ANNO Ili.-N. 14. DI MILANO LUNEDÌ 8 Aprile 1844.
Si pubblica ogni domenica, — Nel corso dell’anno si
danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica
classica antica e moderna, destinati a comporre un volume
in 4.” di centocinquanta pagine circa, il (piale in
apposito elegante frontespizio si inlilo’cià Astuiogi*
classica?n sii ale. — l’or quei Signori Associati che
amassero invece altro genere di musica si distribuisce
un Catalogo di circa N. 2000 pezzi di musica dal quale
possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a
N. 150 pagine, e questi vengono dati gratis all’atto che
si paga l’associazione annua; la metà, per la associazione
semestrale. Veggasi l’avvertimento pubblicato nel
Foglio N. 50, anno 11, 1843.
• La musique, par des inflexions vives, accentuées. et.
• pourainsi dire., parlantes, exprime. toutes les pas•
firn, peint tous les tableaux, rend tous les objets.
• soumet la nature, entière à ses savantes imitations,
• et porte, ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sen•
ti-tnenls propres a l’émouvoir.»
J. J. Ilo rssea r.
il prezzo dell’associazione alla Gassetta c alla Musica
v di effettive Austriache L. 12 per semestre, ed effettive.
Austiache L. 14 affrancata di porlo lino ai contini della
Monarchia Austriaca; il doppio per l’associazione annuale.
— La spedizione dei pezzi di musica viene fatta
mensilmente e franca di porlo ai diversi corrispondenti
dello Studio Ricordi, nel modo indicalo nel Manifesto.
— Le associazioni si ricevono in Milano presso rUllicio
della Gassetta in casa Ricordi, contrada degli Omenoni
N’.° 1720; all’estero presso i principali negozianti
di musica e presso gli Uffici postali. — Le lettere, i gruppi,
ec. vorranno essere mandati franchi di porlo.
S O M M A lt I e.
Lo stretto vincolo adunque che annoda
musica e poesia, sebbene in tutte le età
I. Musica e poesia - IL 1. R. ("osservatorio di musica.
- 111. Miscellanea. - IV. Carteggio. - V. Cm nuovo
ORGANO DEL SERASSI. - VI. NOTIZIE MUSICALI DIVERSE.
- VII. Pubblicazioni musicali.
MUSICA E POESIA
Articolo I.
uanto piacere non mi arrecò
t-f 1 apparizione di un Salmo
K Jjgdi Marcello in bella carta, e
formato moderno! (I) Io appi
au dirò sempre agli eroici
sforzi del signor Ricordi, il quale va risuscitando
i dormenti dalle tombe musicali,
e ricordando a’suoi italiani le dimenticate
glorie. Da cinquanta Salmi difficile
non era la scelta, e stampandone
uno solamente non cor revasi rischio d’urtare
troppo la sensibilità dei dilettanti. La
scelta fu pure felice nella parte poetica,
poiché in questo Salmo: Coeli enarrati!...
il traduttore seguì un cerio metro, e ritmo
più lirico che in molti altri, dove, sebbene
non udiam rime, pure que’ settenarj sdruccioli:
I Cieli immensi narrano, poi que’
dolci quinarj piani: Al di che nasce, che
precedono gii sdruccioli: flou avvi popolo,
e finalmente i decasillabi: Per magnifica
tenda l Altissimo per l’armonia, e varietà
ci dilettano assai. A dir vero, salve alcune
disgrazie di verseggiatura, e qualche altra
di musica a cappella, l’opera marcelliana
è un capo-lavoro degno di essere riconosciuto
dal nostro bel paese. Esso rivedrebbe
la musica dolce, espressiva, profonda, udirebbe
la melodia, l’armonia, il cantabile
di cui tanto compiacevansi i maggiori nostri.
Solo colla analisi del presente Salmo
potrei dimostrare questa mia asserzione, e
poi conchiudere su un punto capitale, che
è: grandissimi e nuovi effetti potersi ottenere
nell’arte dalla stretta concordia della
musica e della poesia. Dando adunque per
comprovata quella asserzione mi tratterrò
a ragionare di (piesto punto primario, contento
che il Salmo di Marcello m’abbia porto
e materia d’esordio, e soggetto di ragionamento.
(1) Vedi il N. 7 dell’Antologia Classica Musicale,
Anno II.
avvertito, può nondimeno porgere
argomento ad ulteriori ricerche;
ancora
perchè
ogni parola esser buona,
mente intendere quel che
giudizio fu cosi funesto
>oIrà più facilino.
