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■& E<1 ora, dopo aver provato che fa d’uopo famigliarizzarc i giovani con la buona musica d’assieme, formarli all’arte difficile dell’accompagnamento, ciò non vuol dire che la bisogna riesca agevole in Parigi. Parigi, la nostra bella capitale delle arti, è la città d’Europa ove più che altrove si eseguisce musica di convenzione; ove dimora un maggior numero di pratici solisti, ove si canta il più sovente una mezza dozzina di cavatine, di romanze; dove si suonano ognora le stesse sinfonie, le stesse fantasie, le stesse variazioni. V’ha in questo buon pubblico parigino un gran stuolo di persone, che hanno perduto la memoria dell’orecchio come quella del cuore, ch’è un vero piacere dingannarle: e poi v’hanno degli uditori come degli esecutori la cui artistica intelligenza ama nutrirsi per lungo tempo della medesima idea, simili a (pici povero marito di madama d’Epinay, l’amica di G. G. Rousseau, al (piale più non rammentiamo (piai maligno mistificatore dava c ridava mai sempre, il medesimo volume d’un’opera di cui il dabben uomo ricominciava la lettura senza avvedersene, rispondendo ingenuamente a coloro che gli chiedevano come ei trovasse quell’autore: — Buono, molto buono! ma trovo per verità che si ripete un po’ troppo. Si comprende facilmente che la scolara la (piale, nella sua pazienza o a meglio dire nella sua manuale ostinazione, s’affatichi almeno per sci mesi sulla Semiramide di Thalberg, sul/Jon Juan di Liszt o sugli Studj di Wolff, deve aneli’essa ripetersi un pochino. La maggior parte dei professori dipianoforteapprovano che i loro allievi diansi a questa ginnastica musicale; ed hanno perciò le loro buone ragioni. La prima, ch’essi non dividono la loro onnipotenza professorale con un maestro d’accompagnamento, il quale fa sentire all’alunno, quando questi sia bene organizzalo, le bellezze estetiche cd intellettuali della scienza musicale, c. queste bellezze spesso i professori di piano non intendono e non rispettano niente più della misura, abituali come sono a bastare a sè stessi, a far della musica soli, e a subordinare l’armonia della loro mano sinistra alla melodia della loro mano destra. Coiivicn dire altresì che l’alunno il (piale abbia succhiato al grappolo delle varie bellezze della musica d’assieme, trascura, e in ciò ha il torto, lo studio meccanico il’un’esecuzione precisa, netta, fervida c brillante. Arrogi che il più gran numero de’ genitori non fa imparare a suonare il piano alle figliuole che per soddisfare una puerile vanità, per vederle brillare in società, fissare gli sguardi altrui, c far finalmente penetrare per le^orcechic, nello spirito di (piallile bel giovinoli» ricco, delle idee dj matrimonio. Ora, le bellezze severe, scenliliche, eccezionali e del tutto eccentriche di Beethoven, sono a tale effetto meno adatte delle/lm/u.s’/esu’melanconici canti, ma passionali, d’.liuui Balena o della Lucia di La.mnicrmoor. Si è dunque nella pratica del metodo Wilhein riguardo alla Noce, e nello studio di.Mozart, di Beethoven c di XV eber, nella esecuzione della musica d’assieme de’grandi maestri lilialmente, che. riposto è l’avvenire della vera musicale educazione.in Francia, educazione stazionaria ad onta di una folla di giornaletti creali per vantare la tal fantasia o la tal romanza, di cui i proprietari di questi elimeri foglijsono gli editori. Dallo studio severo e paziente della buona musica d assieme, nascono una specie di regola, d’ordine nelle idee, una squisita sensibilità, il gusto delle intime riunioni di famiglia, quella esaltazione mistica c grave che caratterizza i costumi alemanni, la quale non si trova che nell’esercizio della più nobile c più esprimente di tulle le belle arti. Enrico Blanchard. NOTIZIE MUSICALI DIVERSE — I. R. Teatro alla Scala. - La signora Elsslcr prodottasi sere fa nella nota azione coreografico-fantastica la Gisella^ fece prova di grandissimo ingegno e di squisito studio nell ititerprelare in modo al tutto nuovo e originale una parte piena di difficoltà diverse ed opposte. Le più