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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 229 dalena e di Sparafucile vennero bravamente disimpegnate dalla signora Trebelli-Bettini e dal signor Foli. Nella Marta il Campanini cantò abbastanza bene il terzo e quarto atto; ma nei primi due lasciò tutto a desiderare. La Marta è evidentemente il secondo cavai di battaglia del nostro celebre tenore, il quale farà benissimo a tenerlo da conto coll’altro ch’è Lucrezia Borgia. La Nilsson comparve sotto le vesti di Lady Enrichetta; e piacque. Oramai essa è un astro d’oro, e una celebrità accettata; quindi qualunque cosa faccia o dica è ben fatta o detta! Ma non è perciò meno vero che la creatrice àFA Ofelia, A Amleto non esiste più. La Nilsson ha lasciato gran parte del suo talento drammatico e vocale negli Stati Uniti; e ha riportato di là un manierismo d’azione che non è davvero gentile, e che mal soddisfa l’uditorio del teatro italiano. Io son persuaso che se Cristina Nilsson volesse ora rivaleggiare colla signorina Schneider non riporterebbe successi meno brillanti! Oltre il Campanini e la Nilsson cantarono nella Marta e si distinsero la Trebelli-Bettini (Nancy) e TAgnesi (Plumkett). L’Agnesi ha gravi difetti, ma è Rullamene un’artista che sa tarsi apprezzare e applaudire. Ieri sera fu nuovamente rappresentato il Trovatore; e le altre opere della settimana sono: Lucia, Faust, Semiramide e Rigolello. Si stanno facendo le prove dei Diamanti della Corona di Auber, opera che sarà eseguita dalla Marimon e dalla Marie Roze. Anche al Covent Garden si- sta preparando la produzione del Guarany di Comes, che è già annunziato pel giorno 9. Le opere della settimana a questo teatro sono state tutte ripetizioni, ad eccezione della Linda di Cbamounix, ch’è stata data per la prima volta e colla ormai popolarissima Albani. Il favore straordinario e non immeritato, col quale viene accolta ogni comparsa dell’Albani, va continuamente crescendo; e certo si cercherebbe indarno una cantatrice più abile e passionata. Essa canta col cuore, e le di lei note non sono moderate da quel magico potere dell’arte, ma si fanno sentire naturali, come scaturiscono dall’anima. Io auguro sinceramente alla giovane cantatrice ch’essa possa continuare a lungo a far mostra delle sue eccellenti qualità attuali. Le altre parti principali della Linda vennero sostenute dalla Scalchi (Pierotto), dal Nicolini (Carlo), dal Oraziani (Antonio), dal Bagagiolo (il Prefetto) e dal Ciampi (il marchese). fMADRID, 27 giugno. Il Don Carlo di Verdi — Lucrezia Borgia. Due parole alla buona intorno all’esito dell’opera Don Carlos dopo aver assistito a 7 rappresentazioni di essa e compreso abbastanza chiaramente il suo effetto sul pubblico di Madrid. Fin dalla prova generale l’opera avea fatto si buona impressione sugli abbonati ammessi ad udirla che il cav. De las Rivas, prima dell’andata in scena, riconfermò tutti coloro che vi prendevano parte dal 16 al 30 giugno. Ciò non ostante vi fu chi consigliò il maestro Terziani a tagliare i punti di meno effetto riuscendo altrimenti lo spettacolo troppo lungo pel pubblico madrileno, ma Terziani non ne volle sapere, disse che l’opera era nuova per Madrid e che il pubblico aveva diritto di udirla nelle medesime proporzioni in cui fu rappresentata in Italia, e specialmente alla Scala, aggiunse che piuttosto di amputare l’opera fin della prima sera, si sarebbe rifiutato di dirigerla. La prima rappresentazione ebbe luogo il 15 giugno; alcun tempo prima dell’ora il teatro contenente 3,000 persone era cosi pieno che molte persone furono rimandate; regnava un silenzio profondo e parea che il pubblico si atteggiasse a giudicare con molta freddezza, non ostante i 35 gradi Reaumur che formano la nostra delizia atmosferica quasi quotidiana. Si alza la tela ed una magnifica scena del Magnani, applaudita alla prova generale e degna di esserlo ovunque, passa sotto silenzio. L’atto intero si svolge regolarmente e l’esecuzione riesce commendevole: però gli applausi sono scarsi e non prorompono vivi che al termine dell’atto, Nel secondo atto si applaude preludio e decorazioni e cosi il duetto fra Steger e Collini. La canzone del velo è ripetuta dalla Biancolini; il duetto fra la Potentini e Steger, e la romanza della Potentini, come il duetto tra Collini e David, sono applauditi. Infine l’atto termina con lunghi applausi. L’atto terzo è tutto molto applaudito principiando dal ballo, che è messo in scena splendidamente. 