Il <pial preche
il rimedio
nelle arti. anche quando non vi è progresso
dal lato dell invenzione, cioè quando
non sorge più ingegno a far cose
nuove.
non ne manca dal lato dell elaborazione,
ufficio che è proprio dell ingegno, del giudizio
e del buon gusto. Il (piai progresso,. negativo se volete, consiste nel seguire 1 ottimo, nel prenderlo ad esempio, od almeno
nel non rinnegarlo. Anche lo studiar
bene l’arte sua, non abusare dei mezzi,
i non deviare dal senso comune, non regalar
fumo per luce, e sopra lutto conoscere,
e praticare 1 aurea mediocrità sono cose
che se non ci spingono innanzi, non ci
ributtano indietro. E questo è dovere dei
pratici, voglio dire dei maestri. Tengono
poi vivo il progresso dell’elaborazione i critici.
che han pur nome di giornalisti, ceni
sori. articolisti, osservatori; i quali stanno
in sull’avviso, e vanno avvertendo o quej
sto. o quello de’ pratici, ora correggendo,
i ora sferzando, ora insegnando, adesso compassionando.
e poi incoraggiando, a fine
che l’arte si tenga su, e si mova, e non
retroceda, ed il mondo intento al vapore,
i ed al fondaco non resti senza musica. So;
pra lutto hanno i critici da far guerra
। ai pregiudizj del secolo, de* quali voglio! qui, cosi per passatempo, assaggiarne
uno.
Leggo in un’opera sul bello, lavoro di
pensator profondo, che la musica tiene
coll’architettura tra le belle arti la primaI
zia; ed io ne ho gran piacere. Il diritto
I d’anzianità, la primogenitura egli è gran
favore della fortuna. Forse il fatto
d An(ione
che edificava colla musica sarà un
simbolo di cotesto armonioso dualismo.
Sia; ma questa osservazione fu per me
un lampo che mi disnebbiò le tenebre
dell’intelletto. Ora capisco un altro fatto
che è degli Anfioni moderni. Persuasi
essi che la musica fosse la primogenita,
e la poesia la cadetta, con sviscerata predilezione
materna lutto alla prima, niente
alla seconda concedettero, e concedono. E
così cotestoro hanno dimostrato col fatto,
ma contro 1 esperienza di molli secoli, che
tra poesia e musica non vi è legame di
che qualunque musica può applicale
si voglia parola. E chi ricorsorta,
e
carsi a quale si voglia parola. E chi ricordasi
del fatto di alcuni lassisti in lettere,
i quali sostenevano ad esprimere i concetti
ritrovato per guarirlo riuscì peggiore del
male: In vitjum ducit ecc. cioè: Se manchi
(Parte. vai dì male in peppio. Uno che
abbia ultimamente udite le composizioni
del Verdi, eseguite appuntino secondo le
intenzioni del maestro, e con lutte le forze
gutturali, e strumentali, debbe conchiudere, che il dramma presente non può
spremere di più per I’ espressione che si
cerca, e che quanti vorranno in avvenire
andar oltre, non più coi soliti mezzi, ma
con straordmarj v. g. coi cannoni, e colle
macchine infernali bisognerà ajutarsi, giacché
i tuoni, i vulcani, ed i tinimondi terrestri
e marittimi non possono essere a
disposizione de’ maestri.
Ora che cosa è cotesto fracasso ultimamente
immaginato, e sostituito alla buona
musica? Egli è uno sforzo duna maggiore
espressione, rimedio peggior del male,
come diceva pur dianzi. Perchè a correggere
quella insignificanza derivata dal disprezzo
della poesia, e che manifestossi
principalmente negli imitatori rossiniani,
avendo data opera il Bellini di felice memoria,
i seguaci suoi o per errore, o per
impazienza, forse per impotenza credettero
di riempirne i vóti lasciati dal caposcuola
in quella strumentazione, che egli,
inteso al canto, aveva un po’ trascurata,
operazione che da una parte doveva avere
un limile, essendo f accompagnamento cosa
secondaria, non principale, e dall’altra movere
subordinata alla poesia, ed al canto.
Non si fece ne l’uno, nè 1 altro, e si progredì
precipitosamente al fracasso, quella
vuota magniloquenza, quello scialacquo di
colori, quel caos filosofico che andiamo
lamentando nelle lettere, nella pittura,
nella metafisica. Bisogna adunque nel progresso
di questa elaborazione retrocedere
qualche passo. rimettersi al punto in cui
il giovare Siciliano crasi collocato, e di
là guardare ciò che meglio possa avvantaggiar
farte. lo indico (piesto punto nello
stretto vincolo della musica e poesia, ed
invilo tulli i cultori ed osservatori a cotesta
stazione, la fosse anche da parere un
carcere di penitenza. un luogo di correzione.
Certo Ira l’apatia ed il fracasso,
tra la trascuraggine e faffettazione corre
Cl
spazio tale che i musici presenti e futuri E
possono trovare di che acconciarsi onesta- b
mente; ma
la somma concordia delle pa-=-Oi