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122 GAZZETTA MUSI vi assistevano il re, la regina, tutta la loro famiglia, il principe d’Orange, ecc., ecc. Non si parlò che delle mie composizioni; io sedeva al clavicembalo; bisognò anche ch’io cantassi. Il re, che fino allora non poteva e non voleva intendere altra musica fuor quella di Haendel, era attento; egli si è trattenuto con me e mi ha presentato alla regina che mi ha detto molte cose lusinghiere. Ho cantato il mio lied tedesco: Io sono il più innamorato. Sono stato invitato il 3 febbraio presso il principe di Galles, il 15, 17 e 19 aprile anche; il 21 sono stato presso la regina a Buckinghamhouse. «Il principe di Galles si è ammogliato l’8 aprile colla principessa di Braunschweig. Il 10 sono stato invitato a una serata in casa del principe; vi si è eseguita un’antica sinfonia che io ho accompagnato, poi un quartetto; in seguito ho cantato dei lieder tedeschi ed inglesi. La principessa ha cantato con me, ed ha suonato discretamente un concerto. «Il 21 gennaio ho pranzato alla mensa del dottore Parsons. Si è molto disputato per sapere quale di tre dottori., Parsons, Dupuis o Arne, dovesse dirigere l’orchestra nell’antifonia di Haendel per il matrimonio del principe di Galles. Il dottor Parsons è maestro di cappella del re, gli altri sono organisti della corte. In Inghilterra l’organista è il capo in tutte le chiese; i cantori sono al di sotto di lui. Ciascuno dei tre voleva tener la bacchetta. Forzato a dare la mia opinione, ho detto: il più giovine organista deve suonare l’organo, l’altro dirigere il coro, e il dottor Parsons l’orchestra, e siccome il cantore ha sempre il vantaggio sullo strumentista, il primo si terrà a diritta e il secondo a sinistra. Ma essi non mi vollero intendere; ho lasciato questi pazzi e sono ritornato a casa. {Continua} CALE DI MILANO però di vista il suo interlocutore, lo avvicinò e gli disse con voce ferma: — Signore, il timore di turbare la vostra comitiva e la mia mi lia fatto subire la vostra impertinenza, ma domani stesso me ne renderete ragione. Noi ei troveremo a Hyde-Park a dieci ore. Se voi volete ei batteremo alla spada; non abbiamo bisogno di secondi; la querela è fra noi due, ed è inutile di compromettere altri. Il giovine uffiziale accettò la sfida. Arrivati tutti e due nel ritrovo, quest’ultimo trae la sua spada e si mette in guardia. Ma Weber gli pone una pistola alla gola. — Siete voi venuto qui per assassinarmi? grida il militare. — No, risponde tranquillamente Weber, ma abbiate la bontà di ringuainare subito la vostra spada e di danzare un piccolo minuetto, oppure voi siete morto. L’ufficiale tentenna, ma il linguaggio fermo e risoluto del suo avversario lo decide a eseguire il minuetto. — Signore, dice Weber, voi mi avete forzato jeri a suonare il flauto mio malgrado, io vi ho fatto danzare oggi malgrado vostro. Eccoci pari. Se tuttavia voi non siete contento, io sono pronto a darvi quella soddisfazione che meglio vi piaccia. Per tutta risposta l’uffiziale gli porse la mano pregandolo di onorarlo dalla sua amicizia. Da quel momento cominciò tra essi un legame che durò fino alla morte dell’illustre autore dejl’Oberon e del Freyschütz. ★ Il Chiosco Hollandia è un padiglione novellamente inventato dal signor I. L. Lefèbre di Aja; e destinato a propagare i suoni che vi si producono a gran distanza. Questo nuovo chiosco sarà sopratutto utile nei concerti all’aria aperta. La risonanza, a quel che pare, resta pura, omogenea, e sufficientemente forte. Il timbro di ogni strumento non riceve alcuna alterazione e nemmeno il diapason. Il Signor Lefèbre ha aggiunto alla sua invenzione dei tubi sotterranei che conducono il suono con chiarezza e forza sufficienti a fare che un concerto eseguito nel chiosco sia inteso nello stesso tempo in tutti i punti dove mettono i tubi. Si racconta un aneddoto di cui l’eroe è l’autore del Freischütz. Weber era a Londra nell’anno 1811. Facendo un giorno una passeggiata in barca, in compagnia di alcune signore, egli si mise a suonare il flauto, strumento sul quale possedeva un talento e un’abilità straordinaria. Ma vedendosi seguito da vicino da un altro battello occupato da giovani uffiziali, egli ripose il suo flauto in tasca. — Perchè cessate di suonare? gli domandò uno dei militari. — Per la stessa ragione, rispose Weber, che ho incominciato a suonare. — E qual’è questa ragione. — E che mi piace cosi. — Ebbene, ribatte l’interlocutore, riprendete subito il vostro flauto oppure, mi piacerà, a me, di gettarvi nel Tamigi. Weber, vedendo che la querela cominciava a spaventare le signore che erano con lui, cedette e riprese il flauto con ba stante buona grazia. Allo smontare dal battello, non perdette Rivista Milanese’ Sabato, 13 aprile. Il Politeama al Tivoli ha dato la seconda opera della stagione - la Semiramide, specie di novità per il pubblico di Milano, che non aveva visto il capolavoro del cav. Rossini (così Timpresa) da moltissimi anni. È un’opera piena di bellezze, e s’impone non ostante le sue forme viete, per la rigogliosa vitalità melodica che vi ferve dentro. Certo l’ira, la gelosia, il terrore, l’amore, l’odio, costretti a non manifestarsi se non passando per le forche caudine dello stile fiorito, sembrano oggi più che mai falsi e convenzionali,, ma l’anacronismo è compensato ad usura da molte pagine che non invecchieranno mai. L’esecuzione, affidata alle signore Vaneri-Filippi e Garbato, ed ai signori Pieraccini, Marcassa e Manni, fu discreta la prima sera, migliore alla seconda. L’opera fu allestita con troppa fretta; i cori, che hanno parti difficilissime, non erano molto addimesticati, l’orchestra, benché composta di buoni elementi e ben diretta, non aveva la vigoria e lo slancio che sono indizio di sicurezza; e finalmente la mancanza di prove appariva in quasi tutti i pezzi concertati, non ostante i meriti indiscutibili dei singoli artisti. Alla seconda rappresentazione, lo ripeto, le cose andarono meglio, e andranno assai probabilmente sempre meglio in seguito, ma questo sistema di trasformare le rappresentazioni pubbliche in prove, o le prove in rappresentazioni, sebbene sia in vigore da gran tempo nei nostri teatri secondarii e qualche volta anche nei primarii, non è certo nè il più meritorio del