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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 399 CAIRO, 16 Novembre. Lucia di Lammermoor — Norma. Devo segnalarvi due altri trionfi, la Lucia e la Norma. Nella prima di queste ’opere facemmo la conoscenza d’una simpaticissima artista, la signora Smeroschi, la quale canta as.sai bene, ha magnifica voce ed è per giunta avvenente, cosa che non guasta mai. L’entusiasmo del pubblico fu vero entusiasmo - in molti punti l’artista doveva tacere per aspettare che gli applausi cessassero. Nella cavatina Regnava nel silenzio e nel duetto col tenore fu veramente somma. Ebbe a compagni il tenore Corsi ed il baritono Cottone. Benissimo entrambi, il primo in special modo nell’aria finale Tomba degli avi miei. Insomma, a costo di far dire che io merito il mio nome, lasciatemi scrivere che l’esecuzione di questo spartito fu perfetta. Il giorno 14 andò in scena la Norma colla signora Parepa e Corsi, con Mediai e con Carpi. La Parepa ebbe un altro trionfo che non ha invidia del primo; oramai la sua riputazione fra noi è fatta. Medini faceva la parte di Oroveso. Pensate che Oroveso! Tutto oro, oro-vero (non mi lapidate). Nella parte di Adalgisa apparve con titubanza la signorina Corsi; si rinfrancò però subito e si fè applaudire nel duetto con Pollione. Il quale era il tenore Carpi, aneli’esso applauditissimo. Buoni i cori e l’orchestra. La conclusione è che, finché ei si daranno spettacoli come questi, io non muterò mai il mio battesimo. Carpinella. PARIGI. I giornali ei annunziano uno strepitoso successo all’Ateneo — Madame Turlupin — opera comica in due atti con musica del signor Guiraud. L’editore Leon Escudier, raccogliendo nel suo giornale l’Aw Musical le critiche di tutti i giornali, dice che la sua condizione d’editore non gli permette di far di più, e confessa di aver acquistato dal giovine compositore lo spartito, dopo il primo atto, sul palcoscenico. Le critiche che abbiamo letto pongono il signor Guiraud fra i gran maestri contemporanei. La Gaiette de France, la Patrie, le Petit Journal, la République Française, la Liberté, il Gaulois. V Événement, le Soir, la Presse, il Siede, il Figaro ed il Journal de Paris non si sono mai trovati cosi d’accordo come a cantare in coro l’osanna per questo nuovo spartito. Aspettiamo con curiosità la nostra solita corrispondenza. PAU. Ci scrivono: Gli spettacoli si reggono tentenanti, per colpa dell’esecuzione non mai perfetta; nell’Emani non piacque il tenore, nel Barbiere non piacque il baritono, nella Lucia il tenore, nel Trovatore nè il tenore nò il contralto, e nel Ballo in maschera nè il contralto nè il tenore. Soli a segnalarsi furono il baritono Moragas e più la gentile signora Nelly Marzi che nella Lucia raccolse applausi copiosi e nel Ballo in maschera fu un paggio elegantissimo. MADRID. Ottimo esito la Dinorah, eseguita dalla De Maesen, dal tenore Baragli e dal Rota; eccellenti tutti. Il giorno 21 andò in scena il Ballo in maschera, interpreti le signore Guelini, Fité-Goula e Tintorer ed i signori Lelmi e Boccolini. — Ci mancano le notizie del successo. BARGELiuONA. Al teatro del Liceo fu un trionfo la Favorita, colla Ferni, col tenore Vincentelli e col baritono Giraldoni; quest’ultimo dovette replicare la romanza; applauditissimi gli altri. ERRATA CORRIGE. Nella corrispondenza da Torino del passato numero, furono pei’ errore d’impaginazione lasciate fuori alcune linee in fine; si riferivano ad alcuni pezzi di Wagner eseguiti nel terzo Concerto di musica classica, e che ebbero accoglienze poco festose. Ora, essendo invecchiato il fatto, ei pare inutile tornarci su. Rimandiamo al prossimo numero la pubblicazione di un carteggio da Berlino pervenutoci in ritardo. NUOVA-YORK. Leggiamo nell’Kco d’Italia del 9 novembre: «Un successo entusiastico ebbe mercoledì sera all’Accademia di Musica la graziosissima opera comica Crispino e la Comare di Ricci. La simpatica Kellogg nella sua favorita parte di Annetta, per la maestria nel