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Riepilogando tutto il fin qui detto, m’è forza ritenere: che la semplice individuale durata di tempo non formi assolutamente Ritmo; che il Ritmo razionale non si debba considerare che implicito e sottointeso; che il riporto di ritmo non sia che una composizione dello stesso; c che quindi tutta la spiegata attribuzione del Ritmo si riduca a due soli oggetti, cioè all’indicazione del tempo, ed alla ordinazione del periodo. Ciò tutto sembrami di avere abbastanza chiarito nella data mia definizione; se questa è giusta l’intendimento del succitato sig. Cattaneo e de’ mici rispettabili collaboratori, nessuno più di me contento; e se pure è tale che con qualche menda possa rendersi perfetta ed adottabile, egualmente pago mi dichiaro pronto e docile a qualunque ragionata correzione. Melchiorre Balbi. VARIE T À ROBERTO II. USATOLO Si sono ricercate tutte le opere teatrali che hanno avuto esito felice, c si è collocato in primo rango Roberto il Diavolo. - 11 primo giugno 4851 l’opera venne affidata alle scene; l’antica amministrazione dell’Opera non aveva legato alla nuova che una sola partizione, Roberto il Diavolo. Vi fu soltanto fra il sig. Meyerbeer c l’amministrazione qualche conferenza per cambiamenti di parte, di mise en scène, ed ecco tutto. La parte di Bertramo, questa parte imponente, clic sola ha bastato alla riputazione d’un artista, era stata scritta pel sig. Dabadic. La parte era nelle sue mani; ma la lìsonoinia onesta c candida del sig. Dabadic, il suo sguardo virtuoso, il suo portamento patriarcale c la sua voce soave mal convenivano al personaggio diabolico di Bertramo. 11 sig. Meyerbeer trasportò la parte di Bertramo, e questa parte fu la più bella creazione di Levasseur. La signora Dorus creò la parte d’Alice e vi seppe spiegare tutta l’ingenuità d’una donzella e tutto il talento d’una grande cantante. Madamigella Falcon fu in questa stessa parte l’angelo inspirato, e produceva soprattutto un grande effetto, come attrice e come cantante, a piè della croce cd al gran terzetto nel quint’atto. La scena delle religiose che escono dalle loro tombe, non esisteva nel libretto quando fu rimesso । alla nuova direzione. Al sig. Duponchel devesi | l’onore di questa idea. La scena non si tramu-! tava che in giardini incantati. Il sig. Meyerbeer riunisce d’altronde tutto il sentire d’un uomo di genio. Ei sente infatti energicamente, e quel cuore appassionato si abbandona quindi a tutte le debolezze d’una continua diffidenza e d’una modestia esagerata. Egli dubita sempre di sè stesso. Alcuni giorni avanti la prima rappresentazione di Roberto il Diavolo, lo preoccupavano i più minuti particolari della mise en scène. Una sera egli assisteva ad una prova di scena del quarto atto: alla vista della piccola sala ove Isabella viene addormentala per mezzo della virtù magica del ramo d’oro, il signor.Meyerbeer sentì raddoppiare le sue inquietudini. Égli aveva immaginalo un palazzo più grandioso, più degno della principessa di Sicilia, e tutto desolato: «mio caro direttore, diss’egli, I io m’accorgo che voi non fate capitale Sull’Opera i mia; voi non avete voluto fare delle spese!» Il giorno della prima rappresentazione tutte । le diffidenze del sig. Meyerbeer cessarono. Nour- | rit, Levasseur, mad. Dorus e mad. Damoreau c la partizione eccitarono unanimi applausi. Levasseur spiegò un nuovo talento. L’esito fece quel clamore che tutti sanno. E nulladimcno quanti sinistri accidenti accompagnarono questa prima j rappresentazione! - Al secondo alto, un lampada- I rio cadde improvvisamente sulla scena e si ruppe | in mille pezzi; al terzo atto uno dei praticabili del chiostro si staccò e fu sul punto di schiac- I ciare madamigella Taglioni; inoltre, al quinto atto, furibondo per la sua passione, smarrito, Nourrit scomparve con Levasseur nella buca che non doveva inghiottire che Bertramo. Ma il ciclo proteggeva il Diavolo Roberto. GAZZETTIHO SSTTIHAITALE DI HIL.AM) — La Scala diede nel corso della settimana la riproduzione di due balli, La Rivolta nel Serraglio c Gisella. - Il repertorio delle Opere inantiensi lo stesso, ancora per (ulto il carnovale. - lìosvina