatro dell’Opera — Pipelé al teatro della Commedia. Al domani stesso del giorno in cui vi mandai l’ultimo mio breve carteggio fu quasi improvvisamente annunziata l’andata in scena deli’Azcùz per la stessa sera. L’Aida era annunziata ed aspettata ansiosamente da parecchi giorni, ma domenica non ce l’aspettavamo proprio. Grazie della bella sorpresa al gran Duca Nicolò di Russia che si trova qui ospitato dal Kedive e per cui si volle apprestare il grandioso spettacolo. Bisogna che sappiate che qui quando si vuole si può - è la massima; costa alcuni danari, ma è la massima! I biglietti di stalli erano già tutti venduti prima del mezzodi; e il concorso alla sera fu immenso. Assisteva allo spettacolo il Kedive, il Granduca ed il suo seguito. Che dire dell’immenso successo di questa Aida? Vi basti sapere che non fu punto inferiore al primo trionfo del passato anno. L’Aida d’oggi non è in tutto però VAida d’allora; la Bozzoni è rimasta, ma la parte di Amneris in cui applaudimmo già la Grossi, ora ei offrì occasione di far feste alla Destin; ed invece di Mongini abbiamo il tenore Corsi. Steller e Modini rimasero fedeli. Delle vecchie conoscenze non potrei dir nulla che già non sappiate; quanto alla Destin voi l’aveste alla Scala, se non erro, alcuni anni sono, e sapete di che valore sia; Corsi non è Mongini per la voce, ma è buon artista e diligentissimo e riuscì a farsi vivamente ap laudire. Ottima l’orchestra diretta da Bottesini; discreti i cori; magnificamente eseguiti i ballabili. La messa in scena da sbigottire. Nel teatro della Commed.a andò in scena il 20, l’opera il Pipelè del maestro Deferrari, eseguita dal buffo Fioravanti, dal baritono Baldassari, dal tenore Piazza e dalle signore Smeroschi ed Allievi. L’esito fu lieto assai, specialmente per Fioravanti e per Piazza e più per la Smeroschi, che ebbe accoglienze entusiastiche. Si provano gli Ugonotti. Caramella. Rimandiamo al prossimo numero la pubblicazione dei Carteggi di Londra, Torino e Pavia e d’un altro carteggio da Parigi, giunti troppo tardi. 3. Gli alunni-uditori potranno profittare di tutti i rami d’istruzione che s’insegnano nel Conservatorio, previa dichiarazione alla Direzione. 4. Tale eventuale istruzione sarti. affidata in massima ai maestrini del Conservatorio; ma sempre sotto la sorveglianza della Direzione e del personale insegnante. 5. Gli alunni-uditori si obbligano per un anno, e vanno soggetti a tutte le discipline portate dai Regolamenti, tranne l’ubbligo degli esami. 6. Saranno esenti da qualsiasi tassa. 7. La qualità di alunno-uditore non toglie, nel mese di ottobre di ogni anno, di poter aspirare ad essere accettato quale alunno regolare, di conformità alle norme stabilite dai vigenti Regolamenti per qualsiasi aspirante. 8. Le domande d’ammissione al posto di alunni-uditoii, dovranno essere indirizzate alla Direzione del Conservatorio corredate dalle fedi di nascita, di vaccino, o vainolo subito, e da quella di buoni costumi. 9. Il concorso è aperto a tutto il 15 corrente dicembre 1872. 10. L’esame di ammissione avrà luogo nel locale del R. Conservatorio il successivo giorno di martedì 17 dicembre alle ore 9 ant. precise. GIOVANNI BIFFI La notizia della morte di questo egregio giovine, lungamente temuta dagli amici, non giunse perciò meno dolorosa. In Giovanni Biffi si piange un onesto cittadino, un aureo cuore di uomo, un patriota fervente. Fu soldato delle lotte che ei diedero la patria, e trattò con pari coraggio la spada, quando fu l’ora, e la libera penna poi. D’intelletto pronto e vivace, fu scrittore piacevole ed ameno, e scrisse varii racconti pregevoli. Nella drammatica si segnalò con un dramma, molto e molto meritamente applaudito — Il Ministro Prina. Venerdì mattina, al cimitero monumentale, giungeva da Erba, dove lo raggiunse la morte lungamente e coraggiosamente aspettata, la sua salma. Molti che lo amavano vivo, accorsero al cimitero per salutarlo un’ultima volta. La Gazzetta Musicale perde in Giovanni Biffi uno dei suoi collaboratori. — Bologna. Giovanni Tadqlini, venerando e valente