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396 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO

  • Il tribunale correzionale della Senna, dietro querela dell’editore di musica

Richault, proprietario in Francia del Gradus ad Parnasum di Clementi, ha condannato il signor Ikélmer, che aveva creduto di poterne pubblicare un’edizione, a 100 lire d’ammenda, ed a 3000 lire di danni ed interessi, ed ha convalidato la confisca degli esemplari stampati del Gradzis fatta tore Richault. V- A Madrid fu rappresentata una nuova zarzuela EI tributo de doncellas, musica del maestro Barbieri. L’esito fu buono, la musica, dall’e dilas cien per quel che dicono i giornali spagnuoli, bellissima — miserabile l’esecuzione.

  • A Parigi ebbe testé luogo una vendita all’incanto di autografi.

Ecco quali furono pagati più cari: Chopin "compositore, una lettera d’una pagina 35 franchi; generale Desaix, 42 franchi; Diderot un biglietto di cinque linee, 23 franchi; Fénélon una pagina di storia 46 franchi; Florian una favola 30 franchi, Henri IV una lettera di dieci linee 30 franchi, una lettera di Hérold 80 franchi; una lettera di Proudhon 40 franchi; un autografo di Luigi XIII 50 franchi; quattro linee di Maria Antonietta dietro un’immagine religiosa 100 franchi; un biglietto della Pompadour 80 franchi; una favola di Lafontaine scritta di suo pugno 155 franchi; una lettera in due lingue di Mozart 275 franchi. 4 A direttore d’orchestra del nuovo Teatro della Commedia di Milano fu scelto il maestro Gallieri. ¥ Una giovane attrice inglese, la signora Swanborough, ha intentato un processo per danni ed interessi alla compagnia ferroviaria Metropolitana di Londra. Durante una collisione alla stazione di Keusengtor la bella attrice ricevette nel vagone un urto, che le produsse una ferita alla fronte e una al ginocchio. I giudici decisero che nella sua qualità di attrice, l’incontestabile bellezza della signora Swanborough, l’eleganza delle sue movenze, le sue forme * costituivano una parte del suo capitale,» e condannarono la Società a pagarle per danni ed interessi circa 40,000 franchi.

  • A Pincosville, nel Canadà, durant® una rappresentazione degli Ugonotti,

i coristi che avevano alzato il gomito e avevano vecchi rancori, al momento della lotta si somministrarono botte da orbi; cattolici ed ugonotti fecero per davvero, si conta che vi furono tre morti e sette feriti! La Reginetta, del maestro Braga, verrà data anche a Verona nel prossimo carnevale. Apprendiamo dall’Avvenire di Sardegna di Cagliari, che l’impresa di quel teatro intende riprodurre quanto prima la nuova opera Davide Rizzio, del giovine maestro Canepa. Gaetano Braga parte per Lisbona, dove va a mettere in iscena sua nuova opera Caligola. Il bravo maestro ha affidato la sua creatura buone mani: alla Fricci, cioè, ed al baritono Pandolfini.

  • La Società musicale di Bruxelles ha messo allo studio il Messia

la in di Haendel, che prima della fine di dicembre sarà eseguito nella sala del Palazzo Ducale.

  1. Faure, baritono di gran riputazione in Parigi, fu prima d’esser celebre

cantante un bravo contrabassista. Ora egli ha fatto dono al Museo del Conservatorio del suo piccolo contrabasso italiano, strumento elegantissimo di forme, ricco di ornati, di fattura di Gaspare da Salò, celebre fabbricante bresciano, morto nel 1610.

  1. Col titolo The Gozinod^s Choir, Gounod ha fondato in Londra una società di*

canto che renderà certo di gran servigi all’arte musicale, perchè si propone di propagare la buona musica, facendola eseguire magnificamente. La signora Veldon, maestra di canto, si associa nella bell’opera del celebre maestro, il quale dirigerà in persona le prove. Si assicura che nel prossimo carnovale verrà riprodotta al teatro Carcano di Milano la Claudia, del maestro Cagnoni, opera già accolta favorevolmente alla Canobbiana sei anni sono. Bùttero farà la parte di Papà Remigio.

