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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 285 CORRISPONDENZE

  • L’esposizione d’economia domestica fu inaugurata giorni sono a Parigi ’

nel Palazzo dell’industria. Un festival d’orfeonisti e di fanfare, a cui presero parte 400 esecutori diretti dal signor E. Delaporte, formava la parte musicale della cerimonia. ¥ Presto verrà eseguita a Genova un’opera postuma del compianto maestro Andrea Casalini, col titolo: Manfredi re di Sicilia, parole del signor Jacopo Cabianca. Il Casalini fu giovane di eletto ingegno, apprese alla scuola di Mercadante, e scrisse varie composizioni applaudite, fra cui un’opera La Sposa di Marcia rappresentata con lieto esito a Torino. L" inaugurazione del nuovo teatro della Concordia della Repubblica di S. Marino, che doveva aver luogo coll’opera Adelinda il 18 corrente, fu prò- I tratta fino a nuovo avviso. A Tours fu inaugurato, giorni sono, un nuovo teatro. I giornali di Verona sono concordi nel giudicare come magnifico lavoro una nuova Messa del maestro Alessandro Sala, eseguita testé nella chiesa di S. Nicolò in Verona. ¥ Il giorno in cui si celebrarono gli sponsali della Nilsson a Londra fu- i rono esposti in una sala i doni offertile che, a dire dei giornali inglesi, furono stimati del valore di 350,000 franchi.

  • L’egregio maestro Platania, direttore del Conservatorio di Palermo, sta

componendo un’opera, dal titolo Camma, parole di B. Prado. A Weimar, per le solennità nuziali del principe ereditario, si rappresenterà il Feramors di Rubinstein nonostante l’insuccesso che ebbe a Dresda e Vienna. La scelta di quest’opera si attribuisce al libretto, che è adatto all’occorrenza.

  • Serafina Tausig, vedova del pianista Tausig, essa pure valente pianista,

intraprende un viaggio artistico per l’Ungheria.

  • Il Mannergesangverein (società corale) di Vienna ha divisato di fondare

un Istituto Schubert coll’avanzo del fondo pel monumento Schubert (circa 3400 fiorini). ¥ L’imperatore d’Austria accordò alla vedova del defunto maestro di cappella della corte, Esser, oltre la pensione, un sussidio per l’educazione de’ suoi • due figli minorenni. Al teatro Erminia a Dresda si rappresenteranno due opere nuove di Luigi Schubert: I due avari e Faustina Hasse. Al teatro di Annover è molto applaudita una cantante Elisa Domasi, nativa di Java; educata in Germania, perfezionò i suoi studi in Italia. Nel Faust, nel Trovatore e nella Lucia ebbe gran successo. Nel nuovo teatro che si aprirà a Colonia il l.° settembre, fu posto un ♦apparato telegrafico che al principio d’ogni rappresentazione e d’ogni atto darà i segnali alle guardarobe, alle loggie, alla platea ed al ristorante; insomma a tutte le parti del teatro ed al pubblico che si trova fuori. Anche gli artisti che prendono parte alle rappresentazioni saranno avvisati telegraficamente quando devono comparire sulla scena.

  • Hans von Bülow ha rinunciato per quest’anno al suo viaggio per l’America.

Egli accetterebbe per un anno il posto di maestro direttore del teatro di Mannheim, pur che si escludesse dal repertorio qualunque opera francese. ¥ A Mantova giorni sono ebbe luogo l’esperimento finale della Scuola Comunale di musica. Furono eseguiti diciotto pezzi, e tutti ebbero applausi. > Il primo settembre, in occasione della Kermesse, avrà luogo a Lovanio un festival d’armonia, di fanfare e di canto a cui furono invitate tutte le società musicali del paese. Ogni società riceverà una medaglia commemorativa d’argento dorato.

  • Ci scrivono da Perugia: Nel prossimo autunno si spora un buon spettacolo

d’opera in musica. La scelta delle opere non è ancora fatta, ma furono scritturati alcuni bravi artisti, fra cui la signora Paolina Marinelli.

