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— 89 A Londra Roberto il Diavolo fu rappresentato cento mpo ranca mente sopra quattro teatri. Sei mesi dopo la prima rappresentazione del Roberto all’Accademia reale di musica, mentre il colera infieriva a Parigi, Nourrit, Levasseur e la Damorcau misero in iscena al teatro Italiano di Londra il capolavoro di Meyerbeer. In questo frattempo si era tentalo di rappresentare Roberto il Diavolo tradotto in lingua inglese: ma la partitura per pianoforte non era fino allora pubblicata, ed il grande Sparlilo era stalo espressamente riservato per la compagnia francese e pel ti’atro Italiano. M. Bishop venne spellilo a Parigi; egli fece l’acquisto di alcuni pezzi staccati che erano stampati in quel mentre; indi assistette regolarmente a tulle le rappresentazioni che ebbero luogo durante il suo soggiorno in Parigi, mettendo a memoria (pianto poteva, procurando di supplire al resto, istrumentando alla sua maniera, e facendo uno sbozzo dell’opera ch’egli ascoltava come un viaggiatore che abbozza in passando un puplo di vista che si trova sulla sua strada. La misera partitura, in tal maniera ridotta, fu portata in Inghilterra, messa in iscena frettolosamente c ricolmala d’applausi. Si può quindi giudicare quanto abbia dovuto perdere anche di volume quest’opera traversando la Manica, stantechc, come si legge nella raccolta del nostro Olandese, Roberto il Diavolo fu sempre accompagnalo sul teatro Inglese da altre due operette necessarie a compiere il divertimento serale. La storia di Roberto il Diavolo in Francia è assai interessante: essa venne dettagliatamente raccontala dai giornali nel corso di lutti questi anni; eccone i principali tratti. Prima del Roberto i teatri di provincia si erano presso a poco esclusivamente, rinserrali nei limili del repertorio dell’opera buffa. D’allora in poi l’esempio di Roberto ha straordinariamente accresciute le esigenze del pubblico in ogni singola città, cd i teatri dovettero mettere in scena la maggior parie delle grandi opere che ebbero un buon esilo sulle scene di Parigi. Si può immaginare quali sforzi furono fatti per dare un’opera di tale importanza india maggior parie de’teatri secondarii. Quante mutilazioni nelle, parli d’orchestra! quante lacune nei cori! (pianta insufficienza nelle prime parli! E nondimeno l’esito fu trionfale dappertutto. Nelle, maggiori città venivano occupali gli artisti di Parigi che. ottenevano un temperano permesso, e gli spettatori hanno potuto vedere uno alla volta un Roberto, un Bertramo, una Alice, una Isabella, la presenza d’un solo dei quali bastava spesso ad elettrizzare il restante della compagnia, a renderla superiore di sè stessa, c ad operare meraviglie. D’altronde le città si prestavano un po’ l’una un po’ l’altra i cori ed i loro principali artisti. A Nizza, nel 1854, passando per quella città Meyerbeer, si fecero venire i cori da Marsiglia, cd al termine della rappresentazione, fu collocata la partitura sopra un piedestallo, fu coronata di allori, e vi si cantò in coro la marcia del torneo. Finalmente Roberto fu rappresentato alla Nuova Orleans su due teatri in una volta (piatirò mesi di seguito, in francese cd in inglese, e sempre con incredibile fortuna. CARTEGGIO Carissimo! Parigi 27 maggio. (1) Eccomi all’ultimo de’ mici bollettini, musicali di Parigi: sarò breve, clic temo di avervi già recato soverchia noja colle precedenti mie relazioni scritte in tutta fretta e senza troppo curare lo stile. Quanto io scarabocchiai non è che il verace eco delle impressioni che di mano in mano ricevetti; ma fortunato che di esse ne ho potuto provare di sovranamente deliziose