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— 200 — le convulse e strabocchevoli risale non la inlerromne tengo in riserbo ancor tanta di classica da potermene giovare, per sei o olio altre salire che mi venisse il destro di stendere sotto forme diverse. Ma queste salire non le pubblicherò, perchè, sebbene pur tendano a ferire gravissimi difetti, sono ivi messe a sproposito le parole del saero testo, e dicono per lo meno il contrario di quello che hanno a dire, se pur talvolta non dicon peggio; e non mi piace, far giuoco de" sacri testi, nemmeno allo scopo di correggere. Non pertanto indicherò tosto o tardi con apposita dissertazione i principali di questi sconci, perchè Montanello vorrà pur cicalare alla foggia sua anco della musica sacra, ne. potrà tenere la lingua in treno su unno aigommilo; c basterò poi che egli accenni soltanto siffatti errori, perchè siano (osto dal mondo intero riconosciuti, tanto son eglino madornali; c su di ciò in’appellerò alla coscienza di tulli i savj, di tulle le. persone eccellenli nell’arie, e di tulli gli uomini di buona fede. Griderò anzi a tutti gli scrittori del secol nostro: chi non ha peccato scagli la prima scissala alla vita del censore; poiché la constici odine fa sì che ognuno cada negli eguali errori a disdoro del seco! nostro, il quale gara di certo su questo punto riprovato dai secoli futuri, siccome noi in alcune cose disapproviamo gli andati secoli; e non ci par vero che gli uomini siano dovevano balzare incorsi in certe balordaggini che pur alla vista di ognuno. (Sarò continualo) GAZZETTINO SETTIMANALE — Martedì ebbe luogo alla Scala la prima rappresentazione della promessa opera nuova del signor maestro Pasquale Bona, con poesia del signor Saccliéro, intitolata / Luna ed i Pendio. (Vedasi più sopra I’ articolo relativo). Quest’opera fu l’ultima della stagione. E jeri sera ebbe luogo l’ultima rappresentazione di abbonamento. — Al Teatro Re questa sera i noti fanciulli Vianesi comincieranno a dare un corso di rappresentazioni. — Ci si fa sperare che al medesimo Teatro He nella ventura settimana possa aver luogo un’interessantissima Accademia vocale e strumentale. L’astro maggiore, a quanto ci vien detto, sarebbe l’egregio violinista signor Luigi Arditi, allievo dell’I. IL Conservatorio. Il signor Arditi non è nuovo ai.Milanesi, cd essi debbono ben ricordarsi d’averlo applaudito caldissimamente nella primavera scorsa allo stesso teatro, allorché vi eseguiva alcuni bei pezzi di sua composizione. Egli avrà a compagno in codesto prossimo esperimento un pianista che ne si decanta abilissimo, il signor Strakosch. Siamo certi che tutto il fiore de’ nostri buongustaj musicali verrà ad apprezzare il talento dell’esimio violinista. — Donizetti, il celeberrimo compositore, trovavasi alcuni giorni fa a Milano. — Il chiaro signor maestro Pacini pure giunse a Mi lano domenica scorsa, e partì diggià alla volta di Venezia, dove è scritturalo, come già è noto, per comporvi un’opera nuova. — I tre Cori di Rossini, intitolali La Fede. La Speranza e La Carità, di cui si fece cenno nell ultimo numero di questa Gazzetta, furono dell’editore Ricordi, proprietario dei medesimi, affidali al signor Geremia Vitali per la traduzione italiana. Essi verranno alla luce nel corrente dicembre in due edizioni separale, cioè in italiano, e in francese come furono originalmente composti. C A KTEG G IO PA UT I CO L A K E Firenze 23 Novembre 1S44. La solennità di Santa Cecilia, patrona dei musicisti, fu secondo d solilo solennizzata jeri mattina nella Chiesa di San Barnaba. La musica della gran messa fu composta e diretta dal maestro Giovacchino Maglioni. Abbenché affidata a scelto numero di islrumenlisli e cantori, la esecuzione non fu