  • In uno degli ultimi concerti Patti-Mario, a Nuova-York, essendo indisposta

la Carlotta Patti, il pubblico ridomandò il suo denaro in massa, non ostante le altre meraviglie promesse dal programma. La Società del Giardino di Milano darà il giorno 7 corrente, alle ore 2 pom., un gran concerto a benefizio dei danneggiati dall’innondazione del Po. Il concerto fu organizzato dal bravo signor Carlo Castoldi, e vi prenderanno parte molti artisti e dilettanti. Il tenore Mongini vi canterà la romanza dell’Aida, ed il professore Quarenghi farà eseguire una sua nuova composizione col titolo T Innondazione del Po. ¥ Il maestro Carlo Gomez, condotta a termine la sua nuova opera Fosca, ha dato incarico ad Antonio Ghislanzoni di scrivergli un altro libretto col titolo Marinella. àf. Dalla stessa fabbrica Ghislanzoni (senza compagni) uscirà, se non è già uscito, il melodramma storico Athazialpa su cu cui il maestro Enrico Pasta scrive o scriverà la musica. L’argomento si riferisce alla scoperta ed occupazione del Perù fatta dagli spagnuoli, duce Francesco Pizzarro. 4 La Biblioteca dell’Opera di Parigi sarà riordinata coll’anno nuovo, e comprenderà la raccolta quasi completa di tutte le opere o balli rappresentati all’Accademia Reale, Imperiale e Nazionale di musica della sua origine: circa 700 spartiti, senza contare gran numero di arie da ballo, di pezzi da concerto, cantate ecc. In apposito scompartimento saranno raccolte le opere o disegni relativi alla musica, al teatro, alla danza, ai costumi, alle decorazioni; in tutto oltre 2 mila opere e 15 mila disegni; fra questi ultimi ve ne sono circa 2 mila che rappresentano i costumi eseguiti al teatro dell’Opéra. Vi sarà inoltre il repertorio completo di tutti i libretti e di tutti i programmi dei bajli eseguiti, ed il repertorio di altri teatri lirici. Nell’eco d’Italia di Nuova Jork si legge: Un distinto maestro di musica in Brooklyn, ha concepito il lodevole proposito di organizzare un gran Concerto vocale ed istrumentale a beneficio dei danneggiati dalle recenti inondazioni in Italia.

  • Tutti i giornali triestini e le corrispondenze di quella città che abbiamo

letto in altri giornali, sono concordi nell’accertare il lusinghiero e crescente successo dell’opera nuova del maestro Appolloni, Gzistavo Wasa, nel lodarne la musica e l’esecuzione. GLI ESECUTORI DEL DON CARLO A ROMA Il nostro corrispondente di Venezia essendosi trovato a Roma ei scrive di là in data del 22: Fui avant’ieri qui al Don Carlo, e se io fossi nel vostro Corrispondente romano, di cui apprezzo F ingegno e della cui amicizia altamente mi onoro, leverei la pelle, ma comme il faut a certi profanatori che meriterebbero di essere cacciati a funate dal sacro tempio dell’arte; ma lascio tutto a lui il compito di farlo. E con tali elementi si avrebbe voluto dare Y Aida?!! Eccezion fatta per qualche artista, per esempio pelle signore Pantaleoni e Giovannoni, e pei signori Maurel e Nannetti, tutto il resto...; ma è meglio finirla: tocca a lui, non a me. Anche i giornali romani sono concordi nel biasimare l’esecuzione, ed è curioso come, dopo aver quasi ad una voce accusato l’editore Ricordi del non voler concedere F Aida, ora gli diano tutte le ragioni. Ecco ciò che scrive X Opinione: «Quando si trattò di rappresentare l’Aida sulle scene di Roma’, il Verdi ed il Ricordi dissero francamente che qui, a loro avviso, mancavano quasi tutti i mezzi indispensabili per allestire convenientemente uno spartito di quella fatta. Essi non vollero tener conto delle promesse del Municipio, della Deputazione teatrale e dell’impresario. Oggi la stampa romana è unanime nel riconoscere che il loro rifiuto non era conseguenza di un capriccio, ma che così il Verdi come il Ricordi conoscevano a fondo le condizioni del nostro teatro. • E la Libertà dice:

  • Il pubblico dal risultato di ieri sera ha concluso dando piena ragione a

Verdi ed a Ricordi, quando sollevarono difficoltà per l’esecuzione dell’Aida sulle scene del nostro massimo teatro.» E la Nuova Roma che fu fra i più vivaci biasimatori, ora fa tardiva giustizia, con nobile schiettezza. Ecco le sue parole: «Disgraziatamente siamo costretti dar principio al resoconto dell’andata in scena del Don Carlo con una confessione che ei addolora. Essendo la verità la nostra divisa, non possiamo disertarla anche quando questa è in contraddizione con alcuni giudizi che avevamo emessi tempo indietro massimo teatro. «L’illustre maestro Verdi ed il solerte editore Ricordi hanno gione quando si ostinano a negare la rappresentazione dell’Aida sul nostro piena rasul nostro teatro fino a che non si sieno verificate in questo radicali modificazioni e nei cori, e nell’orchestra, e sopratutto surrogando al Terziani altro direttore che meglio sappia interpretare e fare eseguire le creazioni musicali del grande maestro italiano. «Il Terziani nella sua carriera artistica si è acquistata fama di valente maestro e noi non vogliamo punto contrastargliela: ma dall’essere un valente maestro di musica all’essere un abile direttore d’orchestra vi è non poca differenza: e quest’ultima qualità non possiamo fare a meno di trovarla mancante nel Terziani specialmente dopo l’esecuzione dell’opera Don Carlo che ebbe luogo ieri sera sul nostro Apollo. «Noi fortunatamente assistemmo nel 1867 alla rappresentazione del Don Carlo nel teatro del! Opéra a Parigi, assistemmo anche alla prima rappresentazione di quest’opera che si dette nel teatro comunale di Bologna, ove era direttore di orchestra il Mariani, e dobbiamo confessare che gli effetti