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CALE DI MILANO 388 GAZZETTA MUSI

  • Padilla è stato nominato da Re Guglielmo suo cantante di Camera. E

questo il primo artista straniero cui venga conferita siffatta onorificenza. ¥ Secondo la Gazzetta di Bergamo, nel prossimo carnovale si vuol dare nel teatro di Bergamo la Virginia del maestro Nini, ora direttore di quell’istituto musicale. Leggiamo nel Trovatore: Il teatro di Casalmaggiore non esiste più! Il Genio civile ha dovuto farlo atterrare per giovarsi di quei materiali ad impedire lo straripamento del Po, che minacciava di invadere la città! Milano, se sono vere le voci che corrono, avrà quanto prima un altro teatro, alla Barriera di Porta Ticinese. Sarà un teatro popolare, e verrà costrutto secondo il disegno dell’architetto Sfondrini. ¥ Abbiamo ricevuto il primo numero di un nuovo giornale artistico-letterario che si pubblica a Messina col titolo II Teatro. Il programma è pieno di buone intenzioni. I nostri augurii.

  • La vedova di Thalberg ha fatto dono al Consiglio Municipale di Ginevra

del busto marmoreo del marito, nato in Ginevra nel 1811. Il busto sarà collocato nella facciata del Conservatorio di musica.

  • Fra le nuove melodie di Gounod una ve n’ha, Maid of Athens di cui

si è molto parlato. Il compositore tolse a Byron le parole inglesi ed il greco ritornello zon mou sas agapo. La persona che ispirò a Byron i suoi versi vive ancora, si chiama, Mrs. Black, abita in Atene ed è vecchissima, naturalmente, e cosa, più triste, poverissima. Fu aperta ora in Inghilterra una sottoscrizione in suo favore, e Gounod ha generosamente ceduto a profitto di Mrs Black il prodotto dei suoi diritti d’autore sulla Melodia Maid of Athens. ¥ Molti giornali hanno parlato in questi giorni d’un grave accidente avvenuto in una ferrovia degli Stati Uniti al signor Max Strakosch che viagiava con Carlotta Patti, con Mario, ecc. La Revue et Gazette Musical di Parigi assicura che in questa notizia non v’ha nulla di vero.

  • L’appendicista del Coztrrier de France, Arnoldo Mortier, racconta il

seguente bell’aneddoto, caratteristico per la moderna letteratura teatrale. Quando Roqueplan era direttore delle Variétés, gli si presentarono due amici per leggergli un cattivo vaudeville. Uno dei due autori cominciò quindi colle parole: «Personaggi: Godard, rentier-, Agathe, sua figlia; de Fiers, officiale di cavalleria. L’azione ha luogo a.... «— Roqueplan interruppe il lettore: «Pardon, amico mio, non avviene alcuna sorpresa nella vostra pièce, non è vero? de Fiers finisce collo sposare Agathe? «— «Certamente. — Basta così, il resto è inutile. La pièce è charmante, ed io l’accatto.» — Roqueplan era uomo pratico, ed i direttori odierni non correrebbero gran pericolo a seguire il suo esempio, aggiunge l’appendicista, chè i vaudevilles ch’essi rappresentano sembra vengano tutti accettati nella stessa maniera. Cornelia von Czikaun era la vedova d’un maggiore austriaco e maestra di pianoforte. Ella non dava alcun concerto, ma soltanto lezioni di musica e campava la vita modestamente, quando le giunse una lettera dall’America che le annunciava che un Creso americano l’aveva fatta erede di un milione. Questo ricco signore, amante della musica, aveva passato alcuni anni a Vienna, e tutti i giorni si faceva suonare il pianoforte dalla fortunata signora Cornelia von Czikaun.

  • Nell’Eco d’Italia di Nuova Jork si legge:

Assistemmo alla rappresentazione dell’opera buffa francese, i cui interpreti, specialmente la brava attrice Aimèe, riscuotono sempre il più vivo e ben meritato plauso. Negli intermezzi, il fanciullo Romeo Dionesi, di cui i giornali dell’America del Sud dicevano mirabilia, cantò la romanza della Marta e la Stella Confidente con quella stessa abilità e disinvoltura che i nostri bimbi, ammaestrati dal precettore, dicono il sermoncino nella circostanza della nascita del Bambino. Noi crediamo però che con simili continuati esercizi la salute del povero fanciullo ne andrà a soffrire, ed il pubblico in seguito si ricuserà di assistere a simili fanciullaggini. La ditta Pleyel Wolff, fabbricante di pianoforti a Parigi, ha inventato una tastiera mobile che diventerà popolarissima. Questa tastiera si colloca sulla fissa, e permette di trasportare nel tono che si vuole qualunque pezzo, colla massima facilità.

