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GAZZETTA MUSICALE

DI MILANO

ANNO III - N. 2. DOMENICA

14 Gennajo 1844.

Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell'anno si danno ai signori Associali dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Antologia classica musicale- — Per quei Signori Associati che amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 2000 pezzi di musica dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 130 pagine, e questi vengono dati gratis all’atto che si paga l'associazione annua; la metà, por la associazione semestrale. Veggasi l’avvertimento pubblicato nel foglio N. 60, anno II, 1843.

La musique, par des inflexions vives, accentuées, et, pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les passions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, soumet la nature entière à ses savantes imitations, et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sentiments propres à l’émouvoir. J. J. Rousseau.

Il prezzo dell'associazione alla Gazzetta e all'Antologia classica musicale è di effett Aust. L. 12 per semestre, ed effett. Aust. L. 14 affrancata di porto fino ai confini della Monarchia Austriaca; il doppio per l’associazione annuale. - La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso l'Ufficio della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli (Omenoni N.° 1720,; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uffici postali. — Le lettere, i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porto.

SOMMARIO. I. Studi Biografici. Giacomo Meyerbeer. - II. I. R. Teatro alla Scala. Norma di Bellini. - III. Varietà’. La Sonata per Piano. - IV. Notizie musicali diverse. - V. NUOVE PUBBLICAZIONI MUSICALI.