perfettissima; loche non dee far troppa meraviglia, considerata la difficoltà della composizione e l’assoluta mancanza di qualunque prova. Rapporto al merito del musicale lavoro, molto lungo ed elaboralo, non può azzardarsi un giudizio dietro ima sola non perfetta udizione. Quello che certo può dirsi n lode del giovine maestro si è, che ha saputo assolutamente evitare tutto ciò può aver rapporto con le forme teatrali, e che il suo lavoro è fatto con tutta coscienza e molto sapere. Solo gli si potrebbe forse talora far carico del difetto in cui spesso incorrono i giovani e specialmente i pianisti (e giovine egli è del pari die esimio pianista) voglio dire di una certa intemperanza di stramentazione e di circolazione, e di uno stile alquanto troppo trito. Le masse vocali e strumentali vogliono incontrastabilmente esser trattate più largamente di quello che soglia esserlo l’odierno signore della musica da camera, il pianoforte. Tanti modi diversi spesso si cozzano e si miocono vicendevolmente, mentre la tropjio spessa melodica circolazione stanca chi sente e rende incerta per soverchia difficoltà la esecuzione. Anche il frequente ritorno di certi tremoli, di certe batterie degli istrumenti da arco, ed in specie dei movimenti lernarj, che non sono per lo più troppo confacienti con la ecclesiastica gravità, dovrebbe essere evitato. Del resto il giovine maestro merita tanto maggior lode, in quantoclié tenta aprirsi da sé stesso una via, anziché addarsi a seguire servilmente le orme degli altri, e in questo tempo di avvilimento della ecclesiastica musica mostra sentirne, anzi tutta la maestosa dignità. 1 divertimenti filantropici procedono intanto in questa città con lutto il vigore. Oltre l’accademia data dall’esimio Modani, di cui fu reso già conto, e relativamente alla quale fu omesso di far menzione onorevole dei signori Marzicbi, e Bicordi e Jouhaud, il primo per essersi assunte le spese di stampe, i secondi per aver somministrati gratuitamente i pianofolti necessaij, conviene fare un cenno di una pubblica prova di recitazione francese che ebbe luogo jeri l’altro a sera nel teatro del Cocomero per opera di illustri dilettanti ed a profitto di una distinta ai lista, costituita dalla invida sorte in non troppo liete circostanze. Alcuni di questi signori meritarono anche lode per aver cantato con molto garbo alcuni dei couplets del vaudeville intitolato Kelly. Questa sera poi avrà luogo alla Pergola una grande accademia vocale e strumentale a vantaggio dei poveri danneggiati dalla ultima inondazione. Vi prenderanno pai te dilettanti e professori distinti: Ira i cantori la celebre Ungher-Sabatier, la signora Contessa Orsini, i signori cav. Ippoliti, Sanesi, Maltolti, e buon numero di Signori e Signore che formeranno il coro: tra gli stromentisti il violinista De Cuvillon, e le pianiste signore Marchesa della Torre nei Boriini, Eleonora ChigiMontalvi, Marchesa Maria Martellilo e figlia, Marchesa Camilla Corsi e Contessa Giulia Bertolini, suonando un Bendò per tre pianoforti composto appositamente dal sig. A. Schimon. NOTIZIE — Boi.oc.va. - 10 novembre. - Anche in quest’anno la Pia Congregazione sotto gli auspicii della B. V. Avvocata de’ defunti ha solennizzata la festa della loro proteggitrice in questa chiesa parrocchiale de’ SS. Filippo c Giacomo delle Lamine. La composizione della musica fu affidala, come negli anni precedenti, all’esimio professare maestro Tommaso.Marchesi, che sfoggiò oltre ogni dire la sua bravura nel Jiyrie, Gloria e Graduale. Il Credo poi fu sì sublime e ben condotto da vera filosofìa musicale, e massimamente il Crucifi.rus, cantato a due dall’esimio Badiali, basso, e dal bravo tenore Zamboni, che commosse sino alle lagrime. 