ed incancellabili. La musica è pur una inesausta sorgente di piaceri! Quale altra capitale può competere con Parigi neH’offrire tanti e sì variati godimenti musicali di ogni genere?... L’Anligone. di Sofocle prodotta all’Odeon fu una solennità di cui non avevasi idea. L’istcsso spettacolo che. or sono circa due. mila e. trecento anni trasportava gli ateniesi, al presente sulle rive della Senna fa palpitare di emozione i cuori del XIX secolo. Questa tragedia fra l’universale stupore trovossi ridondante di freschezza e d’interesse drammatico. È impossibile descrivere le sublimi situazioni di questo capolavoro, in ispecie le incomparabili disperazioni di Antigone condannata a morte e di Emone a’ piedi del cadavere di Creonte. L’Odeon volle riprodurre esattamente le antiche rappresentazioni teatrali della Grecia, sul palco s’introdussero molti cangiamenti per un tale scopo, (1) fili. In alcuni numeri della nostra Gazzetta di Domenica scorsa 26 Maggio, N. 21, nella data del Carteggio del signor collaboratore Cambiasi (pag. 86), è corso T errore: Parigi 16 Marzo 1814. Devcsi leggere invece 16 Maggio. cd i vestiarj c le decorazioni ad esso pienamente corri- । spendono. Madamigella Bourbier ha degnamente compresa la parte della protagonista; l’affettata ed esagerata declamazione di Bocage, (Creonte) venne riprovata da tutti. Sonvi nell’.lntù/one sci cori, ad uno de’ quali è intercalato un solo di basso; cd un sctlimino, senza calcolare varj andamenti d’orchestra che assecondano gli allori, non che un preludio. Alcuni squarci di questi pezzi | vanno commendali per uno stile largo, imponente ed i impresso di un profondo sentimento, in ima parola cor- j rispondente alla eminenza di caratteri della tragica epo- I pea; altri mi sembrano mancare del grandioso colorito che la poesia avrebbe richiesto: il sctlimino va distinto per valore intrinseco e per effetto, le armonie eie modulazioni vi son poste c trattate in un modo veramente magistrale. Anche questa nuova composizione di Mendelssohn contribuì ad assegnare al dotto maestro alemanno uno de’ più luminosi seggi in (pianto ad elaborazione contrappuntistica ed a convalidare | eziandio I’ opinione di coloro che escludono Meni delsshon dal primo rango de’compositori di genio.! Liszt ora non è più travagliato da dolori articolari: le prestigiose sue dila hanno riacquistatola primitiva loro onnipotenza. Dòhler a quest’ora sarà già carico degli allori e delle ghinee inglesi: l’ottimo artista merita e gli uni c le altre. Dovrei passare in rivista anche l’esecuzione del Guglielmo Teli-, ma è. meglio che mi astenga per non adoperare espressioni troppo dure coll’amministrazione del teatro (lell’.lccadeim’a reale di musica, la (piale dovrebbe arrossire che l’opera delle opere | eompaja alla presenza del primo pubblico di Francia । in sì barbara guisa mutilala. Lo sparlilo senza rivali, j ora si fa terminare niente meno che collana da Ros’sini immaginata per aprire, il terzo atto. Si può dare una più scandalosa profanazione? Ed a Parigi, la città; della compitezza e la più artistica, si dovrà tollerare? | 1 piccolissimi pianoforti a coda di lier/., il famoso pianista, sottoposti all’esame de’ più eletti membri dell’istituto di F rancia, furono giudicati assai favorevolmente e pienamente appagarono. Il rapporto di i Onslovv onora più che mai il valente fabbricatore, | la cui innovazione deve produrre de’ grandi risultali nc! sistema di costruzione del pianoforte. । Con una notizia che ad ogni milanese deve riuI scir gradita, da voi mi accommiato. Cavallini la sera del 25 al teatro Italiano fece stupire; nè qui nè altrove mai si ammirò un concertista