STUDJ BIOGRAFICI GIACOMO MEYERBEER (vedi il foglio 53, anno 4843). Un corrispondente di Venezia cosi scrive alla Gazzetta musi’secale di Lipsia nel luglio del 1817. «Il signor Meyerbeer di Berlino compose un Opera pel nostro teatro San Benedetto } il compositore, persona ricchissima, che si dedica all arte non per altro che per 1 amore dell arte, pagò l’autore del libretto, diede gratis la sua partitura, e propose inoltre di pagare del suo i cantanti. il credereste? 1 impresario fu tanto esoso da pretendere di sopraggiunta la somma di cento luigi, per far fronte, com’ebbe a dire, alle spese degli abiti e delle tele. 11 signor Meyerbeer essendosi ricusato a piegar il collo a questa cortesia veramente ini presa riesca, fu costretto a ritirare io spartito. «Poco lusingato da questo primo incoraggiamento. d signor Meyerbeer abbandonò Venezia e andò a cercare alla sua Opera un teatro più ospitale. Quello di Padova acconsenti lilialmente a riceverlo gratis’, ed d 19 luglio di quel medesimo anno, Romilda e Costanza^ questo primo saggio del compositoi’ berlinese nel genere italiano, fu rappresentato ed accollo dagli applausi frenetici dei Padovani. La celebre Pesarci)! interpretò mirabilmente le intenzioni del maestro. Abbondanza di idee, melodie piacevoli, un islromentazione larga e brillante ad un tempo, un canto al lutto italiano, ecco gli elementi che valsero a far certa la riuscita di quell opera: l’autore fu costretto a comparir più volte sulla scena, e a cominciar da quel di fu stabilita la sua riputazione. Il susseguente anno promise Un’Opera al teatro di Trieste} ma la promessa non ebbe adempimento. Nel 1819 musicò e fece rappresentare al R. Teatro di Torino la Semiramide ricono•S’C/’/fta.diMetastasio.Quest’opera venne composta per la Carolina Bassi, la cantante più drammatica conosciuta dall’Italia prima della Pasta. Nell agosto di quel medesimo anno. il signor Meyerbeer, il qual sapeva che in Italia bisogna produr mollo sotto pena di essere dimenticato. ricomparve trionfante a Venezia con una nuova composizione. Emma di Reslmrgo. che venne rappresentata coalemporaneainente all Opera Eduardo e Cristina di Rossini, ed ebbe un successo strepitoso. I Veneziani offrirono, al dire d alcuni biografi, una corona al compositore berlinese, il quale modestamente ricusò tanto onore senza però poter sottrarsi alle clamorose manifestazioni d ammirazione di un pubblico italiano, il quale per essere talora troppo freddo e misurato ne suoi giudizi!, non si toglie il diritto di abbandonarsi qualche volta agli slanci dell entusiasmo più vivo. Quella medesima opera di Meyerheer sì applaudita a Venezia, si rappresentò a Berlino al cominciare del 1820. e piacque । mezzanamente*, che a quel già ve pubblico alemanno la sembrò piuttosto una musica da accademia anziché una musica veramente drammatica. A Vienna ove si riprodusse sotto il titolo di Emma di Leicester ebbe taccia di soverchia servile imitazione rossiniana. e i critici viennesi. dilettanti gastronomi. la chiamarono, per similitudine,! Pot-pourri ila dessert. Vediamo dai due fatti or esposti che la Germania già cominciava a manifestare ■ il suo rancore verso il tedesco-itahanizzato. e tutlavolta il signor Meyer Liebemaim Beer. sebbene si fòsse volontariamente trasformato nel maestro Giacomo Meyerbeer. non dimenticava punto la primitiva sua patria. Scrisse per Berlino un opera in istile italiano intitolala la Porta di Brandebitrgo. la quale opera composta per una festa nazionale, non fu all ordine pel giorno stabilito, e i Berlinesi la lasciarono dormire; nel loro repertorio. i Intanto la fama del signor Meyerbeer si andava elevando in Italia } il nostro teatro; della Scala, fece sgombro il suo palco a Malghe i ita d Anjou ne 1822. Quest opera, nella j quale Levasseur esordì sulla scena italiana, j fu vivamente applaudita e susseguita immediatamente dall Esule di Granata. L esito ’ di quest altro spartito fu in parte contrastato. Un intrigo ordito da alcuni nemici ’ dell impresa, tentò disfogare il suo odio | a danni del compositore. 11 primo alto venne I fischiato e cadde pienamente } il secondo avrebbe corsa la sorte medesima, senza un lineilo. nel (piale Lablache e madama Pesaroni. incaricali delle parli principali, rapirono 1 uditorio. Le susseguenti rappresentazioni ebbero pieno successo. L opera A Imanzor scritta per Roma in quel medesimo anno 1825, non venne mai rappresentala. La signora Bassi, per la (piale fu sciitla. cadde gravemente malata al! liscile dalla prova generale, e conservò lo sparlilo. Ma finalmente eccoci giunti alla più brillante, alla pili applaudita delle opere italiane di Meyerbeer, vogliam dire il Crociato ni Egitto che si rappresentò per la prima volta, nel I82ò, sul teatro della Fenice a Venezia. In quest opera esordi la signora Morie Lalande, sotto gli auspicj di Velluti e di Crivelli. Strepitosa ne fu la riuscita} l’autore colmato di applausi e di corone, mosse in persona a riprodurre il suo spartito sulle altre principali scene italiane. Il signor de Larochefoucould invitò d compositore in nome di Carlo X a recarsi a inaugurare la sua opera al teatro Favarl. Il signor Meyerbeer parli nel 1826 per Parigi, ove il Crociato con madama l’asta ebbe un esito prodigioso. Di là il Crociato [tassò il Reno} si fece applaudire dai i’edeschi, malgrado il loro astio personale, percorse i varii teatri d Europa e non si fermo che al Brasile. (Qui ha fine il secondo periodo della musicale carriera del signor Meyerbeer: ei parte, nel 1827, per Bellino, ove prende moglie: perde susseffueiilemente l’un dopo 1 altro i due figli natigli da questo matrimonio, e nel suo dolore si ritira ni campagna ove se ne slà due anni solitario e raccolto. Appunto a questi due anni di meditazione e di tristezza attribuir vogliono taluni il rivolgimento cui soggiacque 1 indole dell ingegno del celebre maestro. Tra 1 autore del Crocialo e f autore ili Roberto il Diavolo^ il [lasso è immenso} la metamorfosi è poco rnen che intera. Al suo primo esordire india carriera della composizione, il signor Meyerbeer comincia coll aridezza, e col rigorismo della più severa scuola tedesca. La sola scienza fa tutte le spese, o poco meno, delle prime sue composizioni, nelle quali cercheresti indarno quel sacro fuoco che solo vale a comunicare alla moltitudine il sentimento delle bellezze delTarte. Piu tardi I’ aver udito il Tancredi, il soggiorno in Italia, studii speciali sulla natura dello