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92 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO L’altra sera si riprodusse col violino suonando la preghiera dello Stradella ed il Carnevale di Venezia (trascrizione di Ernst); nella prima ebbe a compagni i maestri Tessarin e Mattarucco, l’uno al piano, T altro all’armonium (tutti e due lo fecero in ossequio alla Ferni.) Chiusa la stagione attuale la compagnia del Camploy, tal quale ella è, si porterà a fare un giro colle quattro opere in corso: Norma, Favorita, Saffo e Trovatore, prima tappa Trieste. All’Apollo ed al Malibran avemmo il Nerone del Cossa. È un lavoro stupendo. Il Cossa ha un ingegno che unisce la leggiadria greca alla maestà romana. Bello T intreccio, se intreccio può chiamarsi quella serie di scene cosi semplici, così vere e cosi ripiene di interesse, buona la lingua, lindo, bello, soave e talvolta sublime il verso.?■ F LondLi’ai, 12 marzo. Le novità promesse dal Mapleson al Covent Garden si limitano a due: Le due Giornate del Cherubini, e Caterina o i Diamanti della Corona di Auberi Questa seconda opera non è invero una novità per T Inghilterra, ma lo è pel teatro italiano inglese. Il Mapleson non sembra tanto confidare sulla novità del suo repertorio, quanto sulla forza della sua compagnia per ottenere il successo finanziario che aspetta. La sua compagnia è quest’anno veramente formidabile per potenza di nomi; e non mi sorprende punto vedere il Gye che non avendo potuto riunire tanta serie di luminari musicali cerca di opporre Mapleson colT attrazione di novità. Sembra deciso che il Gye darà il Lohengrin. Non starò a ripetervi le altre opere, che il Mapleson promette, essendo il suo repertorio abbastanza noto ai vostri lettori. Fra i nuovi artisti del Mapleson corse voce esservi un tenore, che è destinato a ricordarci i più bei giorni di Giulini e di Mario. M’astengo dal nominarlo per paura d’incorrere il suo dispiacere; ove mai i fatti non rispondessero ai detti -— cose che sogliono accadere! La lista degli artisti è la seguente: Vomini: Fancelli, Rinaldini, Sinigaglia, Vizzani, Caponi, Mendioroz, Rota, Agnesi, Borella, Meo, Zoboli, Casaboni e Foli. Donne: Cristina Nilsson, Carlotta Grossi, Maria Marimon, Colombo, Bauenmeister, Marie Roze, Trebelli-Bettini e Titiens. Direttore della musica e concertatore è, come l’anno scorso, sir Michael Costa, il quale riceve nuovamente la somma di 2000 steriini pei suoi servigi nel corso della stagione. Maestro al piano è, come potete credere, nuovamente il signor Li Calsi, il quale è Valter ego sempre di detto sir Michael Costa. Assistente accompagnatore è il maestro F. Cowen; direttore dei cori il signor Smythson, e suggeritore è sempre il signor Rialph! La signorina Bianche Ricois è la prima ballerina, o per dir meglio quella che sarà considerata prima nel meschino corpo di ballo, che va annesso alla compagnia. Il ballo in Italia è parte importantissima del programma; ma noi inglesi, educati a una scuola più severa della vostra, non ei arrestiamo sulle gambe leggiere per quanto belle, e piuttosto che i sensi tendiamo a soddisfare lo spirito! Una sezione dell’Associazione Wagner è stata costituita in Londra, e Lord Lindsay ne ha accettato la presidenza. Fra i credenti e speculatori nel futuro della musica Wagneriana non manca davvero attività. Voi forse saprete che Gye ha risoluto di adottare il corista francese nel suo teatro, e il signor Courtois di Parigi sta fabbricando nuovi istrumenti d’ottone per la sua orchestra. L’organista di S. Paolo, John Goss, è stato fatto cavaliere in memoria della gita della regina a S. Paolo nel giorno 27 ultimo. Le gravi notizie che sono state sparse riguardo la salute del maestro Gounod non hanno fondamento. È un fatto che egli è stato gravemente indisposto, ma la sua salute va