canto e nell’azione, fu fragorosamente acclamata in tutta l’opera. Il baritono Sparapani ottenne un bel successo nella prima scena del primo atto e fu molto applaudito nel duetto col Ronconi, che fu dovuto ripetere. Il sestetto infine ebbe una esecuzione inappuntabile. Piacque il giovane tenore Graf ( Contino del Fiore ), specialmente alla prima aria, come pure la, Schofield, nella parte di Comare, ed il baritono Reina, Fabrizio.» TORINO. Apprendiamo da lettere private che le rappresentazioni della Dinorah al teatro Scribe procedono di bene in meglio, e che Minetti e la signora Perniai vi si fanno applaudire con entusiasmo. «La Pernini, ei scrivono, andata in scena senza prove, dovette nelle prime sere curare più la parte musicale che drammatica, ora le cura entrambe ad un modo ed è anche scenicamente lodevolissima.» — Nel Ruy-Blas, che ebbe liete accoglienze, furono molto applauditi tutti gli esecutori: Del Passo, Salloni, Preda e Cesari, ed in special modo la signora Caruzzi-Bedogni che dovette ripetere il gran duetto. Non abbiamo altri particolari. CASALE (Monferrato). Lieto esito ebbe il Ruy-Blas. Si prevede una buona stagione: La Concordia parla così degli artisti della compagnia:» E forza riconoscere che l’impresa dello spettacolo attuale è surta sotto buona luna. Sta che del tenore (signor Franchini) e del baritono (signor Cesary), essa poteva esser sicura, avendo già questi artisti una fama stabilita e meritata; ma chi le assicurava l’esito d’una esordiente qual’è la signora Rosa Genolini (soprano)? La sapeva, sì, uscita da ottima scuola, ha potuto conoscerne i pregi naturali; ma quante volte questi non si videro scomparire al lume della ribalta? Ebbene gli è appunto questa novizia, la quale avrebbe potuto mandare a male le cose sue, che, dopo due o tre sere di naturale esitazione divenne il perno dello spettacolo con una di quelle voci, che ben di rado si incontrano, limpida, fresca, intuonata, soave e robusta a un tempo.» ALESSANDRIA. Ci scrivono: «Giorni sono ebbe luogo nel nostro teatro un bel trattenimento a beneficio degli Asili d’infanzia. L’idea della beneficenza trasse gran folla in teatro; fu eseguita la Favorita, e dopo il secondo atto il giovine nostro concittadino, il maestro Abbrà-Cornaglia, uscito il passato anno con onore dal vostro Conservatorio, eseguì tre concerti per pianoforte con molta maestria, facendosi vivamente applaudire. Minor fortuna ebbe una composizione dello stesso maestro, un rataplan, che fu assassinato dai cori; attraverso le stonature s’indovinarono però molte bellezze di fattura. Quanto alla Favorita i cori stonarono al solito, e l’orchestra andò un po’alla carlona: si fecero invece applaudire, come sempre, la signora Robiati, il tenore Vilena ed il baritono Tirini.» — Parigi. Al ministro di Belle Arti fu presentato un progetto in favore del discentramento musicale tanto sospirato dai compositori francesi. Eccone gli articoli pratici: l.° I gran teatri delle nostre città di provincia saranno elevati al grado di teatro nazionali, senza cessar d’essere sovvenzionati e sorvegliati dalla municipalità. 2.° Tutti gli anni i direttori dovranno far rappresentare un’opera seria o comica nuova in quattro o cinque atti. 3.° I diritti d’autore delle provincie essendo insufficienti per rinumerare la fatica degli autori e compositori, il ministro di Belle Arti darà un premio di L. 10,000 agli autori e compositori per ogni opera nuova inedita che sarà stata giudicata degna d’essere rappresentata in uno dei teatri nazionali della provincia. 4.° Gli autori e compositori dovranno un mese prima recarsi nella città in cui dovrà essere rappresentata la loro opera, per dirigerne gli studii e la messa in scena. 5.° Possibilmente l’autore dovrà dirigere in persona l’orchestra. 6.° Per indennizzare gli impresarii delle spese della messa in scena d’un’opera nuova, e per assicurare all’opera una buona esecuzione, sarà accordato loro un premio da 20 a 40,000 lire per ogni opera nuova, secondo l’importanza.