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69 La musica a S. Eustachio nel giorno di Pasqua nulla presentava di notevole, come pure quella della settimana santa a S. Rocco cd a S. Luigi d’Antin: le grandi opere per interessare abbisognano di accurata esecuzione. A Parigi la musica da chiesa non sembra in uno stalo troppo florido; avanti il 1850 la cappella reale serviva di utile modello; dalla soppressione di (pici Santuario ove tanti maestri, Cherubini e Lesueur in ispccie fransi distinti, l’arte n’ebbe un incalcolabile danno. Nel secondo concerto di Dohler, quest’altra gloria italiana, la pomposa fantasia sul Maometto ofleime la palma per la grazia, energia ed anima da lui eminentemente sfoggiatavi. Dovunque Dohler è ricercalo, la sua compiacenza a tutte prove lo fa arrendere ad ogni istanza, sì che non vi è unione musicale a cui egli non prenda attiva parie a conforto de’numcrosi suoi ammiratori, i (piali impazientemente aspettano la terza sua accademia già annunciala pel giorno 50, in cui oltre a sei belle sue composizioni eseguirà la gran sonata, Opera 55 di Beethoven (1 ). La sala di Erari!, il principi’ de’ fabbricatori di piano! rie nella sera del 9 risuonò delle unanimi acclamazioni dirette al bravo Seligmann: questo violoncellista di cui più volle la Gazzella Musicale si occupò, ha or ora compitilo ima raccolta di sludj caratteristici che certamente verrà posta nel novero delle migliori. Alla Grand’Opera nella scorsa settimana (piasi sempre si rappresentò il Lazzarone di Halévy in attesa di Duprez, il (piale questa sera si produrrà nel Don Sebastiano. - La Syrenc attira molta gente all’Opera Comica: Auber in questo nuovo sparlilo meritassi generali lodi; la islrumenlazione in alcuni squarci è di una delicatezza che rapisce; il cauto vi è spontaneo scritta m’indusse a penose riflessioni sopra lo sciagurato genere che in giornata invase i principali teatri d’Italia. Nella patria del bel canto ora si grida, gli abbellimenti sono pressoché proscritti, i nostri cantanti si resero troppo drammatici; l’orchestra non è più il piedestallo dell’opera in musica, ma sibbene la soverchiatale statua. Da un compositore francese dovranno forse gli italiani apprendere a ricondursi sulla retta via?.... Bando a’ tristi pensieri. Rossini un istante tolgasi dal suo ozio, ponga nuovamen’.e piede ne’lealri, e la musica italiana da lui sarà redenta c tulli dobbiamo sperarlo. Balla, al fiorilo suo concerto ebbe un’ovazione di lui degna: Egli fa risuonare le corde del proprio islromento quasi fossero altrettante voci umane. Non è da stupirsi che Liszt al Teatro Italiano abbia potuto trattenere per ben Ire ore circa due mila persone senza il concorso di alcun altro artista. Liszt nel pianoforte di Erari! sa rinvenire gli effetti di tutti gli stromenli di ima intera orchestra. Egli solo poteva affrontare un tale cimento. Sette pezzi cran segnali nel programma, e nove n’ebbe ad eseguire, che dovette ripetere le deliziose melodie migaresi ( j[ brano più aggradilo della memorabile sciala) ed alla fine regalò la fantasia sulla Sonnambula, a suo capriccio tutto soggiogò, al suo dispotico carro avvinse l’uditore non solo ma ben anco le melodie di Mozart, Bellini, Donizetti, Schubert, alle quali diede quell’aspetlo, che, volle, c dopò il concerto l’inarrivabile pianista stelle come un vincitore sul campo di battaglia, come un eroe al posto di onore da lui scelto; da una pioggia di fiori fu circondalo, cd il Cesare del pianoforte si abbassò e di uno, fregiossi il petto: ima tale decorazione presa da sè, col corredo de’ dodici mila franchi introitali, può ben valere tulle le altre di cui finora venne onoralo. La