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280 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO rono la Lauterbach (Pamina) e la Ferrée, (regina della notte); quest’ultima superò senza alcuna fatica le difficoltà tecniche immense accumulate nella sua parte. Il Massen, famoso baritono, fu un Papageno buonissimo, e principalmente nel duetto colla Lauterbach eccitò vero entusiasmo. Il Baumann (Sarastro) fu magnifico nell’ar.ia «0 Isi ed Osiride»; ha voce d’una potenza ferrea, i tuoni bassi gli riescono benissimo e la sua maniera d’esecuzione è di vero artista. La Monhaupt (primo ragazzo e Papagena) fece bene, ed è dir molto, perchè questa giovane artista non appartiene alla scena che da pochissimo tempo. Solo il protagonista Tantino (Reinhold) nocque all’insieme; è incapace di produrre un tono puro, di più non è tenore lirico, ma drammatico, ed è appunto privo delle qualità di voce che occorrono a questa parte. L’orchestra fu lodevole assai, benché il maestro-direttore non sapesse, alle volte, troppo bene che tempo prendere. Ora è deciso che la Lucca non verrà questo inverno a Berlino, nonostante l’alta pena stabilita per la frazione della scrittura, ma avremo invece l’usignuolo svedese, la Cristina Nilsson, già rinomatissima in Francia, Inghilterra ed in America, che da parecchi anni è promessa alla nostra scena, senza farne nulla, causa le pretensioni troppo alte della bella bionda, (minori è vero che quelle della Lucca, ma: «Quod licet Jovi non licet bovi).» La Nilsson sarà nostra ospite durante tutto il mese di settembre. Inoltre avremo gli artisti stranieri: la Gungl, altro soprano da Monaco (figlia del conosciuto compositore di danze), lo Schott buonissimo tenore della stessa scena regia, già ufficiale di Wurtemberg e la Janson da Vienna (soprano). Non voglio finire senza comunicarvi che il massimo di tutti i compositori viventi di musica sacra, il nostro celebre concittadino Kiel, trovandosi nella Svizzera, ha testé finito un grandioso oratorio per soli, cori ed orchestra, pigliando ad argomento «La passione e la morte del Salvatore,» lavoro che desterà certo all’esecuzione un entusiasmo immenso. Mi bisogna dirvi, che tutti i grandiosi prodotti del maestro, in questo genere, non furono che. le preparazioni per questo capolavoro gigantesco: il suo «Requiem, Te Deum, Stabat Mater, Missa solemnis» non furono che gli antecessori, di quest’ingegnoso oratorio, in cui volle dimostrare tutto il suo potere. Ha allargato con maestria stupenda le forme severissime della musica da chiesa sino ad alture non mai immaginate, e cosi ha guadagnato effetti, che la penna fredda mal potrebbe descrivere. Quest’uomo dal saper vastissimo e dalla modestia estrema, merita veramente la corona d’alloro concessa ad altri, che non seppero se non trombettare la gloria loro in tutto il mondo. Ï^ARO. P. S. In questo momento apprendo che la Mallinger. per desiderio espresso dell’imperatore, ha accettato una nuova scrittura per tre anni, colla paga fìssa di 2000 talleri per anno, ed un compenso per ogni rappresentazione (almeno 8 per mese) di 200 talleri. Questa sarà occasione di gran gioia per i berlinesi, sopratutto per la Società Mallinger-Treu, di cui dirà un altro mio carteggio. TEATRI UDINE. Esito entusiastico ebbe la Dinorah, che andò in scena il giorno 11 corrente; la De Maesen, Minetti e del Puente furono applauditi ad ogni pezzo; del Valzer dell’Ombra si voleva la replica, cosi pure del quartetto, dell’aria del tenore e della romanza del baritono; l’orchestra fu perfetta, belle le scene. Il Giornale d’Udine parlando delle successive rappresentazioni scrive: «La Dinorah, al Teatro Sociale, continua ad essere sempre meglio gustata; e se ne, ebbe una prova iersera nel pubblico assai nemeroso accorso ad udirla e negli applausi con cui furono accolti molti punti dell’opera. Tutti gli artisti furono vivamente festeggiati e piauditi; ma specialmente la signora De Maesen che nell’aria dell!Ombra trasse decisamente il pubblico all’entusiasmo, meritandosi fragorosi e prolungati applausi e chiamate. Essa dovette anche ripetere una parte dell’aria medesima; ciò che le valse nuove e grandi ovazioni». SAN SEBASTIANO. L’apertura del nuovo teatro ebbe luogo colla