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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 135

  • Il teatro Sociale di Sebenico fu intitolato all’artista di canto Francesco

Mazzoleni. La direzione di quel teatro ha partecipato all’egregio artista tale determinazione con una lettera molto lusinghiera. Il teatro Elhiopian-Opera-House, in Arch Street a Filadelfia, fu in parte distrutto dalle fiamme. Le perdite sono valutate 100,000 dollari. Un’opera inedita della contessa Pilté sarà eseguita quanto prima al teatro la Monnaie a Bruxelles. Un incendio ha distrutto completamente il café-concert de la Pépinière a Parigi. -V- Il teatro Gaiety di Londra avrà presto una primizia, The Miller of Milberg, opera comica del signoi’ W. Meyer-Lutz. Il Municipio d’Udine apre il concorso ad un posto d’incaricato pel canto corale nelle Scuole Elementari; lo stipendio è di L. 600. John Hullah dà l’ultima mano a una nuova opera per cori ed orchestra, che fu già accettata dal comitato del festival di Worcester. ty. Joachim ha lasciato Londra per restituirsi a Berlino. MILANO. Nulla di nuovo nei nostri teatri. Ieri sera andò in scena al Politeama il Ballo in maschera, interpretato dalle signore Poiacci, Garbato e Lezi e dai signori Tagliazucchi, Viganotti e Bernasconi. Ne parleremo nel prossimo numero. Si dice che il Carcano possa venire aperto presto con spettacolo d’opera seria per cura del maestro De-Dominici; e si parla anche della prossima apertura del teatro Santa Radegonda con opera buffa, impresa Cambiaggio. Al teatro Re (vecchio) continuano con mediocre fortuna le rappresentazioni della Compagnia francese Meynadier. — Giovedì scorso al teatro Piando ebbe luogo una Festa drammatico-musicale, col concorso di 50 bambini del Giardino Infantile Vittorino da Feltre, a beneficio del Fondo Vedove ed Orfani dell’istituto Tipografico. I piccoli artisti istruiti dal maestro Varisco, eseguirono con molto garbo tre operette La Piccola Filatora, la Bambola d’Antonietta e Un giorno di fiera, musica del Varisco. La musica è molto facile e ben adattata alle vóci. Gl’intervenuti applaudirono di gran cuore agli esecutori e ai promotori d’una idea così gentile. FIRENZE. Alla Pergola fu eseguita una nuova opera del maestro Bensa Astolfo Cavalcanti, ed ebbe esito discreto. Quest’opera presentata ad un concorso municipale, ebbe verdetto che la ammetteva alla prova della scena. Ecco come ne parla nella Nazione il nostro silenzioso corrispondente Biaggi: «Delle due rappresentazioni che si son date sinora deW Astolfo Cavalcanti, non abbiamo potuto assistere che ad una sola, alla prima; e quindi non possiamo entrare in minute analisi. Da quella rappresentazione però, noi crediamo di poter sottoscrivere al giudizio che ne ha dato la Commissione e che riassumiamo così: — nell’Astolfo Cavalcanti, s’incontra sovente una soverchia prolissità e talora un insufficiente sviluppo; — v’hanno tratti di pesante e inceppata recitazione nei luoghi appunto dove il dialogo dovrebbe correre più spedito; — la strumentazione è languida talvolta, ma è accurata; — la melodia ò generalmente buona, quantunque non abbia l’impronta della novità; — le voci sono tenute nei giusti limiti; — i pezzi concertati sono ben fatti, e poi, a lode dell’autore, è da osservarsi che quest’opera ò fra le pochissime di questo concorso, in cui pezzi concertati sieno intessuti con vere parti reali. Alla prima rappresentazione il signor Bensa ebbe applausi e chiamate al proscenio, — E n’ebbero anche gli esecutori. Tuttavia non si può tacere che l’esecuzione, presa nel suo insieme, si tenne quasi costantemente al di sotto del mediocre. A quanto ei si dice però, l’esecuzione migliorò di molto alla seconda rappresentazione e, in conseguenza, furono maggiori gli applausi e maggiori le chiamate al proscenio «. CREMONA. Il Don Pasquale ebbe esito lietissimo per tutti gli esecutori; la signora Perniili fu applaudita con entusiasmo in tutti i pezzi, così pure Migliara; Baragli ebbe applausi alla serenata e Carpi in special modo alla romanza e al duetto col soprano nell’atto primo. MODENA. Ci scrivono: «Nel Ruy-Blas, andato in iscena con buon esito giorni sono, emerge la signorina Borsi De Giuli, giovine artista che ha un bel nome e speranze di crescerne il lustro. 