di Clarinetto dotato di maggior bravura. Leggete in proposito il giudizioso cenno pubblicalo jeri nella Gazelle Musicale, giornale superiore ad ogni altro che in Francia si occupi della bell’arlc (I). Is. Cambiasi. (1) Di questo concerto del sig. Cavallini riparleremo nel prossimo numero. GAZZETTINO SETTIMA1ULE I»K MILANO — AIT I. R. Teatro alla Canobbiana l’Olivo e Pasquale prosegue le sue rappresentazioni interpolate dalla Drammatica Compagnia francese. Quantunque quest’ultima sembri a poco a poco voler prendere il sopravvento, non mancano cionnonostante anche nell’Opera caldi applausi a’signori Bozzetti c Galli. - Ora si sta attendendo per secondo spartito una farsa di Rossini, {intitolata Il signor Bruschino. Dalle poche istruzioni che abbiamo potuto ottenere in proposito sarebbe codesta quell’0pera siffatta, intorno alla quale vuoisi che lo stesso Rossini raccontasse ad un suo biografo il seguente aneddotino. • Pochi giorni avanti la prima rappresentazione del signor Bruschino l’impresario del teatro chiedeva scusa a Rossini per avergli dato un così brutto libretto da musicare. Consolatevi, disscgli sorridendo il maestro; me ne sono avveduto; e perciò feci la mia musica ancora peggiore del libretto ■>. Noi staremo attendendo lesilo del signor Bruschino, e vedremo allora quanto di vero vi sia nella risposta dell’illustre maestro. — Al Carcano Roberto il Diavolo, come noi lo speravamo, attira buon numero di viglielti, e mercasi applausi d’ammirazione. I cantanti pure vi sono festeggiali. 11 signor Euzet in ispeciai modo fa conoscere ogni sera più con quanto acume egli sappia sostenere quella difficile parte di Bertramo. Riteniamo che l’impresa potrà contare sul successo del Roberto per tutto il tempo che durerà l’attuale stagione. - Non ostante si sta apparecchiando La figlia del Reggimento. । — Il Teatro Re doveva dare jeri sera la nuova opera di Lauro Rossi, Il Borgomastro di Schiedam. Se ne preconizzava assai bene. — La Nobile Società del Casino tenne Giovedì scorso la terza delle sue deliziose sedute di musica classica. Il O programma componcvasi questa volta L° ti’una sinfonia in mi bemolle di Haydn, che si risentiva alquanto d’un fare troppo di inveterata convenzione: torna però inutile I avvertire che la mano del grande compositore tuttavolla vi traspariva franca c spontanea: 2." d’un’Ouverture di Boildieu, la (piale, tranne l’attacco dell’aiiegro non rinchiude in vero un’idea che tenga desta l’attenzione: 3°. d’un Ouverture del celebre alemanno Lindpaintncr, del (piale ancora qui nulla conoscevasi. Questo pezzo, quantunque sembri alquanto mancante di una impronta melodica sufficientemente periodata e ritmata, è non pertanto un lavoro di mano maestra, la (piale sembra compiacersi assai di eleganti e minuti dettagli strumentali, giocati d’altronde con grande novità e sicurezza d’effetti. Desideriamo udire ancora questa, od altre composizioni di questo ingegnoso Autore per poter darne qualche opinione più matura e più dettagliata, li Ouverture dell Obéron di Weber teneva il quarto loco nel programma. Vi ha là tutta una tragedia, tinto un poema; non si può creare più oltre. La sinfonia pastorale di Beethoven che destò tanto entusiasmo l’anno scorso all’epoca delle stesse sedute, si volle, c ben a ragione,replicata anche quest’anno. Chi la richiese fé mostra di sano sentire, e della più retta passione per l’arte. Beethoven in questa superò sè stesso; egli ha toccato al non plus ultra ed al trascendentale della musica imitativa e descrittiva. Anche in questa circostanza questo pezzo ha ridestato nell élite dell’uditorio 1 impressione della prima volta, c fors’anco maggiore. Noi