campione dell’arte musicale italiana, morì testé. È autore di molte opere e di composizioni di stile classico di gran pregio. Era nato nel 1793. — Illenau. Sabina Marquet, che sotto il nome di Sabina Heinefetter fu tra le più festeggiate cantanti del suo tempo; morì il 18 novembre. — Wiesbaden. Ferdinando Bòhme, professore di canto ai Conservatorii di Lipsia e Colonia, morì il 4 novembre. — Mosca. Ernesto Petzold, membro della Cappella imperiale, morì in ottobre. TEATRI FIRENZE. Nel teatro Nuovo andò in scena la Lucia colla signora Orgeni che si fece molto applaudire. L’esito fu buono anche per gli altri. BARCELLONA. Al teatro del Liceo si darà fra pochi giorni l’Aroldo, colla Ponti, Vincentelli, Toledo, ecc.; e nel corrente mese si appresterà con tutta la magnificenza l’opera (nuova per Barcellona) La Forza del Destino nella quale esordirà il basso signor Junca che si attende da Milano. Le altre parti verranno eseguite dalla Ponti (Leonora), Teresa Forni (Preziosilla), Toledo (Don Carlo), Vincentelli (Don Alvaro) e Ronconi (Melitene). — Frattanto si alternano, col ]>iù felice successo, le opere: Lucia, Ruy-Blas colla Ponti ecc., e la Favorita colla Ferni. Del Ruy-Blas si sono già date sette rappresentazioni. VIENNA. L^Abou Hassan di Weber fu rappresentato testé; quest’opera, scritta nel 1810-11 a Darmstad, fu quivi eseguita per la prima volta. GRATZ. Le rappresentazioni della compagnia italiana dell’impresario Pollini commovono tutta la città. Nel Barbiere, wXVElisir e nella Traviata la signora Artot-Padilla riportò veri trionfi; Padilla, Vidal e Bossi formano colla celebre artista una quaterna invidiabile. MOSCA. Altri due trionfi: Il Don Pasquale, e la Linda a beneficio di Graziani. Nella prima opera cantarono: la Patti. Naudin, Oraziani ed il buffo Ciampi. Il notturno del terzo atto fra la diva (linguaggio d’obbligo) e Naudin fu cosa perfettissima La Linda fu un avvenimento. Raddoppiati i prezzi d’ingresso, si introitarono 8000 rubli, pari a 32.000 lire! La Patti ebbe 45 chiamate, dico quarantacinque! trionfo alquanto faticoso, ma inferiore a quello della Sonnambula data per beneficiata della stella. In quella sera dopo l’opera la disgraziata Adelina fu chiamata 60 volte al proscenio... Sessanta!... e di seguito! Ora la compagnia è a Pietroburgo. NOTIZIE ITALIANE — Milano. All’intento di rendere meglio proporzionata e completa l’orchestra degli alunni in questo R. Conservatorio, si apre anche quest’anno un concorso di alunni-uditori allé seguenti modalità e condizioni: 1. I giovani aspiranti dovranno dar prova alla presenza di apposita Commissione di saper suonare lodevolmente uno dei seguenti istrumenti: Violino, Viola, Violoncello, Contrabasso, Fagotto. Corno, Tromba e Trombone. 2. I giovani ammessi dalle prelodate Commissioni dovranno intervenire alle periodiche esercitazioni che hanno luogo in uno o più giorni alla settimana, ordinariamente dalle 9 alle 11 antim. POSTA DELLA GAZZETTA Signor Alb. — Cremona. Mandi pure e ei farà un vero regalo. Signor Pasquale V... — Acerenza — N. 827. Avete ragione, fu uno sbaglio dell’Amministrazione, di cui ei duole e che sarà rimediato inviandovi i numeri arretrati. REBUS H* fluOp-A-rr Quattro degli abbonati che spiegheranno il Rebus, estratti a sorte, avranno in dono uno dei pezzi enumerati nella copertina della Rivista Minima, a loro scelta. SPIEGAZIONE DELLA SCIARADA DEL NUMERO 47: CHI - AVE Fu spiegata esattamente dai signori: Capitano Cesare Cavallotti, Alfonso Fantoni, professore Angelo Vecchio, Società del Casino d’Acqui, Ernestina Benda, Ferdinando Ghini, Gaetano Grilli, maestro Salvatore Botta, Letizia Recanati Aghib. Giuseppe Falavigna, luogotenente G. Orrù, M.° Annibaie Piersantelli, B. Lopez-y-Royo, Luigi Stame, P. Pietra, Orazio Zunica, avvocato B. Bottigella, Giuseppe Onofri. Estratti a sorte quattro nomi, riuscirono premiati i signori: Società del Casino d’Acqui, Annibaie Piersantelli, luogotenente G. Orrù e Giuseppe Falavigna. Editore-Proprietario TITO DI GIO. RICORDI. Oggioni Giuseppe, gerente. Tipi Ricordi — Carta Jacob.