Favorita, benissimo eseguita dalla signora Lianes, da Baragli, Varvaro e Caprile». Applausi a tutti, specialmente a Baragli e a Varvaro. Ottima l’orchestra. OMBURGO. La compagnia italiana del sig. Franchi, in capo alla quale rifulge Adelina Patti, inaugurò la stagione il 3 corrente colla Lucia. L’esito fu entusiastico; la celebre cantante fu pari alla sua fama; a tutti i pezzi ebbe applausi da non dirsi che divise col tenore Stagno, col baritono Herger e col basso Capponi. PARIGI. Un contratto di società fu conchiuso fra i signori Verger, Lemaire e Mare, col capitale di un milione, per l’impresa del teatro Italiano. PESTH. Si fanno preparativi per la riapertura autunnale del teatro Nazionale. Sono annunziate due opere nuove ungheresi ed una tedesca, cioè: Almos, del defunto Mosonji, Branckowicz, di Erkel, e il Vascello fantasma di Wagner. NOTIZIE ITALIANE — Piacenza. Domenica passata nel teatro Filodrammatico ebbe luogo il saggio finale degli allievi della Scuola Comunale di musica. L’esito fu lietissimo, e fece onore ai maestri, e in special modo al maestro Antonio Malocchi, che ne è ispettore ed attende a questo uffizio meglio che con zelo, con vero amore. NOTIZIE ESTERE — Parigi. Un ultimo credito d’un milione fu inscritto sul bilancio del 1873 per il compimento dei lavori architettonici del nuovo teatro delFOpera Quanto ai lavori di decorazione interna, costeranno meno cari che non si fosse pensato. Si ha in fatti rinunziato a disporre e decorare sontuosamente gli appartamenti che, secondo il disegno primitivo, erano destinati all’imperatore ed al suo seguito. — Il concorso di canto corale fra le scuole comunali della città di Parigi, poste sotto la direzione del maestro Bazin, ebbe luogo giorni sono; vi presero parte 34 scuole; gli esercizi comprendevano: l’esecuzione di un coro, la lettura a prima vista d’una lezione di solfeggio, un dettato musicale e domande teoriche. NECROLOG I E — Genova. Filippo Bolognesi, professore di violino, allievo di Paganini, morì il 3 corrente. — Parigi. Il sig. Soufleto, fabbricante di pianoforti, morì il l.° corrente a 58 anni. — Eugenio Mathieu de Livran, compositore di musica, morì giorni sono a 52 anni, in una casa di salute. Era autore di molte composizioni che non pubblicò per eccesso di modestia, ma che gli amici apprezzano molto, e si propongono di pubblicare in parte. — Dresda. Emilio Drevient, artista di canto del teatro di Dresda, morì il 5 agosto; il fratello maggiore Carlo, marito alla celebre Scroeder-Devrient, era morto pochi giorni prima. ULTIME NOTIZIE — Milano. Una Follia a Roma del maestro Ricci ebbe ieri sera al Politeama esifo abbastanza felice. Tutti i pezzi del primo atto furono applauditi con entusiasmo. Nel secondo e nel terzo atto si ebbe a lamentare qualche incertezza di esecuzione e alcuni pezzi non compresi abbastanza passarono piuttosto freddamente. E musica elegante, squisita, piena di melodie e di bellezze originali; l’orchestrazione è un ricamo. Udita più volte non può che guadagnare. Bùttero fu sommo, la signora Pernini, sebbene un po’indisposta, fece sfoggio di modi di canto assolutamente rari, bene la signora Luini; lodevole il tenore Parasini e poco a posto il baritono Baldassari - Orchestra diligente, cori scorretti e qualche volta stonati. Messa in scena discreta. TELEGRAMMA MACERATA. La Forza del Destino fu l’opera destinata per la riapertura dell’elegante teatro di Macerata ed ebbe un esito brillantissimo. Si distinsero la signora Blume, Bolis, Aldighieri e Maffei. Benissimo i cori e l’orchestra diretta dal maestro dall’Argine — Replicato il rataplan. Impieqhi Y ACANTI Cascia (Umbria). Fino al 25 Corrente è "aperto il concorso al posto di maestro-direttore del Concerto Musicale Civico. Lo stipendio è di lire 1200 annue. Dirigere domande e documenti all’ufficio Comunale. RE BUS TX n N N N VN VN VN ]J (j! n $ N N N CZ N N N Quattro degli abbonati che spiegheranno il Rebus, estratti a sorte, avranno in dono uno dei pezzi enumerati nella copertina della Rivista Minima, a loro scelta. SPIEGAZIONE DELLA SCIARADA DEL NUMERO 31: RE — BECCHINO Ne mandò la spiegazione esatta il prof. Angelo Vecchio. Editore-Proprietario TITO DI GIO. RICORDI. Oggioni Giuseppe, gerente. Tipi Ricordi — Carta Jacob.