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332 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO» ALLA RINFUSA

  • Il governo di Melbourne (Australia) intendeva erigere un gran teatro

per rappresentazioni d’opera in musica, ma vi ha rinunziato per l’opposizione che gli veniva fatta dalla Società per la propagazione della morale!! 5^- A Shanghaï (China) alcuni inglesi posero le basi d’una società musicale col titolo: Amateur glee Society of Shanghaï.

  • L’Accademia di Dusseldorf, distrutta dalle fiamme, risorgerà presto con

un altro disegno acconcio agli interessi dell’arte ed a quelli degli artisti. Il Guide Musical di Bruxelles annunzia che un Requiem di Gevaert fu eseguito a Santa Gudula, in occasione della solennità del 23 settembre, con esito splendido.

  • La villa Salviati, a Firenze, già proprietà del celebre tenore Mario, fu

venduta al barone danese Hagermann per 690,000 lire, colle fattorie annesse e cogli oggetti d’arte che contiene. Mario, venti anni sono, l’aveva pagata 400,000 lire.

  • Nel Gran Teatro di Lille furono collocati apparecchi estintori in ogni

piano e ai due lati del teatro, per guisa che dovunque scoppi l’incendio, i pompieri trovano pronti tutti i mezzi di combatterlo prima che si sviluppi. L’Associazione francese degli artisti drammatici ha pubblicato il suo trentunesimo annuario, da cui risulta che le sue rendite sono di L. 76,500, ciò che rappresenta il capitale di un milione e cinquecento mila franchi. E dire che la messa di fondi fu in origine di lire 500! Che non si trovino in Italia 500 lire pei’ tentare la stessa fortuna!

  • Si tratta di ricostruire, con eleganza, l’Arena Nazionale di Firenze; 1 idea

è ottima, perchè il nuovo teatro è in posizione centrale.

  • Anche a Genova è comparso un nuovo giornale teatrale bimensile, che

ha per titolo: L’Unione artistica.

  • È arrivato in Milano il pianista francese D. Magnus il quale forse darà

un concerto. ¥ È noto che in Nuova Jork fu eretta una statua a Shakespeare; ora si tratta di erigerne una anche a Walter Scott.

  • Un principe, dilettante di musica, il duca di Edimburgo, della famiglia

reale d’Inghilterra, ha fatto eseguire per la prima volta nel Rovai Albert Hall di Londra, da cinque bande militari riunite, un valzer intitolato: Galatea. Q Fu trasportato a Vienna l’organo colossale che deve servire per la gran sala dei Concerti del Conservatorio. Lo straordinario strumento era contenuto in 475 casse voluminose; esso è composto di 3,200 canne, e costa 50,000 franchi, più 5,000 per metterlo in opera.

  • Si legge nella Nouvelle Piume di Bruyes:» Ecco una stravaganza che esiste nell’insegnamento musicale all’Ateneo

di Bruges. Il professore di violino della scuola di musica, incapace di fare una semplice scala sopra un pianoforte, o di emettere il menomo suono vocale secondo un metodo qualunque, è incaricato dell’insegnamento del pianoforte e del canto nel regio Istituto.» > Camillo Sivori prese parte ad un concerto a Baden-Baden suonando la sua fantasia sulla Lucia. L’esimio artista, per aderire al desiderio espresso con entusiasmo, dovette eseguire un altro pezzo. ¥ Il deficit alla festa musicale di Boston, cui molti non vogliono credere, esiste davvero e secondo gli ultimi calcoli è di dollari 150,000. Fra i danneggiati contasi anche la Compagnia delle ferrovie di Boston e Albany, che aveva sottoscritto con dollari 10,000 per il fondo di garanzia.

  • Il nuovo Re di Svezia è appassionato dilettante di musica e protegge

in special modo il Conservatorio di Stockolma. Suo padre, Carlo XV, che morì testé a Malmoé, amava pure le arti e le lettere, e pubblicò un libro di versi quasi esclusivamente ispirati dalle leggende e dalla mitologia scandinava. In pittura preferiva il paesaggio. I luoghi accidentati della Norvegia avevano per lui un’attrattiva speciale, ed egli era riuscito a riprodurre con poetica energia le bizzarrie della natura e i furori degli elementi. In una delle ultime esposizioni francesi fu molto ammirato un Chiaro di Luna di sua fattura, che egli regalò al principe Napoleone. Quando nel 1862 si fondò a Parigi la Società dei pittori-incisori ad acquafòrte, il Re di Svezia domandò l’onore di essere ammesso a farne parte, ed ottenne, e diventò valente nell’arte.

  • Teofilo Gautier ha condotto a fine il libretto di un ballo che sarà posto

in musica dal sig. Massenet. Il titolo è Le preneur de rats, titolo bizzarro, che si intende benissimo, dice un giornale francese, da chi conosce la passione dell’autore di Fortunio... per i gatti.