  • Il giorno 13 in Parigi in occasione del quarto anniversario della morte

di Rossini, gli amici del defunto fecero una mesta visita al cimitero del PèreLachaise, dove la salma del gran maestro riposa fra quella di Alfred de Musset, che dettò magnifici versi sulla Romanza del Salice, e quella di Dantan, a cui si deve l’ultimo busto di Rossini. 4 Le cantanti che volessero andare a cogliere allori a Dublino, sappiano che una delle più favorite facezie del pubblico della terza galleria consiste nel gettare sul palcoscenico un mazzo di fiori attaccato ad un filo; nel momento in cui la prima donna assoluta fa per raccoglierlo, il mazzo si leva in aria in mezzo a risa allegre e rumorose. ¥ Il compositore polacco Tschaikoffsky ha scritto un’opera intitolata — Opritschniki. Il Musical World parlando di Adelina Patti scritturata in Russia, le assegna per quattro mesi la paga di 230,000,000 di lire; e 15,000,000 di lire ogni rappresentazione straordinaria. In tutte dugento quarantacinque milioni! senza contare due serate a beneficio! Oh gli zeri!!

  • Fu annunziato non è molto che si era rinvenuto fra i manoscritti di

Lortzing, lo spartito d’un’opera col titolo Regina e che il teatro di Norimberga ne avrebbe avuto le primizie. L’ultima parte della notizia fu prematura, poiché gli eredi di Lortzing possedono bensì lo spartito, ma manca loro il testo, senza il quale non si può far rappresentare l’opera. TOIvïNO, 21 novembre. Dinorah allo Scribe — Terzo concerto di musica classica — Marcia, Coro dei • Bardi e Sinfonia del Tannhaüser. Non vi ho scritto la settimana scorsa per potere in questa prendere con una fava sola due piccioni e molti merli, che avrò l’onore di presentarvi qui sotto. Intanto comincio dall’opera Dinorah che allo Scribe ha avuto festosissima accoglienza prima di tutto nella Sinfonia, poi nelle persone degli interpreti principali, cioè la Pernini, protagonista, Minetti, il Correntino per eccellenza, e Cuyas, un baritono pieno d’abilità e di talento, i quali tutti colle seconde parti e coi cori ebbero qual più qual meno la loro parte del pubblico plauso e della generale soddisfazione, senza dimenticare il concertatore Bozzelli ed il direttore Bertuzzi sopra degli ^altri lodevolissimi. La Dinorah, che è l’ultimo spartito del gran maestro berlinese, perchè V Africana, opera postuma, era composta dieci anni prima di quella, appartiene ad un genere melodico e descrittivo molto più spiccato e più deciso di quello dei lavori precedenti, quasi come se Meyerbeer avesse voluto di nuovo avvicinarsi allo stile italiano e dare una sorella alla Sonnambula: comunque fossero gl’intendimenti suoi quella Dinorah è riescila un capolavoro specialmente nei due primi atti e nella seconda metà dell’ultimo; per tale fu giudicato dai Torinesi quando l’udirono al Carignano ed al Regio, per tale lo confermarono la sera di domenica corrente sulle eleganti scene del teatro Scribe. Quasi tutti i pezzi, cominciando da quel grandioso componimento che è la Sinfonia, furono applauditi; ma questa principalmente, la sortita di Correntino, il terzetto finale del primo atto, l’aria dell’ombra e la romanza del baritono trasportano il pubblico a vivissimo entusiasmo: la gran scena delle litanie, quando Dinorah vorrebbe ricondurre alla memoria la sacra cantilena e solo vi perviene allorché la sente intonare dal coro interno, è una delle pagine più filosofiche, più veritiere e più toccanti di cui vada altero il moderno melodramma, ed è di tanto maggior valore in quantochè i mezzi adoperati per tracciare questa singolarissima situazione sono semplicissimi. Riguardo agli artisti la signora Pernini, che canta molto bene, ha buoni mezzi e se vuole sa stare convenientemente in scena, poteva fare migliore impressione curando di rendere meglio il carattere drammatico di quella sventurata pastorella che ha perduto il bene dell’intelletto: per fortuna il suo talento musicale ebbe largo campo di farsi ammirare nella sovra ricordata