11 tenore Masini ha bella voce e canta bene, ma ha poca anima; benissimo il baritono Silenzi e il basso Povoleri. La signora Cristofani ha voce limitata, ma è artista piena di grazia. Lodevoli i cori e le scene. L’orchestra è sfiaccolata.» RAVENNA. Ci scrivono: «1 Masnadieri, dopo molti anni, ricom]»arvero sulle nostre scene e vi furono accolti come vecchi amici. Gli interpreti sono la signora Facci, il tenore Gaudio, il baritono Sutter e il basso Bonato, e sanno farsi applaudire in tutti i pezzi e chiamare al proscenio alla fine d’ogni atto. «CIVITAVECCHIA. Il teatro Trajano si aprì col Ballo in maschera; fra gli interpreti piacquero in ispecial modo la signora Gabucci (Amelia), il tenore Castelli e il baritono Capocci. Bene anche gli altri: l’orchestra insufficiente per numero. FOGGIA. — Ci scrivono: «La Sonnambula fu un trionfo per la signorina Miles, che ebbe tributo di applausi, di fiori e di poesie. Bene il Panzetta e De Giorgi. «UDINE. Al teatro Minerva buon esito una rapppresentazionè della Lucia di Lammermoor; la seconda rappresentazione fu interrotta dalla fuga di Lord Enrico e di sir Edgardo, al secolo tenore e baritono. L’impresario ha subito scritturato due artisti per sostituire i fuggitivi, e così le rappresentazioni del capolavoro di Donizetti saranno riprese quanto prima. TRIESTE. Ci scrivono: L’Emani ebbe esito entusiastico al teatro Armonia. Gli artisti gareggiano di buon volere e d’intelligenza; emergono però la signora Pascal-Damiani (Elvira), che ha voce potente ed eletti modi di canto, il tenore Tombes!, un Emani insuperabile per metodo di canto e per azione, e il baritono Burgio, il quale specialmente nel finale O sommo Carlo si mostra artista elettissimo. Bene anche il basso Zucchelli; le seconde parti, i cori e l’orchestra, diretta dal maestro Piccoli, lodevoli; buona la messa in scena. FINALE. La stagione s’inaugurò felicemente colla Borgia, eseguita assai bene dalle signore Kottas e Bosca, dal tenore Baroni e dal baritono Navari. Buone le seconde parti e i cori; l’orchestra, diretta dal maestro Amintore Galli, lodevolissima. FIUME. La. Lucia fu occasione di molte feste alla signora Pozzi-Branzanti; piacque il baritono Toledo e il basso Morroto; il tenore era indisposto; cori ed orchestra eccellenti. FIGLINE. Ci scrivono: «L’Emani destò tale entusiasmo che tutti gli esecutori ebbero applausi e chiamate innumerevoli, e persino l’impresario dovette mostrarsi alla ribalta. La signora De Montelio dovette ripetere la cavatina. L’impresario fortunato è il conte Caselli.» FINALBORGO. Esito lieto la Lucia, prima opera della stagione. Piacquero la signora Silvio, il tenore Valenti e il baritono Cantoni. L’orchestra, composta in gran parte di dilettanti, è eccellente. MALTA. La stagione del teatro Reale conta col Pàgoletto il suo più bel successo. Degli esecutori la signora Ciuti fu in particolar modo festeggiata; piacquero pure la signora Levi, Harvey, Proni e Mazzarini. BRUGES. La stagione teatrale fu chiusa colla Gerusalemme di Verdi che fu occasione di feste entusiastiche a tutti gli esecutori. NUOVA YORK. L’Eco d’Italia del 3 corrente scrive: Lunedì sera l’Accademia di Musica fu troppo angusta ad accogliere la folla accorsa alla rappresentazione del Trovatore. Il pubblico non poteva difatti essere indifferente all’opera più popolare di Verdi, eseguita da tanto valenti artisti. La Parepa-Rosa fu immensa e come cantante e come attrice. La cavatina, il terzetto, il finale, la scena del Miserere, il gran duetto col baritono e la scena finale furono per essa altrettanti trionfi. Innumerevoli furono le chiamate al proscenio e i mazzi di fiori. Il Wachtel ebbe una festosa accoglienza dal pubblico; egli entusiasmò in tutti i suoi pezzi: specialmente nel primo e quarto atto. Nel Misererà e nei due finali divise gli onori coi compagni. Il Santley ebbe copia di applausi al terzetto del primo atto, e fu molto festeggiato sia all’adagio che alla cabaletta dell’aria nell’atto secondo, come pure nel quarto nel duetto col soprano. Splendida la messa in iscena, inappuntabili i cori, e l’orchestra diretta dal valente maestro Rosa, nulla lasciò a desiderare. Appena terminata la stagione della grande opera italiana in New York, la signora Parepa-Rosa si recherà in Germania, essendo stata invitata a prender parte alla grande Solennità Musicale del Rhin a Dusseldorf, onore da lei ben meritato e che è riservato slle sole celebrità. NOTÌZIE ITALIANE — Milano. Domenica passata nel Salone dei Giardini pubblici ebbe luogo un Concerto vocale e strumentale. Vi si fece applaudire la signorina Carlotta Gagnoli che cantò l’aria della Traviata e quella del Faust; piacque il tenore Negrini, esordiente. Le due bande di Porta Ticinese e Principe Umberto dirette dai maestri Priora e Canti eseguirono maestrevolmente molti pezzi.