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240 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO gio senza esempio tra noi per combattere l’irruente materialismo onde sono minacciate gravemente e la vita e l’arte in tutte le loro manifestazioni. La sua Professione di fede è una sfida gettata alla società corrosa e corrodente, è un grido d’indignazione contro il pervertimento che grandeggia; e poi il rimedio alla piaga che deturba l’organismo. Elevato il sacrario della famiglia alla dignità dell’uomo, sublimata la donna all’apostolato di civiltà, di virtù, il poeta ripone sulle più salde fondamenta il risorgimento sociale, e non è padre di famiglia, non è uomo sollecito della propria missione, che non s’accordi con lui nella santità del suo divisamento. Egli toccò in sul più vivo la parte malata e colla sagacia del riformatore propose il metodo della guarigione; a noi, ai più autorevoli la cura di mandarlo ad effetto. Di lui abbiamo altresi un idillio del vero saggio moderno che plasmato nel suo «Amedeo» vive a sè, alla sua famiglia, ai doveri del suo stato e coll’esempio e col consiglio si fa altrui maestro di virtù e di sapienza. Questi pochi cenni vi saranno sufficienti a giudicare della direzione d’idee e del fervore di affetti ai quali s’inspira il poeta lombardo. La sua musa è quella del Pellico, di cui dettò eziandio un accuratissimo studio biografico, la sua parola è la più incensurabile, il suo verso un’armonia. Conosco un giovine viennese, il quale si propose di mettere in musica alcune anacreontiche del Cerri; vi dico che le si prestano assai spontanee alla traduzione musicale e quando le saranno musicate ve ne parlerò. Intanto sarete convinto che in una relazione d’arte, trattandosi anche di un vostro celebrato concittadino e poeta lombardo, io non oltrepassai il compito mio richiamando l’attenzione dei vostri lettori sopra l’attività poetica di uno scrittore, che anche in lingua straniera onora sì egregiamente il vostro paese, mentre è stretto nei più amichevoli rapporti coi migliori poeti ed artisti tedeschi. Nel fiore degli anni, nella più promettente speranza, egli è in grado di aggiungere ancora dei fiori alla ghirlanda, che in Austria ed in Germania gli hanno offerta P ammirazione dei colleglli e la gratitudine degli uomini ammodo. TEATRI PADOVA. Ci scrivono: - Continuano con esito sempre crescente le rappresentazioni dell’Aida. Sempre folla, sempre applausi e chiamate presso che a tutti i pezzi, e a tutti gli esecutori, compreso il direttore d’orchestra Faccio. ROMA. Al Politeama Romano ebbe esito discreto la Gemma di Vergy, eseguita dalle signore Stermini de Vitten, Colarieti e dai signori Marubini, Marucco e Moroto. BOLOGNA. Il Consiglio Municipale, emendando il suo voto antecedente, votò 40,000 lire di dotazione al teatro Comunale. ROVIGO. Ci scrivono: La Statua di Carne del maestro Marchiò andò in scena il 6 luglio, ed ebbe esito superiore all’aspettazione; il compositore ebbe molte chiamate al proscenio. Contribuì al successo l’ottima esecuzione, specialmente per parte della signora Clementina Flavis-Cencetti, che si è mostrata artista di molto talento, e del contralto signora Consolani-Piazza. Bene il tenore Clementi e il baritono Giommi; discretti i cori e l’orchestra. UDINE. Ci scrivono: Al nostro teatro Minerva ebbero luogo due serate a beneficio dei danneggiati dell’inondazione, per cura della Società Pietro Zorutti. Ebbero esito splendido e vi si fecero applaudire molti nostri dilettanti, fra cui le signore Milanesi e contessa d’Arcano, i signori Marzari e Zilio (che cantarono alcuni pezzi) i signori Pollanzani, Grassi e Cantarutti, che eseguirono assai bene un concerto per clarino, oboe e flauto e i fratelli De-Benedictis valenti concertisti l’uno di clarino, l’altro di bombardone. Chiuse il