Bilicate finezze e ingenui grazie nelle scene di semplici contrasti amorosi e di affetti domestici, una rara potenza di espressione nei momenti più drammatici dell azione le ottennero di svegliare nel pubblico un si intenso e sì generale interesse, che di rado vediamo destarsi il simile nella clamorosa e per solito distratta platea del nostro gran Teatro. Da’ bei tempi della Pallerini in poi non è facile ricordare un’attrice che meglio della signora Elssler abbia saputo indovinare fin dove può spingersi la schietta e semplice verità del linguaggio mimico senza cader nel volgare, e come per toccare al sommo delfarte sia da fuggirsi anzi lutto il convenzionale e il manierato che per solito mutano Varie in mestiere. 11 convenzionale e il manierato! ecco i due difetti capitali di cui peccano la più parte de* nostri eroi da scena e muti e parlanti! si volgano questi poverini a studiare Gustavo Modena e Fanny Elsslcr, e impareranno a porsi sulla buona via, fuor della quale non riusciranno mai a nulla di buono! B. — Firenze. Il Cav. Giorgetli mosso amore per la bell’arte e da desiderio di da prepotente riuscire di titilità a questi professori c dilettanti ha testé proposto di dare una grande Accademia di musica storica in cui venissero eseguiti i più scelti pezzi, incominciando dall’epoca di Balestrimi e venendo lino a Rossini, comprendendovi ogni scuola ed ogni genere sì vocale che istrumentale. Possa» le cure dell’egregio artista aver il meritato guiderdone! Quanto prima avrà luogo un concerto del riputato suonatore di Pianoforte Honnorè. (Da lettera) — Venezia. La Gazzetta Privilegiata di questa città nel N’. 30, contiene un’estesa e patetica necrologia su’ pianista Enrico Angeli morto a Trieste il 25 p. p Gennajo nella fresca età di meno di ventiquattro anni, essendo nato a Venezia il 16 dicembre del 1S2O. - Venne tronca in sul fiore una vita che aveva già prodotto non comuni frutti e piena delle, lusinghe di più splendido avvenire. - L’Angeli mosse i primi passi nella difficile palestra di concertista alla Società Apollinea nel 1842, di ritorno da Vienna ove crasi recato a perfezionarsi nella scienza del contrappunto e nell’arte di toccare l’istromcnto de’ Liszt, de’ Chopin, de’ Thalbcrgh, il quale ultimo gli fu ben anco cortese di suggerimenti. Padova, Trieste, Bologna, Firenze. Ferrara e Reggio non tardarono a confermare la sentenza de’ proprj concittadini e di lui taluno disse, che aveva l’anima italiana e le dila tedesche. Pochi mesi or son nuovi allori ottenne in patria, quindi onorato d’invito dalla Corte de’reali di Francia recossi a Gorizia e là disse addio al prediletto suo islromento. 11 male che da lungo tempo lo slruggea incalzò sempre più finché lo condusse alla tomba, privando l’Italia di un giovane che con Dohler, Golinelli, Gainbini, Coop, ecc., avrebbe potuto contribuire ad avvantaggiarla nell’opinione degli ultramontani cultori del pianoforte. La fantasia sulla Linda di Chamounix dell’or compianto Angeli dar del paro con varie in giornata società. — Vienna. Il maestro Nicola) la per effetto può anpiù ricercate nelle sera del 3 corrente ne! teatro di Porla Corinzia fece rappresentare il Proscritto ridotto per l’opera tedesca con molti cambiamenti e non poche aggiunte. Varj brani vennero applauditi più per bella e dotta fattura che per novità di pensieri: alcuni tagli avvantaggerebbero d’assai il complessivo effetto di questo lodevole sparlilo in ogni sua parte degno dell’autore del Templari). D’ordine di S. M. la Regnante Imperatrice, Donizetti dirigerà il gran concerto per le Elisabettine; ci saviamente pensò di distribuirlo in modo che la prima parte risultasse composta intieramente di musica sacra, e la seconda di profana. Eccone il programma: Parte I.a Sinfonia di Mcndelss’aon. Coro dell’Jefte di Hiindel. Due versetti dello Stabat Mater di Pergolesi. Finale del Davide penitente di Mozart. Parte H.a Aria cantata dall’Hcineffeter. Introduzione degli Zrabi nelle Gallie di Pacini eantata da Standigl. Duetto dell’Fmma d’Zntiochia Gran finale - Il giuramento - del — Berlino. Il signor