1 cantanti che a gara si distinsero furono: Fornasini, Dall’Armi, dottor Folli, dilettante, e Zamboni, tutti tenori. Il Graduale fu cantalo dall’encomialo Badiali con tale maestria da entusiasmare chi I’ udiva, se non fosse stata la riverenza e il rispetto dovuti al luogo sacro. La direzione dell’orchestra fu affidata al professore Giuseppe Manetti, il quale non ismentì punto la sua fama di bravo direttore d’orchestra. Colla scelta però di migliore sinfonia, più paga sarebbe stala la pubblica aspettazione. Primeggiavano in orchestra un Cenlroni col suo oboe, che in un versetto rapiva a vera dolcezza chi l’ascoltava. Faggioli, tromba, eseguì altro versetto sì a perfezione da non invidiare certamente i più celebri suonatori di tale istrumenlo. Gli altri tutti meritarono bastantemente Sta lode ancora a! M. R. Don Paolo Merighi. Parroco della Chiesa, che seppe anch’egli interessare il Badiali a prestarsi gratuitamente, onde condecorare viemmaggiormente la sacra funzione. Sia lode agli ufficiali lutti, che non risparmiarono zelo pel maggior lustro e decoro della Congregazione. fi Farfalla} — Dhesoa. - 4 novembre. - Venne non ha guari qui aperta una soscrizione per erigere su una pubblica piazza mi monumento a Carlo Maria Weber. La composizione di questo monumento sarà messa al concorso. Fra le persone clic già vi si sottoscrissero, si annoverano Meyerbeer, Mendclssolm-Bartoldy, Federico Schneider, il barone Poissl, Giulio Benedici, ecc. — Genova. Al Carlo Felice piacque la bella musica di Lauro Rossi, Il Borgomastro di Schiedant. — Livorno. Il Conte di Lavagna del maestro Mabellini piacque, essendo ben sostenuto dalla Gazzaniga, dalla Battolili!, c dai signori Chiffel, Mirai e Rossi. — Londra. - 1-2 novembre. - Jeri lunedì ha avuto luogo al teatro di Drury-Lane la centesima rappresentazione di The Bohemian Girl, opera di Bai fé. Un lai avvenimento é memorabile nei fisti del teatro inglese. L’autore stesso ha diretto l’orchestra alle prime tre rappresentazioni. Alcuni giorni dopo, un magnifico servizio in argenteria gli è stato offerto da una riunione di persone, alla testa delle quali figuravano il duca di Dcvonshire, il conte di Westmorekind, il marchese di Coningham, ecc. — Sai-oli. AI San Carlo, della.Varia di Rohan piacquero i due primi atti, e destò entusiasmo il terzo. Gli esecutori erano la Tavolini, Braschini e Coletti. — Teatro della Fenice. - Da poco tempo diedesi con molto felice successo un’opera del noto maestro di musica Salvatore Capocci di Roma, nella quale vi si riscontrano non pochi pregi di studio c di una assai lofievole idealità nei concetti musicali; fu quindi a più riprese applaudito in un coi seguenti esecutori, prima donna Rambur, tenore Piacentini, il basso Mazzoni, c qualch’allro di cui non ben mi sovviene il nome. (Bazar) — Parigi. - Teatro dell’Opéra. Quattro atti della.Varie Stuard si sono già provati sulla scena. I pezzi d’assieme abbondano alquanto, ma dicesi che sono trattali da mano maestra e che produrranno molto effetto..Varie Stuard, a quanto pare probabile, potrà essere rappresentata il G di dicembre. — Leggesi nella Revue et Gazette des Théâtres: • — Teatro Italiano. — Don Pasquale si dette sei volte di seguito con generale aggradimento. Lablache vi è sempre perfettissimo, e Ronconi é eccellente nel dottor Malatcsta. — Il tenore spaglinolo Ojeda esordirà quanto prima nella Beatrice di Tenda, in cui Ronconi opererà meraviglie. Il Pirata, Don Giovanni e le Cantatrici Pillane sono pure annunciati. Fornasari canterà nel Don Giovanni. In fatto di novità nulla appare finora sulTorizzonle, se non fosse la Varia d’Inghilterra del maestro Pacini. creata a Palermo». — Pietiiobi imo. A quel teatro italiano si diedero con brillante successo Lucia di