sera del 25 Liszt opererà nuove meraviglie; sempre solo c sempre sue composizioni o trascrizioni. Del burrascoso Concerto al Hotel de Ville tanto ne parlarono i giornali che è superfluo qui estendersi sovra un trallenimenlo a cui metà delle, persone che avevano comprato il biglietto di entrala non hanno potuto partecipare (!!!) L’.lrùi dello Stabat di Rossini ebbe il potere di dileguare il turbine (2). Ma die lion può l’incanto di una creazione rossiniana! ecc. La Società de’ concerti di musica vocale, religiosa, c classica sotto la direzione del benemerito principe della Moskovva e sotto il patrocinio delle più illustri dame, va prosperando di giorno in giorno: gli ultimi due concerti riuscirono oltremodo soddisfacenti; essi devono vantaggiosamente influire sopra il dilettantismo parigino, non che i sublimi concepimenti di Palestrina, Pergolesi, Haydn, Handel, Marcello, Giaci cui servono a loiievoli esercizj. Or ora il Piatti ebbe una dimostrazione del maggior onore per lui e pel sommo ch’ebbe la generosità di accordargliela. Il cuor mi balle ancora di gioja, commozione, e gratitudine! 0 impareggiabile Liszt; il tuo nome verrà circondalo da doppia fulgida aureola, quella del più forte pianista de’ nostri tempi e dell’ar(I) Vedi la rubrica Parigi. (2) Questa aria, Inflammatus et acçcnsus, cantata da’ un’esimia dilettante italiana, all’entusiasmo l’uditorio: così zione di varii giornali parigini. la signora Juva, rapì rileviamo dalla retala II. lista il più filantropo che mai vi sia stato: le moltiplica lue accademie date per Pesili, per la chiesa di Colonia, pel monumento di Beethoven, ecc., di un tal qualificalo ti reser degno; nessuno potrà contrastarti un tale vanto. Ora che a sì luminose prove li degnasti aggiungerne un’altra non meno grande in favore di un prediletto tiglio d’Italia, chi non sorgerà ad esaltarli cd a segnarli a diio come un essere che sugli altri di gran tratto s innalza?.. Rammentisi brevemente il fatto. Pialli, il violoncellista che per bravura non ha uguali, oggi invitò un scelto numero di persone ad un suo concerto nelle sale dell’egregio Erari!; fra quest oravi anche Liszt che attentamente si pose ad ascoldi soddisfazione, di ammirazione; le sue portentose tore, al quale, appena terminalo il pezzo, avvicinassi per dirgli: invece de! biglietto, che io non ho preso, vi prego caro Piatti, di voler accettare un violoncello che. serberete per mia memoria Il violoncello si è uno de’ migliori, e si dice del valore di circa ( impie mila franchi. - Il Piatti è confuso da tanta gloria c fortuna. Venerdì 19 aprile. ls. Cambiasi. Concerti ni Conservatorio «li musica «li Parigi. Corre ornai il diciasel lesimi) anno da che al Consere perfezione si eseguiscono le sinfonie di Beethoven. Grazie alle indefesse cure di un Ilabenck e de’valeuti campioni da lui direni, questo pubblico ha potuto famigliarizzarsi colle più elevale epopee islrumenlah ed attingere le norme del proprio gusto alle più elette fonti. Beethoven a Parigi, ora mai è reso popolare; le creazioni di lui da tulli vengono ammirate; le pagine del sommo alemanno scrvon di studio c di riereamenlo ad ognuno che sia convinto della propria arte. Di esse varie edizioni a tenue prezzo qui si fecero e si fanno, da per tulio sono sparse; il profitto che ne ridonda è incalcolabile. - Nella musica strumentale Beethoven stringe uno scettro pari a quello di Rossini nella vocale; i due insuperabili genii l’uno all’altro si fan degno riscontro. - Le nove Sinfonie del Titano deli’ orchestrazione emergono sopra ogni altra: lutto ciò è grande, sublime, immenso: sembra (piasi inconcepibile che mente umana abbia potuto pervenire a sì immensurabile