di Ballista continua ad esservi applaudita in più brani. - Una specie di novità avremo tuttavia domani a sera, cd è la Semiramide non più con la Michel, ma invece colla Marini. — Martedì sera ebbe luogo al teatro Re la prima rappresentazione della deliziosa Linda di Donizetti. Ecco quanto leggiamo nella Fama in proposito degli esecutori: a Salvo il Pozzolini, che fece già di belle prove «nella Sonnambula c nella Figlia di Domenico, salvo h il basso Slrorn, cui fu affidata una parte di troppa h levatura come quella del Prefetto, c in fuori della» Corvetti seconda donna, tutti gli altri erano gente h nuova. Il Cappelli però, che assai buone memorie a lasciò al Corcano, c il Torri, che s’acquistò colfinh gegno e coll’esercizio il grado di primo buffo, non h cran nuovissimi a Milano, cd amendue fecero bene, «c ne’ precipui momenti delle lor parli deslaron plauso,» ebbero titolo di bravi, e ùseiron pure al proscenio u mentre ferveano i viva del pubblico stipato c teli stante. - Giuseppina Carlini (Pierotto), la cui voce u in alcune corde non è soverchio omogenea, canta u di assai bella maniera, e ove s’innalzi a più acuto a registro trae suoni grati c piace. Ed ella ebbe apu plausi a più tratti, anzi al duellino di lei colla Peli corini ruppe il maggior entusiasmo di tutta la sera, h perchè volevascne ad ogni modo la replica. - Gioii vannino Pecorini giovane allieva di questo 1. R. h Conservatorio, raccolse poi sopra di sè la magli gior somma delle lodi, come quella che lottar doti veva e vincere difficoltà ben molle pel carattere a musicale, tutto canto e gorgheggi, pel carattere h drammatico, tutto passione, c per la multiforme h quantità de’ brani, tanti, per vero, da affrangere la a più robusta voce, l’animo più alacre e volonteroso. h Con tutto ciò ella uscì lodatissima di così arduo citi mento, eseguendo con una mirabile giustezza c corti rezione tutta «pianta la sua parte, a tale da suscitar u piacere e maraviglia. La sua voce non forte, ma di a timbro soave, argentino, la spontaneità del suo porti gerc, le sue agilità, granile di spesso, l’intonazione a perfetta fanno della giovinetta Pecorini una cara a prima donna, che acquisterà tli certo coll’esercizio h il sentimento dell’arte. E fu lungamente, clamoroii samcntc, concordemente applaudita e ridomandala u ad ogni brano, ad ogni atto e da ultimo a furor u di viva. u Tutto ciò abbiam detto lasciando da un canto i a confronti; la Linda del teatro Re è a dir netto h una Linda in miniatura, gentiletta pertanto ben h molto, imperocché la picciolezza delle proporzioni, u assai di sovente, è singoiar carattere delle grazie t>. — Al teatro Re ebbe pur luogo giovedì la beneficiala di madamigella Sara. Ella vi fu festeggiata, e nella cavatina di Emani si meritò bella lode, per ben sentita passione c per esecuzione ardita c felice. CARTEGGIO PARTICOLARE Firenze, 25 Gennajo 1845. I Due Pascavi alla Pergola vanno sempre più aumentando nel pubblico favore (1). La Società Filarmonica dette la scorsa domenica un trattenimento musicale privato che riuscì soddisfacente più che molle c molte delle grandi accademie. Vi fu (1) Riguardo all’esecuzione dei Foscari alla Pergola ci si scrive e leggiamo anche nei giornali di Firenze cose lusinghiere del tenor Sinico come quello che vi eseguisce mollo lodevolmente la sua parte. i eseguilo un Inno o Mottetto scritto dal maestro Blasis in occasione dei funebri suffragi di sua figlia Virginia, rapila così immaturamente all’arte di cui era ornamento (I). In questa composizione del vocchio allievo di Fenaroli ad uno siile largo e dotto ad un tempo va congiunto un sentimento di patetica mestizia, che si fa tanto più possente per l’associazione delle tristi idee che la udizione ne risveglia nell’animo. A questo mottetto successero i tre Cori di Rossini, intitolali la Fede, la Speranza e la Carità. Furono essi assai bene eseguili da numeroso stuolo delle nostre più distinte dilettanti, ed accolli tra entusiastici plausi. Dei due ultimi fu domandata cd ottenuta gentilmente la replica. Il solo fu detto con gran potenza d’accento dalla principessa Elisa Poniatowski. Come, accompagnatori sedevano a due buoni pianoforti di