11 terzetto fra Steger Collini e la Biancolini è applauditissimo con chiamata; delle note 16 battute di orchestra si vuole la replica con entusiastici applausi, ed il finale dell’atto provoca grandi battimani ed una chiamata. In complesso l’atto terzo è un trionfo. L’atto quarto produce meno effetto del terzo; nondimeno è molto applaudita l’aria del basso detta da David; si ascolta con attenzione il duetto fra David e Becerra (inquisitore valente;: si batte le mani al quartetto fra la Potentini, la Biancolini, Steger e David; si applaude l’aria di Collini, il quale dopo la morte è chiamato alla scena. Nell’atto quinto l’aria di Elisabetta, cantata dalla Potentini è molto applaudita e apprezzata dagl’intelligenti. Applausi al duetto fra la Potentini e Steger, e terminata l’opera una chiamata. Lo spettacolo finisce dopo T una e mezza il che è occasione di molti lagni. Alla seconda sera l’opera è meglio compresa, e cosi alla terza, in cui Terziani, credendosi fuori di ogni responsabilità, dopo aver lasciato udire interamente l’opera, acconsente al desiderio del pubblico, racccorciandola con tagli opportuni e coll’unione del quinto al quarto atto onde far evitare un lungo intermezzo. Si abbreviano pure gli altri intermezzi, i quali si sogliono fare molto lunghi in questo teatro, e per tale modo lo spettacolo termina alle dodici e mezzo. Dopo la prima e la seconda rappresentazione si era pure chiesto, dicesi, che il maestro Terziani togliesse il quinto atto, come si soleva fare a Lisbona, ma questi non ne volle sapere. Infine l’opera ha continuato sempre più a piacere nelle seguenti rappresentazioni, e molti opinano che col Don Carlos l’impresario Rivas abbia favorevolmente preparato il terreno per il teatro Reale, se mai quell’impresa avrà il coraggio di affrontare spese ingenti, specialmente per la messa in scena, come fece il cav. Rivas. Concludo col dire che poche volte hanno inteso in Madrid una cosi perfetta esecuzione tanto per parte dei primari artisti come per tutto il restante dell’assieme e particolarmente dell’orchestra da cui si ebbe un’esecuzione quasi eccezionale. Ciò secondo il parere degli intelligenti e di molti spettatori di Lisbona diretti a Parigi, i quali fecero il confronto tra T esecuzione del Don Carlos colà e qui. Credo si daranno ancora un paio di rappresentazioni prima di dar termine alla stagione teatrale, e che al primo luglio comincerà la Zarzuela. Ieri sera si rappresentò, a benefizio della signora Biancolini, una Borgia improvvisata in due giorni. L’esito fu al disotto dell’aspettazione, perchè al cominciare della rappresentazione Steger si fece annunziare indisposto. Il pubblico s’indispettì e l’opera passò freddamente, giacché senza Gennaro la maggior parte degli effetti furono tolti. La Biancolini (Orsini) ebbe una vera ovazione al brindisi e la Potentini e David furono applauditissimi alla loro aria. Nel resto silenzio o applausi contrastati pel cattivo umore del pubblico, ciò che non sarebbe certamente avvenuto ove Steger si fosse trovato nella pienezza dei suoi mezzi vocali. R. V. Rimandiamo al prossimo numero la pubblicazione della corrispondenza di Vienna giuntaci in ritardo. ROVIGO. Ci scrivono: A beneficio dei danneggiati dall’innondazione del Po, fu al teatro Sociale dato un trattenimento composto di due atti del Crispino e la Comare, d’un passo a due e del terzo atto della Giulietta e Romeo. Emersero fra gli esecutori le signore Flavis Cencetti e Consolani Piazza, artiste piene di sentimento. Bene il tenore Clementi, il buffo Cantiere, e il baritono Giommi. Si attende l’opera del maestro Marchiò: La statua di carne. NAPOLI. Al Mercadante andò in scena con esito completo II Menestrello del maestro De-Ferrari; frequenti applausi e chiamate agli esecutori, specialmente alla signora Montanari, al Marchisio e al Tartelli. BONDENO. Fu inaugurato giorni sono il nuovo teatro con un’accademia a cui presero parte la celebre Borghi-Mamo, Lady Liza Ottway, il’baritono Costa e i maestri Busi e Sampieri. Applausi a tutti, entusiasmo la Borghi-Mamo. SALERNO. Molto bene fu cantata la Favorita dalla Guadagnine e dal Bignardi, che furono applauditi in tutti i pezzi; bene anche gli altri.