migliorando al segno, che spero si potrà quanto prima dirigere le rappresentazioni della nuova società Corale formatasi sotto la di lui direzione al Royal Albert Hall. fBei’lino, 5 marzo. (Ritardato) Finora l’autore del Paradiso e la Peri appartiene a quella categoria di compositori, i cui meriti non sono stimati quanto valgono, non ostante T esercito degli apostoli suoi, dalla faccia pallida, dai capelli lunghi, che si adoperano mani e piedi a far propaganda al loro diletto maestro. Ciò avviene per colpa della colluvie di cattivi dilettanti che eseguiscono i divini pezzi dello Schumann in modo orrendo, e per colpa della moltitudine dei critici che affaticano a dire al pubblico profano con sfrontatezza inaudita che lo Schumann non è cosi grande come sembra, che le sue composizioni in generale non sono altro che parti d’una musa ecclettica. Le società berlinesi e i buoni pianisti fanno nullameno onore a Schumann eseguendone i romantici capolavori in maniera degna del gran maestro, e avvezzando il pubblico a sorridere sdegnosamente degli ingenui criticuzzi. — Testé appunto ebbe un successo splendido il Paradiso e la Peri, nella rappresentazione per la riunione di Stern; il capolavoro fu eseguito in modo perfetto col concorso della Orgeni (soprano), della Wuerst (alto) del tenore Otto e del basso Krolop. Voi sapete che T esecuzione di quest’opera biblica non è facile; è piena di finezze armoniche, di squisitezze di contrappunto, ed è strumentata meravigliosamente; nondimeno cantanti ed orchestra, sia detto ad onore di questa società e principalmente del bravo direttore, furono incensurabili. Dei solisti T Orgeni fu una Peri eccellente, specialmente dove potè sfoggiare di accentuazione; ottima pure fu la Wuerst; il tenore però era un po’indisposto e il basso che ha ottima voce diede forse un carattere troppo scenico al personaggio. Nel terzo concerto della Gustav-Adolfstiftung sotto la direzione del professor Rudorff, furono eseguiti due atti deVIfigenia di Gluck colla Joachim (Ifigenia), il Mantius (Pilade), l’Henschel (Oreste) e il Putsch (Toas). La rappresentazione di due atti teatrali è sempre difficilissima in un concerto: questo lo era più perchè la parte d’Ifigenia invece d’essere cantata come è scritta, per soprano, fu trascritta per voce di contralto. Certo se la Joachim non fosse quella valente che è, tale esperimento non sarebbe riuscito. Nè si può dire che sia riuscito perfettamente, perchè gli effetti teatrali divengono ridicoli in una sala di concerto (es. la musica da ballo); tuttavia T esito fu tale che presto avremo la replica del concerto. Ritornando sulla Joachim, essa cantò, se è possibile, meglio delle altre volte, colla forza, col sentimento, e colla purezza di stile che le sono particolari. Un esperimento curioso fu quello del Mantius nella parte di Pilade; questo settuagenario fu da trent’anni un ornamento dell’opera nostra e la detta parte una delle sue principali; i vecchi frequentatori dell’opera si compiacciono della ricordanza; ma il tempo vuole le sue ragioni; la voce si è indebolita mano mano che il petto ha invecchiato, ed ora tutta la sua maestria non basta. — La voce del Putsch è troppo dolce e troppo chiara per la parte dell’aspro Toas, però il suo successo non fu pari al suo merito; al contrario fece buona prova l’Henschel (Oreste), il quale però deve curare T uguaglianza dei toni. I cori, composti in gran parte di dilettanti, fecero benissimo, e il direttore fece valere la sua intelligenza artistica non comune. Il rinomato quartetto del conte di Hochberg (Silesia), composto dei signori Schiever (già professore all’Accademia dello Joachim), Frankc (violino da camera sassone), Wolf (scolaro di Wieuxtemps) e Hausmann (scolare del Piatti), diede due serate di musica da camera, riproducendo quartetti di Haydn, Mozart,