Lammertnoor, la Sonnambula e V Elisir d’dmore. Fra i cantanti, che tutti piacquero, Rubini destò il maggior entusiasmo. Allendevansi I Puritani, Otello, Il Barbiere di Siviglia, Lucrezia Borgia e Cenerentola. - Postdati. La melodrammatica truppa italiana addetta al Reai Teatro di Berlino venne qui trasferita nel tempo di dimora della Reai Corte per darvi alcune rappresentazioni delle opere in repertorio: quindi si riprodusse la Lucrezia Borgia, indi si diede La Figlia del Reggimento, nelle quali musicali produzioni ebbero il più felice incontro la Schieroni e Borioni, la Rondini, la Remolini, Ramonda e Milrowicli. (Bazar) — Treviso. C’Elena da Feltra di Merendante ebbe esito felicissimo. I ributansi caldi elogj alla Malthey. — Trieste. Teatro Grande L’attesa Lucrezia Borgia venne zoppicando ed assai poco di buono si pronostica della sua salute. I capitani di ventura, gli sgherri e sfinii gente, anziché il terrore, eccitarono più d’una volta il riso. Però le cose passarono quiete. Gennaro, più papà che figlio all’aspetto, non parve messo al suo luogo. Ebbe anche egli i suoi bei momenti, come li ebbe il duca Alfonso; ma lutti corsero alle antiche reminiscenze, ai confronti. La Frezzolini sola fu pari a sé medesima anche in quest’opera, sebbene sì male secondata. La solita versatilità nel canto, la solita finezza d’arte ed aggiustatezza d’espressione. Il Borgia sei, con cui si rivela a Gennaro, basta a giudicare dell’artista ed a dirla grande. A lei toccarono i meritati applausi; ma è molto probabile, che si torni all’Era ani. fiOss. TriestJ — Venezia. In Carnovale e Quadragesima alla Fenice canteranno le signore.Montenegro, Gazzaniga, BarbieriNini, ed i signori Ronpa, Lucchesi, Ronconi (Sebastiano) c Porto. ■ li Cav. Pacini scrive l’opera nuova; Piave il libretto. — Vercelli. Nel Messaggiere Torinese, leggerei molti elogj tributati alla musica di una messa eseguila in questa città il i novembre, e composta dal giovane signor maestro Carlo Spalimi. — Vienna. Il primo concerto di Moscheles doveva aver lungo il ‘23 novembre nella sala dell’Unione.Musicale. — Meyerbeer. Mcndelssohn, Liszt, Moscheles, Osborn, Benedici e Thaiberg, tutti i maestri della Germania cioè, si sono messi d’accordo per dare a Parigi, Ber lino, Londra, Vienna e Pietroburgo, una serie di grandi concerti, il di cui prodotto integrale sarà destinato alle spese della statua monumentale di Carlo Maria Weber, che la Sassonia si propone il’innalzare sur una pubblica piazza di Dresda, come [liti sopra si disse. — Dreyschock trovasi ora a Praga, occupato nella composizione di diverse opere. — Arlòt, il celebre violinista, or ora arrivato dalla sua escursione trionfale in America colla signora CintiDamoreau, doveva lasciare Parigi il 18 p. p. per venire in Italia a passare la stagione invernale. Otto nuove composizioni di questo artista saranno quanto prima contemporaneamente pubblicate in Francia, in Germania ed in Italia. — In Haag venne ultimamente consacrata una nuova Sinagoga con una cantata di A. Berlin. — Leggesi nel Segnale di Lipsia: «Un macchinista <T una piccola città della Boemia ha fabbricalo un automa che imita perfettamente la voce umana. Esso canta diverse arie con anima ed agilità. che farebbero onore al più grande artista; trilli, gorgheggi, passi cromatici, tutto con sorprendente ed esatta esecuzione. Questo automa esprime anche chiaramente le parole, ed è dunque valevole quanto il maggior numero dei nostri cantanti. Uhi lo ha udito rimase pieno di stupore». Dall’I. IL Stabilimento Nazionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale di Giovami Ricokoi Contrada degli Omenoni N. 4720, e sotto 11 gvortlco di fianco all* I. R. Teatro alla Scala. GIÜVAXXI RICORDI îoiTonr-i’îioi’itnTABio