trattenimento un Inno a Roma composto dal bravo maestro Virginio Marchi, che fu eseguito ed ebbe l’onore della replica. La banda militare e l’orchestra cittadina furono applauditissime. BARCELLONA. Il 4 corrente andò in scena al Liceo la Saffo colle signore Carolina e Teresina Ferni, col tenore Aramburo e col baritono Giraldoni. Dopo l’opera, che ebbe esito lietissimo, la signora Carolina Ferni si fece molto applaudire suonando una fantasia per violino. VALENZA. (Spagna) I giornali fanno molti elogi d’una nuova zarzuela Misterios del amor, musica di D. Manuel Soriano, che ebbe splendido esito nel teatro del Circo. NOTIZIE ITALIANE — Brescia. Ci scrivano: Ad un concerto dato il 2 corrente da questa Società filarmonica furono applauditissimi il giovane maestro sig. Paolo Chimeri e il signor Camillo Zuccoli. il primo nell esecuzione del bellissimo Concerto in Sol min. per piano con orchestra del Mendelssohn; il secondo in un corcerto di De-Beriot per violino e in un brillantissimo capriccio di Wieuxtemps di cui si volle la replica. Si distinsero inoltre in alcuni pezzi di canto la sig. Emilia Redi, il sig. Luigi Jacovacci e il dilettante sig. Paolo Gorno. Benissimo l’orchestra diretta dall’egregio maestro Consolini. — Lucca. Nel 29 maggio p. p. ebbe luogo il consueto anniversario. Il M. Magi diresse da pari suo il Requiem di Cherubini. L’11 di questo mese un di lui allievo, Alfredo Catalani, diresse una prima sua messa nella cattedrale di questa città, e gli intelligenti lodarono molto questo primo lavoro, sia dal lato dello stile, come da quello della fattura. (Boccherini.) N E C R OL O G I E — Lubecca. I. D. Stiehl, organista della chiesa S. Jacopo, mori il 27 giugno a 71 anni. Mannheim. Dott. Luigi Hetsch, da molti anni maestro direttore del teatro di Corte e della Liedertafel. POSTA DELLA GAZZETTA Signor rag. B. — Cremona. — N. 185. Abbiamo ricevuto il vaglia. La Gazzetta si pubblica sempre alla domenica, ma spesso, per abbondanza di materia, non esce che nelle ore pomeridiane; perciò non può essere spedita in provincia prima del lunedì mattina. Signor B. L. Y. R. — Lecce — N. 344. Terremo conto della vostra offerta, ma avviene assai di raro che si pubblichino traduzioni di racconti nella Gazzetta. Signor G. P. — Tirano — N. 491. L’uno e l’altro sono due proverbi toscani che potrete trovare nella Raccolta pubblicata da Giuseppe Giusti, con apposite dilucidazioni. Il primo torna quanto dire: chi ha roba ha pensieri; l’altro accenna ai vantaggi di chi si trova in paese proprio fra persone amiche. SCIARADA Sono una cosa sol primo ed intero; Molte sorelle ha Y altra, ed è il totale, Avveduto, crudel, despota fiero. Quattro degli abbonati che spiegheranno la Sciarada, estratti a sorte, avranno in dono uno dei pezzi enumerati nella copertina della Rivista Minima, a loro scelta. SPIEGAZIONE DELLA CHIAVE DIPLOMATICA DEL NUMERO 26: Vi è pazienza senza genio, ma non vi è genio senza pazienza. SPIEGAZIONE DEL REBUS DEL NUMERO 26; Legami mani e piei e gettami fra* miei. Mandarono le due spiegazioni esatte i signori: B. Lopez-y-Royo Duca di Taurisano, maestro Salvatore Botta, G. Piccioli, prof. Angelo Vecchio, Ernestina Benda, Citerio Amos, Talia Bianchi-Giovini, Paolo Beliavite, E. Bonamici e Giuseppe Onofri, Estratto a sorte un nome riuscì premiata la signora Talia Bianchi-Giovini, a cui fu spedita l’opera richiesta. Spiegarono la sola Chiave diplomatica i signori: Alfonso Fantoni, maestro Giuseppe Falavigna, E. Donadon e il solo Rebus i signori: capitano Cesare Cavallotti, ingegnere Pio Pietra e Roberto Gill. Estratti a sorte, fra tutti, quattro nomi riuscirono premiati i signori: G. Piccioli, Giuseppe Falavigna, Paolo Bellavite e B. Lopez-y-Royo. Editore-Proprietario TITO DI GIO. RICORDI. Oggioni Giuseppe, garante. Tipi Ricordi — Carta Jacob.