Pleyel i signori Schimon e Manetti. Tutti convenivano che tra i moderni a ninno è dato come a Rossini possedere il segreto di dilettare senza fatica, di trarre tanto effetto da mezzi che in apparenza sembrati talora così ristretti. In questo stesso trattenimento si produsse una distinta pianista dilettante, la signora contessa Kalergi, suonando assai bene col prefato signor Schimon una fantasia a due pianoforti di Thalberg. Mercè le cure dello zelantissimo direttore musicale della Società, il principe Carlo Poniatowski, è preparalo ed annunzialo per domani mattina un pubblico concerto. Martedì scorso ebbe luogo nella sala dell’antico palazzo Acciajoli un’accademia data dal già celebre pianista Golinclli. Numeroso fu il concorso, molli c meritati gli applausi. (1) Vedasi più sopra la lettera del sig. Picchiatili. NOTIZIE — Angers S9 dicembre. Joseph Hayn, ou La Tempête, opera nuova, parole del sig. Eugenio Bonneinère. La musica del sig. Carlo Hetrel ottenne sul teatro di questa città un successo completo c di buon augurio per l’avvenire del giovane compositore, di cui è primo saggio quest’opera. — Augusta. (15 gennaio). - Jeri si rappresenti’) per la prima volta la nuova Opera / Cadetti di Marina del maestro Chelard. Ricchezza di bei motivi e maestrevole condotta caratterizzano anche quest’opera buffa, medesimamente che il suo Macbet. Viotti pezzi ebbero un applauso strepitoso, cd alcuni si dovettero ben anche ripetere. Il maestro fu chiamalo sulla scena dopo ogni atto. Così la Gazzetta Universale. — Berlino. Presso i signori Bote e Boch, editori di musica, è comparso ii terzo volume della Raccolta di Musica Sacra de’più rinomali autori dei secoli XVI, XVII e XVIII. In questi primi tre volumi vi si leggono fra gli altri i nomi di Caldaia, Scarlatti, Palestrita, Leo e Gabrieli. — Scrivasi da colà, 15 gennajo: — L’ambasciatore inglese allo nostra Corte, lord Westinorcland, farà rapresentare nel suo palazzo l’opera L’Eroe di Lancastro ch’egli ha composto a Firenze all’epoca del suo soggiorno in quella città. L’ambasciatore stesso dirigerà l’orchestra. Le LL. MM. e tutta la Corte assisteranno a questa serata musicale. — Bordò. L’oratorio NoiH di Lesueur venne eseguito alla cattedrale. L’esecuzione diretta dal sig. Andrevi, maestro di cappella, è stata perfetta; questa bell’opera ha profondamente impressionato, per la sua melodia soave ed armoniosa, e numerosi uditori che si erano pressati a sentirla. — Brusseli.es. Per ordine del ministro delITnterno, il sig. Adolfo Fétis, figlio del maestro di cappella del re del Belgio, venne nominato professore d’armonia e d’accompagnamento al Conservatorio per la classe delle fanciulle. — r Cremona. La Muta di Portici cadde: i soli ballabili furono veramente applauditi, e la Tarantella in particolare ebbe l’onore della replica. Non mancarono applausi d’incoraggiamento alla giovine esordiente signora Mora, al tenor Assandri cd al basso Luisia; ma nel suo insieme I’Opera non potè sostenersi. (Figaro) — Dresda. 21 dicembre. - La commissione incaricata delle soscrizioni per l’erezione in questa capitale di un monumento in onore di Carlo Maria Weber, annuncia ch’essa ha testé ricevuto da Meyerbeer a Berlino una lettera in cui queirillustre maestro le scrive che dietro sua proposta S. M. il re Federico Guglielmo IV volle di buon grado permettere che l’introito della prim’opera di Weber che sarà data al teatro reale della Grand’Opera di Berlino sia versato alla Commissione per essere impiegato al monumento in questione. La stessa commissione ha ricevuto da Mendelssohn Bartholdy, Liszt e Benedici delle lettore colle quali la prevengono ch’eglino si propongono di dare ognuno un concerto a beneficio del monumento di Weber, cioè: il primo a Berlino; il secondo a Parigi; il terzo a Londra. — Il 5 gennajo venne quivi rappresentata per la prima volta la nuova Opera di Enrico Marschncr, intitolata Z’Imperatore.Adolfo di Nassau, e s’ebbe la più lieta accoglienza. — Malta. Private lettere ci danno ragguaglio del fortunato esito della Sonnambula, in cui madamigella Emma Bingley molto si distingue nella parte di Amina | meritandosi generali applausi e come attrice e come । cantante.