Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1872.djvu/337

GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 331 Un americano, che non sa come meglio spendere il suo tempo, pretende di aver fatto il calcolo esatto che le bocche dei 25,000 cantanti che presero parte alla festa musicale di Boston — quando erano spalancate — potevano coprire una superficie di 736 piedi quadrati!

— «Ebbene figlio mio, come ti sei divertito in teatro, come ti piacque la nuova opera?» — «Alcune cose mi piacquero moltissimo, papà, altre no.» — Per esempio che cosa non t’è piaciuto?» — «La musica.» L’Orchestra, gazzetta musicale che pubblicasi a Londra, dà il seguente prospetto degli strumenti componenti le tre bande musicali che presero parte alle feste di Boston e Nuova-York: la banda dei Grenadier Guards, la Garde Républicaine, la Kaiser Franz Grenadiere: Francesi Tedeschi Clarinetti 9 14 Flauti 2 2 Oboi 4 2 Saxophons 6 — Pistoni 2 — Corni ricurvi 3 — Trombe 3 4 Corni.... 2 4 Bombardini 2 2 Bassi 4 3 Contrabassi 3 — Genis 4 2 Tromboni 4 4 Piccoli corni ricurvi, 1 — Tamburelli 1 1 Tamburi 2 2 Gran cassa 1 1 Cornette — 3 Fagotti — 2 Contrafagotti ’— 2 16 4 1 2 4 2 6 4 4 1 2 1 6 5 Rivista Milanese Sabato, 5 ottobre. È comparso finalmente al teatro dal Verme il secondo spettacolo - il Ballo in maschera, e bastò l’annunzio per chiamar la folla in teatro. Disgraziatamente il meglio che seppe far l’impresa fu appunto l’annunzio, per modo che, dopo un’indigestione di Ugonotti, il pubblico incredulo nella Favorita, implorava ancora gli Ugonotti, e li ebbe per l’ultima volta, a patto di star buono e di credere nei miracoli... e nella Galletti. Quell’ultima rappresentazione del capolavoro di Meyerbeer fu una festa per i coniugi Pozzoni-Anastasi i quali davano l’addio al pubblico. Si sa come il pubblico toglie commiato da quelli che ama; e il pubblico del teatro dal Verme è solo un po’ più chiassoso degli altri pubblici. Gli applausi devono essersi uditi molto lontano. Per oggi è annunziata la Favorita; siccome stamane mi sono svegliato del mio solito umore e non ho sognato cloisonné, e non sento scampanare a festa, può darsi che il miracolo non sia avvenuto, e mi propongo di fare il San Tomaso fino all’ultimo. Del Ballo in maschera dirò... dirò, per essere sincero, che mi era passata in capo la tentazione di dimenticarmene, ma ciò che sarebbe carità per gli uni, diventerebbe ingiustizia per gli altri. Per la signora Saar, per esempio, alla quale parte del pubblico ebbe il torto di far il viso dell’armi; non dirò che sia un’Amelia eccellente; l’e rimane ancora un po’ dell’impaccio che le fu rimproverato quando apparve alla Scala colle vesti di Agata nel Freischütz, e incespica quasi come allora nella pronuncia della lingua non sua, ma è sempre artista eletta per modi correttissimi di canto ed ha la stessa voce soave, pastosa ed intonata, che la mandò assolta in faccia ad un giudice il quale ha diritto di essere più severo di quello del foro Bonaparte. Il tenore Boetti, che pure ha nome di buon tenore, parve debolissimo in fatto di voce e non pose anima nella sua parte piena di passione. Quei che lo conoscono da vicino lo accusano di colpa nera, di aver cioè preso moglie e d’esserne ancora innamorato, non ostante che siano passate parecchie settimane. Il pubblico simili peccati, quando sono accompagnati da stonature, non li perdona, e il tenore Boetti disgraziatamente stonò più d’una volta. Alla seconda sera non parve molto più franco; chi sa che alla terza non sia guarito, e che canti in modo da far parere bugiarde le maldicenze degli amici scapoli. La signora Rizzarelli, il paggio degli Ugonotti, non ha cambiato mestiere ed è diventato il paggio del Ballo in maschera. Il mutar di padrone non le ha molto giovato; la spensieratezza biricchina, frivola, leggiera di Oscar parve porla a disagio più che la vereconda e timida passione di Urbano. Volle essere gioconda e cadde nel convenzionale e nel manierato. Peccato, perchè se la sua voce non è robustissima, ha in compenso maniere di canto eccellenti e vocalizza con ottima scuola. Il pubblico che, a torto od ha ragione volle, tenere il broncio alla Saar ed a Boetti, colla Rizzarelli fu prodigo di applausi e volle perfino la replica della ballata (ahi! troppo ballata) dell’ultimo atto. Oh! chi potesse convincere la signora Rizzarelli che vi hanno applausi che ammazzano! Nel baritono Faentini Galassi ho fatto la conoscenza di un artista che ha voce robusta, pastosa, intonata, pieghevole a tutte le sfumature della tenerezza e della passione; il pubblico con lui non ebbe scrupoli e lo applaudì in tutti i pezzi e in special modo, nelle due romanze che cantò davvero squisitamente. I cori, si capisce che sono quelli degli Ugonotti; avvezzi all’orgia ed al massacro, stonarono ciò che i monelli cantano per le vie con sicurezza; in orchestra ei furono qua e là delle scuciture e qualche strumento fece le sue scappatelle, ma il direttore sig. Kuhon non ne ha colpa, ed ha mostrato che potrebbe essere un buon capitano se tutti i suoi soldati rispettassero il regolamento di disciplina dell’intonazione. Perchè non ei sono i corpi franchi anche per i professori d’orchestra! La Maria di Rohan, un gioiello di Donizetti, ha servito ad inaugurare la stagione d’autunno al Carcano. Vi abbiamo udito un baritono che ha bella e robusta voce, (il sig. Valle), un tenore esordiente che ha voce estesa, calda e canta con passione, (il sig. Ferrari), un contralto mediocre, assai mediocre, un soprano men che mediocre, assai men che mediocre. Per colpa del sesso femminino Doperà di Donizetti che è molto seria, riesci molto amena, ed il silenzio diventa una delle virtù cardinali di chi fa la cronaca. — L’Impresa di quel teatro promette il Faust e YEbrea. Speriamo che Gounod ed Halevy saranno trattati meglio di Donizetti. Al teatro Santa Radegonda non piacque una commedia nuova in un atto di Lazzaro Doti, La morale in pratica. Il lavoretto, che è ben scritto e mostra un giovine d’ingegno nell’autore, cadde per assoluta mancanza di artifizii scenici e per povertà di movimento. P. S. La Favorita non si dà nemmeno stassera; credereste che la Galletti sia costipata?... Calunnie! Essa è sanissima e vorrebbe cantare, chi ne dubita? ma è il baritono Barrè che è ammalato! Disgraziatamente non sarà guarito nemmeno domani, perchè è annunziata la terza rappresentazione del Ballo in Maschera col nuovo tenore Jaulain; Boetti è ammalato! Ha molto da fare il medico in quel teatro! Se la dura ancora un poco, chi curerà poi... l’impresa? 3. p.