eminenza; nuove bellezze vi si scoprono ogni voila che si ha la fortuna di udirle; l’alfasciiiamento si fa sempre più intenso, non si cesserebbe mai dall ammirarle.; la mente dalla loro inesplicabile potenza rimane profondamente compresa; il cuore palpila ali’ energia ed all’espressione che sgorga da ogni noia. Beethoven tanto adoperi) di forza intima, di sicurezza scientifica, di verità c squisitezza d’inspirazione che de’suoi pezzi istrumenlali ne formò altrettanti stupendi poemi ove ogni islromento ha il proprio linguaggio, ogni frase uno speciale attributo, ogni andamento una particolare impronta. Le Sinfonie di Beethoven servono a segnare il maggior punto a cui può giungere la musica senza la parola: malaugurato chi tenterà sorpassare il contine a cui nessuno finora potè avvicinarsi. Altri splendidi astri di Ila benemerita Società dei Concerti del Conservatorio sono il venerabile Haydn (il padre della sinfonia), il divino Mozart, modello in ogni genere di musica, il forte Weber, sì drammatico nelle sue overture. Nell’interpretare le opere di questi celebri i professori d’orchestra del Conservatorio evidentemente provano che per esser dichiaralo buon sinfonista non basta fraseggiare con gusto e finitezza, superare le difficoltà con sicurezza e render i passi con precisione, ma che richiedasi ben ama) un simultaneo lungo cd accurato studio sulle partiture de.’grandi maestri per penetrare nel loro spirilo e rilevarne le più piccole particolarità. I compositori sopra lodati non scrivevano solo per in cadauna delle loro opere domina un intendimento, uno scopo. Un I esecutore veramente degno di un tal nome deve investigarli e ad essi uniformarsi, e ciò non è travaglio di una sola ora, di un sol giorno, di un sol anno, ma sibbene uno studio ancor più difficile del meccanismo stesso. - La parola estetico (pii vieti a proposito; illimitati sono i suoi attributi. - E indispensabile rintracciare il dramma intrinseco e recondito che l’autore ha immaginalo, sullo pena di non scorgere negli immortali quadri che una fredda e confusa serie di I note e di modulazioni. L’orchestra del Conservatorio di Parigi sotto ogni rapporto è al livello de’ componimenti da essa mirabilmente interpretali; per essa gli spettatori si esaltano al meraviglioso bello che non | perirà mai; la scintilla deH’enltisiasmo invade tulli. Il Concerto del 2Î-, il sesto di questo anno, riuscì notevole per la Sinfonia in do, il cui immaginoso minuetto, nel (piale Beethoven dallo stile mozartiano del tutto si tolse per crearne un proprio, produsse una singolare sensazione: ad ogni minima graduazione nei i piani c nei forti sorprendentemente si diede risalto. In questa accademia, un caratteristico Coro dell’I fila questa accademia, un caratteristico Coro dell //ii genia in Tauride di Gluck trasportò l’uditorio che pure icce festa al piccante e grazioso finale della Sinfonia in.si bemolle di Haydn. Il violinista Pruine non corrispose alla sua fama. Non solo gli intelligenti, ma eziandio lutti coloro i il cuore de’ quali non è alla musica indifferente Danno potuto contare fra le migliori loro sere quelle del venerdì santo e di Pasqua, l’rallossi della magnifica Sinfonia in la, Op. 92 di Beelhoven, ridondante di eleganza, di energia, di originalità, di sentimento, di; scienza, e nella (piale non si sa se pili delibasi tener conto della profusione de’molivi, o dell’arlc di presentarli sotto una prodigiosa varietà di forme, o della novità e grandiosità de’risiillali: il magico adagio come al solilo ebbe l’onore del ò/.v; e dell’altra non meno straordinaria in do minore, parlo omerico superiore ad ogni elogio. Olire questi due pezzi attrassero