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20 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO fi Yf $ l I s. Ibi persuaderti, facendoti toccar con mano i varj titoli per cui ti sei reso degno di imperare sovra la nostra numerosa coorte. Prima di tutto ti dirò in confidenza, ch’io avevo l’intenzione di scriverti nel tuo idioma. Ma ho pensato, e con ragione, che un illustre uomo della tua portata, doveva conoscere a mena dito la nostra lingua, tanto facile, tanto chiara, che per te sarà stata una bagattella l’impararla, come fu per te una bagattella il comporre quelle profondissime e sapientissime opere che si chiamano la Statua e l’Erostrato! Parentesi. (Un altro mio collega che scrive sotto il falso nome di Pompiere, in un giornaluccio insipido chiamato Fanfulla, mi dice che quando andò in scena l’Erostrato con quel gran successo che tutti sanno, si fece questo barbaro, velenoso, inaccessibile giuoco di parole: Ero - strato di piombo e lo sarò sempre. Mi avverte altresì che l’altra tua opera è pure bellissima per ispirate, spontanee, chiare e fresche melodie, ma che la protagonista ti ama tanto che sta - tua per sempre, piuttosto di essere del pubblico). Ma torniamo a noi, se non ti spiace, ed enumeriamo i varii titoli per cui ti sei reso degno di diventare mio collega, e chiamiamo questi gentilmente a Dunque: titoli col nome di materie, nome che si presta varie interpretazioni. materia prima. il pubblico che accettando l’invito del Khédive hai / L’avvertire / dichiarato che non avresti subito alcuna influenza, ma avresti scritto colla maggior franchezza le tue opinioni, fu atto di cattiva politica, per la ragione che i maligni potrebbero credere che prima di questo invito hai possibili ed immaginabili. materia Lodare V Aida, opera di quel k scritto sotto tutte le influenze seconda. Verdi che per te fu sempre meno di zero, è cosa che ti può far molto danno presso i tuoi apostoli!... Il criticare acerbamente un uomo celebre ha un non so che di chic, da non dispregiarsi: e se tu abbandoni questa via, che cosa ti resta?.... come potrai richiamare l’attenzione del pubblico verso di te?.... Per quanto rabbiosamente tu lo faccia, tuttavia lodi da cima a fondo questa benedetta Aida: cosi rientri nel numero e nella turba dei miseri mortali!.... diventi un uomo comune, e più!.... Male, molto male!... materia terza. nulla Trovi molto belle alcune melodie caratteristiche arabe, che Verdi ha usato nella sua Aida: e fin qui sta mine ti salta in capo, o dottissimo Reyer, una di queste melodie fu mandata a Verdi dal fratello di Donizetti? Ora me l’hai fatta fratello di Donizetti è morto nientemeno che la bagatella di 16 anni fa!.... bene. Ma che d’annunciare diaclie da Costantinopoli grossa! Il povero nel 1856!!

A meno che Giuseppe Donizetti non fosse anche lui un uomo dell’avvenire: chè in questo caso si capisce, come preconizzando l’Aida, e conoscendo la povertà della fantasia di Verdi, pensasse a rimediarvi, mandandogli in tempo la melodia in quistione. Sgraziatamente tanto questa quanto l’altra melodia da te annunciata come indigena, sono proprie scaturite dalla testa del maestro Verdi!.... che ha fatto nè più nè meno di quanto fecero molti altri compositori, i quali dovendo scrivere qualche cosa di caratteristico, sia poi arabo, o chinese’, o turco, o calmucco, o spagnuolo, non fecero che attenersi allo stile proprio della nazionalità che intendevano rappresentare, senza bisogno di copiare una melodia indigena. Verdi ha avuto la disgrazia di riuscire tanto bene, da trarre in inganno un uomo della tua levatura! Pazienza ancora il dire che sono melodie indigene! Avresti detto una menzogna assai grossa, perchè ti sfido a trovar in tutto l’Oriente le melodie indigene che servirono per Y Aida; ma peuh!... una più, una meno, chi ei bada ora in Francia, e specialmente in Italia, ove si fa giornalmente commercio di corruzione esportata?... Ma un critico? un appendicista del Débats, un maestro, un compositore quale tu sei, tirarmi fuori la baggianata del fratello di Donizetti?..- Davvero, non me la sarei aspettata, e ti avrei creduto più furbo assai. materia quarta. Mariette Bey e Camillo du Locle sono due uomini cari alla scienza ed alle arti, ed ai quali si deve essere riconoscenti, perchè sta di fatto che furono essi che buttarono le prime fondamenta dell’edificio di Aida. Ma per portare a cielo due tuoi connazionali non devi buttarmi a terra un povero poeta italiano, vo’dire il Ghislanzoni. Sappi, mio dolcissimo Reyer, che non è vero che: le rôle de M. Ghislanzoni s’est borné à traduire en vers italiens les vers français de monsieur du Locle; e ciò per la semplicissima ragione che monsieur du Locle non ha scritto neppure un vers français per l’Aida, per cui i vers italiens sono proprio di Monsieur Ghislanzoni, il quale ha avuto perfino l’audacia di farne di bellissimi, senza tradurli dai vers français!!!.. Malin d’un Ghislanzoni! Come vedi in quattro colonne d’appendici, ho trovato quattro materie più che sufficienti per giustificare il titolo di collega, che ti ho dato. Sono 12 de colonne della tua appendice e sgraziatamente non sono colonne d’Èrcole!.. Se io le ripassassi attentamente troverei di certo altri otto capitoli interessanti, come lo sono i quattro cui ho accennato. Ma non voglio dilungarmi di troppo, che farei perdere a te ed ai lettori un tempo prezioso. Ciò che mi premeva era di affermare i tuoi meriti speciali, ed i pochi accennati bastano ad esuberanza a far proclamare anche te un bel matto. Ti assicuro che ti troverai in buona compagnia. In ogni modo non posso tralasciare dal ringraziarti della soverchia benignità che hai dimostrato per T Aida, mentre avresti potuto schiacciarla, annientarla, distruggerla co’tuoi fulmini onnipossenti, come già facesti colle altre opere di Una sola cosa mi tiene in sospeso, ed è la tua che Verdi è oramai sulla buona strada!... Ahi! ahi!... ciò mi darebbe molto a pensare!... ancora che Verdi avrà di nuovo sbagliato strada volte! Verdi!.... dichiarazione Ma come E per terminare, concludo colle tue precise parole:» A vouez qu’un prince comme Ismaïl-Pacha vaut souverain qui gagne de grandes batailles, et sourlout qui les perd. Bravo!... questo calcio dell’asino dato a Napoleone io spero le altre hi en lei tel autre a proposito ò&WAida, mi pare tutto ciò che di meglio hai potuto dire nella tua appendice!... Lasciamo stare il povero Re di Prussia, che tremerà leggendo le tue parole: certo si è che il tiranno Bonaparte sarà molto mortificato per questa tua boutade, ed io m’auguro che non si verifichi una restaurazione della dinastia maledetta!... Il tuo posto di bibliotecario dell’Opera, che fatalmente dovesti forse accettare dall’aborrito Napoleone III, correrebbe de’ brutti pericoli. Dopo tutto, salute e prosperità; i miei sinceri complimenti al tuo Erostrato che probabilmente a quest’ora si trova col fratello di Donizetti, ed ama il tuo amico e collega