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GAZZETTA MUSICALE sa ANNO VI. - N. 2. DOMENICA 40 Gennajo 4 847 _ COLLABORATORI.

Si pubblica un numero eli otto pagine ogni domenica. — Net corso dell’anno si danno ai signori Associati 2()P pagine di musica circa, cioè: si filologia Classica Musicale. i.° Messa di PaUstrinà, cosi della di Papa Marcella. - 2.° Quartetto in sol minore per Pianoforte, Violino, Viola e Violoncello, di Mozart. - 3.” La serva padrona. ■ Intermezzi due di Pergolesi. ■ 4.° Ouverture di Cortigiano di Beethoven. - Parecchi dcìnigliori pezzi, vocali, ovvero strumentali, de’più apprezzati compositori moderni. Inoltre i Figurini di uno sparlilo almeno. M.° Balbi - Battaglia-M." Bercanovirh - Pr. Bigliani.-Boia. - M.Q Boncheron - Doit. Calvi. - M.° Cornali. - ( ambiasi - Aw. ( asamorata Cattaneo- - M.° De la» Fase - M." Gambini Doti. Eichteiithal. M.° ìlanna - Pr. iTlazzncalo. - M.° Cav. l’acini.-M.(,I"erotti. - I*lazza.M.“ Picchi. - M." Vicchianti. - M." Dosisi. - Doli. Torelli. - M.° Torri»iani - Vitali. - Zncoli, ecc., ere. Il prezzo dell’associazione alla Gazzetta e alI ’ n lo l og ia ( ’la ss ira, alle a lire in ed ite pub hi ica z ioni musicali ed ai Figurini, per un anno e di cITelt. A. L. 24 edi effett. A. I28 aflïaucato il tulio di porto lino ai confini della Monarchia Austriaca. - La metà per un semestre: avvertendo che l’abbonato semestrale non ha diritto che al solo Giornale, senza la musica e senza Figurini. - Le associazioni si ricevono in Milano presso l’DHicio della Gazzetta contrada degli Omeuohi nnm. 1720, e nelle sale sotto il portico di liancoall’l. IL Teatro alla Scalu;all’estero presso i principali negozianti di musica c presso gli Ullici postali La plus grande plaie de l’art est dans ces artistes qui ont commencé par l’aire de leur talent l instrument de leur reputai ion, et qui finissent par faire de leur réputation l’instrument de leur fortune; qui, pour être quelque chose en face de leurs contemporains, s’annihilent aux yeux de la postérité: artistes indignes et dégradés, qui font de leur génie ce que ces créatures qu’on voit errer à. la lueur des réverbérés font de leur beauté, gui comprennent l’art à la ‘manière dont, ces femmes sans nom comprennent l amour. D Gutic.de. SOMMARIO. — L Robert Bruce. — IL Un manoscritto delTorganisla TINO SETTIMANALE IH MILANO. V. CARTEGGIO PARTICOLARE. FirCIlZC, del mio maestro di solfeggio (Kucoli). ROSSINI Opera in tre atti con parole ile’ signori Alfonso /loyer e Gustavo Vacar. Prima rappresentazione sulle scene 7(7/’acapémie royale. (il 50 Dicembre). Nel Pirata di Venerdì leggevasi su di quesla prima tanto attesa rappresentazione un articolo della Bevile et Gazette des Théâtres, il quale annunziava nel complesso un esito favorevole, Noi oggi riproduciamo quello della Presse musicale. Nei giornali che ci son giunti lino ad oggi da Parigi non leggiamo che articoli storici anziché critici. Ma trattandosi di un’opera di Bossini, anche la stodel Bucine (Picchiatiti).— III. Orazj c Curiazj. — IV. GazzetGenova, Parma. — VI. Notizie. — Al’pemhce. Apologhi inediti ria ha il più caldo interesse: la critica verrà più tardi; ed ella forse tacerà, riverente al cospetto del gran nome dì Rossini. Ecco l’articolo della Presse Musicale: < Non ci distenderemo in oggi lungamente sul libretto di Robert Bruce, del (piale il soggetto è tolto a Waltcr-Scott, e che la maggior parte de’ lettori conosce. 11 re di Scozia cercava di liberare il suo paese dalla dipendenza deUTnghilterra, e farne riconoscere la nazionalità. Son noti tutti i mezzi che adoperò, tulle le astuzie di guerra che oppose a Edoardo II. re d’Inghilterra. Avvertiremo che F opera nuova è un episodio tratto da questa guerra cotanto memoranda. Roberto.Bruce, di cui la testa è messa a prezzo, viene salvato da un partigiano di Edoardo II; Maria, figlia di Douglas, è la complice del liberatore di Roberto Bruco. Sono tuli’e due condannati a morire; ma sopr aggi ungono gli Scozzesi, ed i colpevoli, a dispetto degli ordini del re d’Inghilterra, han salva la vita. La Scozia c liberata». «Ecco, in due parole, I’ episodio di che si compone il libretto della nuova opera. Non ci siamo internati ne’particolari, perchè avevam fretta di giungere a dir della musica, di quest’opera colossale dell’autore di Guglielmo Teli». — a — ■£: ■ -3 APOEDGI1I INEDITI DEE TUO TIAESTKO DB SOLFEGGIO..V. 4. -.4aa. 1855. GLI 19IPEHeÜTTIBiL/. Uno spasso assai piacevole, per coloro che stanno su quest’avviso di divertirsi a spesa dell’altrui melensaggine, gli è certamente quello di bazzicare pe’ caffè e per le piazze ove i così delti Virtuosi si raccolgono; c di udire le smargiassate che i meno conosciuti, e d’ordinario i più inetti fra costoro, vanno scaraventando all’aria nel racconto delle loro teatrali campagne. L’iperborea importanza che si danno, congiunta alla perfetta oscurità de’ loro talenti, il fracasso che menano di strepitosi ottenuti trionfi, e l’assoluto silenzio che ovunque regna sul conio loro, offrono un bizzarro contrasto, e molto bue* i levole, all’occhio del malizioso osservatore. Oltrccchè infinitamente ti solletica la novità del frasario da essi adoperato, in cui non so se più ammiri I’ampollosità delle immagini, o la strana applicazione de’vocaboli, li baritono, per esempio, cominciò a imporre, nella cavatina c fini a piantare il chiodo nell’a solo del finale: il tenore col suo.sz bemolle fece un irruzione: il buffo comico da sè solo ha sostenuto il teatro per tutta la stagione; la prima donna ha intontito il pubblico; la ballerina ha spopolalo; e simigliami mattezze, colle quali studiano di aggiungere energia alle tarile millanterie, che imperturbabilmente vanno sparando. Ma siccome nella classe degli artisti teatrali, al par degni altra sociale categoria, chi ha vero i merito e gode d’onorevole rinomanza vive modesto, c non ama gran fatto parlar di sè; così è ben naturale che anche in quella professione, come nelle restanti, la schiera dei mediocri e degli impercettibili sia la più ciarliera e vanitosa, e che, in manI canza d’ogni miglior espediente, s’aiuti almeno d’un verboso frastuono per farsi discernere. In un luogo suburbano, a pochi passi di popolosa città, ì stavansi adagiati ad una tavola da bettola tre galantuomini che il caso avea colà riuniti, o, per dir meglio, la conforme