  • Nel nuovo teatro dell’Opéra di Parigi, il vapore sostituirà gran parte

del lavoro dei macchinisti; a Vienna, nel teatro delFOpera, tale sistema è in vigore da un pezzo con ottimo successo. Quel teatro non ha costato che 5,989,800 fiorini, e quel di Parigi, quando sarà finito, avrà costato quattro volte tal somma. ★ A Parigi si aprirà quanto prima una scuola di pianoforte e canto destinata a far rumore. Il programma dei signori Louis Lacombe e m.e Lacombe dice che M.me Lacombe a des moyens sûrs pour créer une voix aux personnes qui n’en ont pas et pour doubler en peu de temps la puissance des voix remar qziables. Questa miracolosa signora non domanda ai suoi allievi che un petto sano e buona volontà (!!!) Leggiamo nella Nuova Roma del 2: Ieri sera ebbe luogo la solenne apertura del teatro Metastasio tutto ridotto a nuovo. Questo teatro che venne costruito dall’architetto signor Carnevali è d’una forma delle più eleganti. I nuovi restauri, consistono nell’aver imbiancato tutta la sala e nell’aver adornato i prospetti dei banchetti con eleganti disegni in oro. Il soffitto è stato dipinto dai signori Mosella e Bianchi. — Il Mosella ha dipinto gli ornati, il Bianchi le sei figure che rappresentano la Commedia, la Tragedia, la Farsa, Metastasio, Gozzi, Alfieri. L’illuminazione a gas è disposta all’intorno dei palchetti e non già nel centro della sala come costumasi negli altri teatri. Un’altra miglioria introdotta in questo teatro sono i posti distinti ai quali si accede pel primo ordine. CORRISPONDENZE ROMA, 3 ottobre. Spettacoli all’Apollo — Ruy-Blas ed Ariella. Dice un proverbio fiorentino che «per via si aggiustano le some.» E questo si potrebbe dire dello spettacolo con cui venne inaugurata la stagione del teatro Apollo. La prima sera parve che la stagione incominciasse sotto cattivi auspici; alla seconda rappresentazione, le cose andarono un po’meglio. Mi studierò di esser imparziale e di esporre tutto il male e tutto il bene che penso di quanto il signor Jacovacci è venuto preparando per gloria e divertimento del pubblico romano. Lo e del volta città. spettacolo è composto del Ruy Blas del maestro Marchetti ballo Ariella del coreografo Pallerini. È questa la seconda che il Ruy Blas è rappresentato sulle scene della nostra Il Marchetti si può dire romano, giacché da molti anni ha qui stabilita la propria dimora. La prima volta che il suo spartito fu eseguito sulle nostre scene gli si volle ricordare il nemo prophela in patria. Io non era ancora a Roma e non udii quella esecuzione, ma mi dicono che fosse tale nel peggior significato della parola. Avantieri a sera, pertanto, si facevano sinceri voti per una risurrezione. Giudicando dall’esito della prima sera, non si può dire che il Ruy Blas si sia interamente rialzato, ma io non dubito che col progredire delle rappresentazioni esso riuscirà ad innoltrarsi sempre più nel favore del pubblico. Infatti iersera (ch’era la seconda rappresentazione) la musica ha guadagnato terreno, gli applausi furono più frequenti e l’esito incerto della prima sera si potè dir mutato in un vorevole successo. Nella compagnia di canto è fuor di dubbio che il buono pera il mediocre. Il re della festa, cosi la prima come la fasu- seconda sera, è stato il baritono Maurel. Voi l’avete conosciuto a Milano ne’primordi della sua carriera. Ora è diventato un artista distintissimo, e non so davvero quale baritono, eccettuato il Cotogni, lo vinca. Aspetto simpatico, modi eleganti, voce bella, pastosa ed estesa, arte squisita, ecco le qualità che si trovano riunite in questo egregio cantante, ch’è pure un valente attore. Bene accolto nella sua romanza del primo atto, continuò ad essere applaudito con entusiasmo in tutto il corso dell’opera. Dopo di lui viene, per ordine di applausi, la signora Flora Mariani che fu un’ottima Casilda. Ha voce di mezzo soprano, un po’ tremula ma simpatica; canta con grazia e promette di camminare sulle orme della sorella che tanto applaudiste a Milano, la scorsa stagione, nel Freischütz. La signora Giovannoni trovasi un po’ a disagio in quest’opera. Le nuoce, in primo luogo, l’aspetto troppo matronale per una giovine regina infelice ed innamorata. Si richiederebbe eziandio un po’ più di passione vera e sentita. In complesso è anch’essa una pregevole cantante, ma avrebbe dovuto esordire in altr’opera. Che vi dirò del tenore Ballerini? La prima sera era indisposto; la seconda stava assai meglio e piacque maggiormente. Neanche a lui, per altro, il Ruy Blas conviene perfettamente, nè io intendo giudicarlo in questo spartito. Mi pare che abbia una spiacevole tendenza a crescere. E questo non è effetto della indisposizione, giacché ricordo di aver notato in lui il medesimo difetto quando cantava a Firenze. Più che da qualunque altra ragione dipende dal modo di emettere la voce. Del resto lo si osserva più o meno, secondo le sere, e questa mancanza d’esattezza nella