Meyerbeer di Merendante. Guglielmo Teli. (Da lettera) è ritornato, ina non lla ancora ripigliato la direzione dell orchestra; vi è anzi chi afferma ch’egli abbia offerto la sua demissione nel caso che il Re non accetti le sue proposizioni per il miglioramento della direzione artistica del Teatro dell’Opera. Gli L’gonolti sono stati rimessi in iscena colla signora Schrocder-Devrient ed il signor Harlinger; quest’opera eccitò qui come dappertutto, un vivo entusiasmo. /loberto il Diavolo è ora in ripetizione; la signora Schroeder canterà la parte d’isabella. — II celebre tenore Mortai» continua, durante il suo soggiorno a Berlino, le sue rappresentazioni al teatro, e I* effetto ch’egli produsse dal suo primo comparire, aumenta sempre più; dopo aver cantato nella L.ucrezia e nel Belisario, ove s’era mostralo ammirabile nel genere passionato ed anche nel genere di forza, cantò in questi giorni la parie d’Edgardo nella Lucia di Lammermoor con una tal perfezione, ch’egli fu applaudito immensamente in tutti i pezzi. Il celebre cantante si farà sentire ancora nella Favorita di Donizetti, nei Puritani, nella Norma e nel Giuramento. — Monaco. Zatda, opera del signor Poils è rappresentata qui con un lusso di decorazioni c di costui»1 (piasi sconosciuto fra noi. Questo lavoro ha ottenuto molto successo. — Il signor Delin, celebre professore di musica all’Università di Berlino ha di fresco terminato un corso sulla musica moderna. — Si è rappresentata a Berlino I’ Opera di Wagner: V Olandese errante. Questo lavoro ottenne successo; la prima rappresentazione è stala seconda e la terza dall’autore. — Tra i numerosi candidati dine per la cattedra di musica diretta da Meyerbeer, la che si mettono in orvacante all’università di Edimburgo, bisogna citare il cavaliere CatrufTo. È egli forse l’autore d’un’opera buffa già dimenticata, Felicita, ove aveva galleggiato una romanza: La simpatia è il legame delle anime. — Londra. Si eseguirono recentemente delle melodie ebraiche che rimontano, diccsi, ai tempi antichissimi e che transmesse dalla tradizione vocale, sono state raccolte dai rabbini. Senza entrar qui in discussione su questo punto di controversia musicale, limitiamoci adire che queste melodie si dividono in due serie, una tutta religiosa, l’altra consacrala alle passioni e ai sentimenti della vita sociale. Sono state rivestile delle forme indispensabili all’arte moderna dal signor Luigi Leo, ed hanno trovati interpreti abili, principalmente il cantante Philips, che esegui con molto successo l’aria del trionfo di Mosè dopo il passaggio del mar Rosso. Si rimarcò pure una canzone d’amore. — Il signor Kayncmayer. giovine violoncellista nativo di Westfalia, produsse una viva sensazione nei circoli artistici di Londra. La maniera ardita con cui eseguisce dei passaggi sembrali finora impraticabili sul suo islromento, gli valse il soprannome del Paganini dei violoncellisti. — Yeijiah. Il celebre Liszt è qui da un mese come maestro di cappella di S. A. R. il Gran Duca, capo dell’orchestra, ed occupa così il posto di Huinmcl. L’orchestra si risolile della sua viva e focosa direzione, e molto migliorò. I capi d’opera di Beethoven,di Weber e Meyerbeer, che Liszt mise in repertorio, sono stati ricevuti con entusiasmo dal pubblico, che pure applaudisce moltojii gran pianista quando eseguisce lesue composizioni, e sopra tutto le sue fantasie sul Don Juan, Robert le Diable e la sua seconda Marcia ungherese. Le arie che Liszt pubblicò a Berlino col titolo le Lions des Lieder eccitano fanatismo quando sono da lui accompagnate. I suoi Lieds Lurley di Heine, e la Mignon di Goethe, sono desiziosi. 11 secondo volume di questo lavoro, che contiene sei poesie liriche di Vittor Hugo, è aspettato con impazienza. CIOVAXM RICORDI EDITOBE-PBOPBIETABLO, w Dall’I. R. Stabilimento Nazionale ff*iriviiegiatto <li Calcografìa, Copisteria e Tipografia Itlusicale di GIOVANNI RICORDI Contrada degli Oinenwi N. 1729, con deposito per la vendila in dettaglio nei diversi locali terreni situali sotto il nuovo portico di fianco all’I. R. Teatro alla?