adunque non cessiamo un momento di fare ogni elogio all’ottimo pensamento di codesta istituzione di lettura di musica classica: e le distinte persone che più l’appoggiarono,e fermamente la sostengono, avranno sempre con sè la gratitudine degli artisti, e il vanto di essere stati i primi a dare in questa nostra capitale, un più retto cammino ali arle e alle idee musicali dei nostri amatori. Di ciò nc è sempre indubitabile garanzia il concorso che a codeste sedute si fa ogni volta maggiore, sì nelle sale, come nelle loggie, alle quali cortesemente i Nobili Socj offrono la gratuita entrata a quei molli che amano gustare la buona, la vera, la grande musica. — L’editore Canti pubblicò per Canto c Pianoforte in questi ultimi giorni il bello De Profundis dell’illustrissimo signor Conte Latta. La veramente magnifica edizione è degna sotto ogni riguardo e della religiosa composizione e del nobilissimo chiaro Autore. Di questo De Profundis tenne discorso in queste medesime pagine il nostro collaboratore sig. Maestro Mazzucato. (Vedi il N. 12, anno corrente, pag. 48). NOTIZIE — Fibeaze. • Una sontuosa festa musicale ebbe luogo • in Firenze nelle sere dei li, 18 e 24 maggio. La • principessa Elisa ed il principe Carlo Ponjfllowski • uniti al principe Giuseppe loro fratello, alla marchesa ■ Zappi loro sorella, alla signora Nanni-Luigi, al signor • Cav. Ippoliti, e al signor Pellegrini eseguirono in cia• scuna di quelle serate nel teatro del Cocomero, come • fosse in propria casa, l’Opera Linda di Chamouni.c. • Un insieme così completo e perfetto mai videsi, uè • forse mai potrem combinare nei nostri pubblici tea• tri; tutto corrispondeva ad una perfezione unica, I’a• bilità cioè dei cantanti, dei coristi e dell’orchestra: • a ciò si univa la ricchezza del vestiario, delle decora» zioni e dell’addobbo in generale del teatro. Ma so» prattnito la principessa Elisa nella parte di Linda, cd • il principe Carlo nella parte del vecchio Marchese,» superarono quanto vi ha di notabile fra le sommità» artistiche attuali d’Italia a noi note. Questo spartito» che al suo primo apparire in Firenze nell’anno scorso • non avea risvegliato favorevoli simpatie, e che dai • più teueasi per una delle Opere minori del fecondis» suno Donizetli, è salito ora in gran favore presso tulli • quelli che ebbero l’onore di essere ammessi a godere ■> (li queste brillanti società. La Corte pure vi intervenne • nella prima e nell’ultima serata». (Da lettera} — Padova. Nella prossima fiera del Santo onderà in scena l’Opera di Meyerbeer Gli Anglicani. — Bologna. Il Sindaco burlato del maestro cav. Carlo Cappelletti fu dato sulle scene del Contraili la sera del là Maggio, a teatro pienissimo. - Quest’Opera nuova per Bologna, non è in sostanza che 1,’amor mulinavo dello stesso maestro, scritto già da anni, e che dove venne rappresentato divertì. Qui non sono che cambiati ed aggiunti varj pezzi, e rifatta l’istrumcntazione con soprabbondauie ricchezza! - Forse gli anni di vita ch’ella conta, la fecero sì conoscere, c la resero sì popolare da far giudicare a questa nuova comparsa di poca novità di motivi! - Relatori puramente del fatto, diremo che la prima sera, afl’atto primo, il maestro fu dimandato varie volte al proscenio da ilari voci, ma che il secondo alto non apparve sì fortunato. - Un primo male di questo spartito buffo fu di appai ire troppo lungo e per quanto il pubblico sia disposto a ridere, la lunghezza nuoce, e mostra vero l’assioma del moderata durant. - Non siamo più stati a i indirla, ma ci si assicura che, accorciata subito alla seconda recita, la musica del Cappelletti ottiene applausi. 1 (Dalla Farfalla) o