  • L’Agenzia dell’Arte in Trieste è esclusivamente incaricata della formazione

delle compagnie d’opera e ballo con le relative masse per lo spettacolo del nuovo teatro Internazionale che verrà aperto in Vienna nell’aprile 1873, per la grande Esposizione. Quel teatro conterrà 5 mila spettatori seduti, e l’area interna è calcolata 5 piedi quadrati per ogni persona! NAPOLI, 21 agosto. La Fiera del maestro Delfico. — Il libretto. — La musica. — L’esecuzione. — Concorso — Promesse. La Fiera, del sig. De-Filippis-Delfìco, ieri sera al Mercadante riportò una splendida vittoria, considerando gli applausi, le diciotto chiamate e i due bis al terzo atto, alla serenata, cioè, ed al duetto fra la Nascio e il Montanaro. Teatro pieno zeppo, spettatori dell’alta aristocrazia, tutti i componenti insomma di quella tale Società Filarmonica che ordinata da’ nobili, ebbe già il torto di fare produrre su queste medesime scene del Mercadante quel musicale aborto che fu la Gilda del Salomè, e di cui vi parlai a suo tempo. Il Delfico non fa un primo tentativo con questa Fiera; egli scrisse, nel 1850, qualche altra musica al teatro Nuovo; di lui furono rappresentate tre operette comiche, d’una delle quali, il Consiglio di reclutazione, scrisse i versi un giovine di alte speranze, che mori poco dopo, il povero Gennaro Bolognese. I libretti delle altre due erano del Passaro e di Domenico Bolognese. La sua musa tacque lungamente; alla fin destaronlo i facili trionfi della Filarmonica, e il Delfico su quel teatrino fece eseguire un D. Bombardone, del quale si parlò lungamente e bene. Pochi mesi or sono, i soci della Filarmonica, entusiasticamente ammirarono un’altra operetta del Delfico il Ritorno da Parigi, che, con molta amorevolezza, diresse l’illustre Lauro Rossi. Finalmente il Delfico volle tentare il giudizio di un pubblico per niente prevenuto, ed a far ciò scrisse questa Fiera, e parmi fosse meglio avvisato che non il Salomè, il quale fecesi lecito presentare un’opera da dilettante e per dilettanti sulle scene di un teatro che servi di agone ai fratelli Ricci, e fu premio di lunghe lotte strenuamente sostenute dei più valenti atleti musicali. Il libretto della Fiera è opera del sig. Rosati, come vi dissi già, ed è buono, vivace; avuto riguardo che è il primo tentativo del brioso scrittore in questo genere, si deve altamente lodare e spingere l’autore a novelle prove. In questo libretto trattasi di un conte il quale, annoiato dalla moglie che pendegli sempre dall’abito, cerca una distrazione, passando per un villaggio dove ha i suoi beni, e fìnge essere bramoso di assistere alla fiera che ferrassi colà. La contessa, o che le manchi il cuore di vedersi lungi dal marito, o perchè gli vuol preparare una sorpresa.gradita, vestesi da contadina e lo segue, e... buon per lei se non ei fosse andata, trova che la causa della partenza del manto non è mica la fiera, ma un amorazzo con una vivandiera. Di costei pertanto è pure preso un tenente, cugino della contessa, il quale va per seguire l’altra, e imbattesi con la contessa alla fiera, e narransi scambievolmente le proprie pene, e per parlare a loro agio, entrano in un caffè dove poco di poi convengono pure il conte e la contessa, e qui succede un chiasso indiavolato. Grandi scene di gelosia tra la contessa che vede il marito con la vivandiera e il conte che non conosce esser cugino della moglie quel tenente che con esso lei intrattenevasi. Questo nodo avviluppato è sciolto da Lorenzo, fattore del conte, a suo modo, e ognuno resta contento del fatto suo. Ecco tutta l’azione di questo melodramma giocoso che presenta belle e ben giustificate posizioni facili e a quando a quando eleganti versi; noto solamente metri troppo uniformi quasi sempre ottanari e quinari e l’ultimo atto, che è superfluo all’azione, può aver parimenti fine il melodramma. Ho toccatole’ precedenti artistici del Delfico, ma non vi dissi per anco esser desso uno de’nostri più belli e versatili ingegni. Il Delfico è il più grazioso e lepido caricaturista e scrive discreti versi. Fosse intolleranza di studii severi, o poca fermezza, egli non volle soffermarsi nelle regioni dell’arte pittorica, o in quelle della poesia e nelle altre, ancora più spiritualistiche della musica, e fu ciò un danno; avremmo cosi un artista o un poeta