la generale attenzione la qua rai dadi lesi ma Sinfonia di Haydn dal celestiale andante di cui si chiese la replica, il mistico Are veruni di Mozart, Vagnus Dei c l’imponente (’.redo di Cherubini, un corale, squisitamente concepito e condotto, nel Giuda Macabco di Hiìndel, ed il concerto in mi bemolle, quell" all ra Sinfonia a cui agli stromenli d’orchestra Beelhoven aggiunse il pianoforte. Halle ne fu l’interprete. Il pubblico in massa domenica! i eoi renie trasportalo (l’entusiasmo volle riudire, Vorertura dell’Oòeron di Weber il profondo maestro porla, chi’ nelle sue composizioni ha sparso anima, inspirazione e melanconia. Quale insieme, qual fuoco, qual finitezza ha offerto l’esecuzione di questo pezzo! ninna negligenza, ninna distrazione; un sentimento unanime, una scintilla direi quasi elettrica animava lutti, dirigeva lutti e di laidi individui sembrava costituirne un solo. - La medesima perfezione rinvenitesi nel Siiti mino di Beelhoven, negli Ultimi Ire tempi, eseguito dal corno, fagotlo, clarinetto e da tulli i violini, le violi’, violoncelli ed i bassi dell’orchestra e diretto dal Ilabenck, il (piale dopo la । sciagurata (adula per la prima volta si presentava al pubblico che lo venera. Leggerezza, fusione, uguaglianza ne’ singoli pezzi, inebriante graduazione nei pianissimi, ne’ smorzando, ne’ crescendo, veemente trasporlo ne forti e ne’piani; tulio era sorprendente e degno de’ primi professori della capitale artistica del mondo. Il Concerto venne a meraviglia chiuso colla riproduzione della Sinfonia in do minore; il sublime lavoro sullo la direzione dell’abile.lilmaùt più in questa che nella precedente accademia sollevi) l’uditorio a grande rapimento. - Solamente un altro concerto mi rimane ancora e poi le portentose prove della Società del Conscrvaiorio di Parigi, diverranno per me una rimembranza che per tutta la mia vita mi sarà ognor presente. Isidoro Cambiasi. CARTEGGIO Le pòche righe da me dettate, riguardanti il bello e studiatissimo lavoro del signor maestro Mandanici., ed. inserite nel ZV. 15 di questa. Gazzetta^ hanno indotto il stillodato compositore ad indirizzarmi lu secome si vedrà*, pone in chiaro alcune sue particolari idee, ed intende rettificare alcuna delle opinioni da. me in proposito emesse. Il lettore. e meglio ancora chi ebbe, la buona ventura di assistere all’esecuzione di questa elaborata musica^ potrà valutare il giusto peso della questione. A T. 11E 11 T O Al A ZZ U C A T O Pregiatissimo Amico. dopo replicate volle, supplisco con questa mia all’oggelto di ringraziarvi per il bello e giudizioso articolo voluto onorarmi. Ma siccome mi era prefisso di pregarvi ad accordarmi una mezz’ora per esaminare seco voi la mia partizione, non mi fu dato, come avrei voluto, farvi osservare, che il Gloria in e.rcelsis Deo essendo lavoralo con sbatti menti dei (’.ori, (al dire del celebre P. M. Martini) dovrà produrre un effetto alternativo e, brillante insieme; a me pareva di averlo ottennio. Quando poi alle parole, In terra pax tiominibus i contralti attaccano un pensiero fugato, ho dato calma alla composizione con un tema di carattere posalo e tranquillo. Qui non ho creduto di fare ima fuga positiva; ma dopo di averla sviluppala con le dovute risposte, conlrasoggetli, divertimenti, imitazioni ed altro, l’ho lasciala per tornare al primo alternativo. Indi ho ricpigolato lutto c dato fine al pezzo. Giustissime trovo le vostre osservazioni sugli altri pezzi, che precedono la fuga finale; chè se avete trovalo qualcuno di essi debolmente trattalo, avete nello O stesso tempo indovinalo il mio pensieri cioè quello di ottener cariati. maggior colorito c forza nei pezzi con