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- 498 — 0 SULLO STATO ATTUALE DELLA SCIENZA TEORICA DELLA MUSICA & (Conihiuazione c fine.) (Ô opo il P. Vallotti si cessò quasi ^affatto dalle ricerche sulla scienza teorica musicale per mezzo della fisica e della matematica, i e. dei fenomeni naturali del suono niun conto facendosi,appena si accennarono nei trattali d armonia che poscia comparvero, come quelli di Catel. di Choron, d’Asioli, di Reicha e di altri dotti artisti, i quali per altre vie ingegnarons’i di sparger luce su questa materia in quanto alla pratica soltanto, senza impegnarsi ad appagar lo intelletto e la ragione, cosa ormai tenuta per difficile, se non per impossibile. i Era la teorica della musica in tale stato | allorquando nel 4821 il signor F. J. Fétis allora professore di contrappunto alla reale scuola di musica di Parigi. ed oggi direttore del Conservatorio di musica di Brus-, selles e maestro di cappella del re dei Belgi, pubblicava un metodo elementare ed ab- । breviato d’armonia e di accompagnamento, 1 ove nel breve spazio di venticinque pagine dì stampa fra testo ed esempi, in una nuova forma compendiava con molla chiarezza la scienza teorica della musica. Que- j sta breve operetta corredata per la pratica di circa a una quarantina di Partimenli, scelti tra le composizioni di siimi genere di Durante, di Sala, di Fenaroli, ecc., quan- j do la munse in Italia tenue cosa apparve. o... 1 1 । a noi, come che accostumati a riguardare in tali lavori più che altro a ciò che concerne l’atto pratico delfaccompagnamento j numerico, utilissimo a sviluppare nei giovani allievi il sentimento dell armonia, della tonalità e del ritmo, ed in cui veramente । ricchi possiamo vantarci per le opere di | simil genere lasciateci principalmente da I Fenaroli e dal P. Mattei, oltre quelle di j Durante, di Sala, di Cotumacci, di Tritio, di Zingarellì e di altri maestri della scuola napoletana. Ma quella nuova scienza teo- | relica della musicasi brevemente dal sig. Fétis accennata nella summentovala operetta, ’ nella maniera soltanto con che fa d uopo trasmetterla agli scolari, pei successivi sviluppameli!! die 1 autore ne ha dati, l sia in pubbliche lezioni, sia per scritti di- j versi, è venuta oggi a ridursi ad un grado | tale da far sperare che egli abbia raggiunto | quello scopo per sì lungo tempo cercato, j cioè di render la scienza consentanea al- ■ l’arte pratica, e per conseguenza sua alleata ed ausiliaria. ’ Egli fissa per base e principio che la tonalità, o vogliamo intendere quella massa totale dei suoni pei (piali la musica riceve • esistenza, esiste per la natura istessa di j quelle cose esistenti per sovrumana po- I tenza: imperocché I uomo nulla m questa j parte abbia mai inventato, ma bensì ad i ora ad ora i fenomeni naturali ne abbia scoperto. E tali fenomeni si riscontrano [ nell armonia dell’accordo perfetto, ed in quella dell’accordo di settima della dominante, i quali fa d’uopo perciò di accettare come fatti primitivi ed indipendenti dalla umana volontà, per causa di una ignota conseguenza della nostra fisica organizzazione. Ora il signor Fétis fa rilevare, come nell’atto della manifestazione! del fenomeno di questi due accordi, posti tra loro in relazione, la nostra intellettual facoltà comprende la legge di coesione armonica che sviluppa nella coscienza la doppia relazione di consonanza cioè e di dissonanza. Dalla relazione di consonanza nasce il sentimento o la legge del riposo, e dalla relazione di dissonanza ne vien la legge di risoluzione, cioè del movimento. Da questo et ne deduce, che siccome la consonanza è al tempo istesso la causa occasionale ed il prodotto della legge del riposo nella coscienza, così un sistema musicale fondato unicamente su relazioni di consonanza è affatto privo delle necessità di attrazione, e perciò non vi abbisognando gradi determinati nella sua scala diatonica, può questa incominciare sì per f uno che per f altro dei suoni che la compongono. Tale in fatti fu il sistema tonale deli antica musica arreca e del canto gregoriano anc oggi in uso nella nostra Chiesa cattolica romana, nel quale tutti i Modi che vi si adoprano sono il prodotto di una istessa serie di suoni diatonici, nè in altro differenti se non che nel fissare il punto di partenza delle loro differenti scale. Per lo contrario in un sistema musicale in cui sieno ammesse le relazioni naturali di dissonanza, la legge di risoluzione e del movimento, a cui quella va soggetta, determina necessariamente un ordine fisso nei gradi della scala diatonica, dal quale la intelligenza viene a dedurre una formula unica, ove i semitoni trovansi sempre tra i gradi istessi. Imperocché le risoluzioni tonali dell armonia dell’accordo voZ, si, re, fa portando agli accordi.voZ, do. mi, o la. do. mi vengono a stabilire tutti gli elementi della scala, e ne fissano al tempo istesso la loro posizione. Perchè da un lato tulli i suoni di questa scala son contenuti tutti nell accordo dissonante ed in quelli di sua risoluzione, e dall’altro le necessità di una terza maggiore sol, si, di una quinta minore si, fa, e di una seconda fa, sol comprese in questo accordo, portano per conseguenza della loro risoluzione a fissare il punto dei due semitoni, ponendo mi al di sotto di fa, e do al di sopra di si, le (piali disposizioni non ponno trovarsi che in una scala formala sulle proporzioni di quella di do. Così dunque ogni scala che incominci per una nota che non sia do, deve avere un semitono fra il terzo e quarto grado, ed un semitono fra il settimo e I ottavo come quella naturale di do. E tale appunto si è la costituzione della moderna tonalità, dedotta dalla intelligenza del solo fatto della relazione di dissonanza, e per il seguito della necessità di risoluzione. Come opera dell’arte, e perciò dipendente dalla volontà delluomo. riguarda il signor Fétis tutte quelle modificazioni degli accordi naturali, dalle quali nascono una quantità eli accordi artificiali. E tali modificazioni provenienti da alcune note estranee alla loro armonia, che in sè comportano gli accordi naturali, ei le divide in tre qualità, cioè: 4.a la sostituzione della nona all ottava nell accordo dissonante: 2.a 1 alterazione cromatica di una o più note dell’accordo, sia consonante o dissonante: o.a la prolungazione di una o più note di un accordo sopra 1 accordo che immediatamente gli succede. ed in cui tali note vengano a formare una dissonanza fino a tanto che non cedano il luogo alle note integranti di quello. E dalle varie forme di queste tre specie di modificazioni, come dalle diverse maniere di combinarle O insieme in un medesimo accordo, il signor Fétis fa provenire tutto quel materiale armonico che si usa oçrifi nelle nostre • • • • • C ■ ’ composizioni musicali, e di più alcune nuove combinazioni ci presenta in quanto ai rapporti specialmente delle modulazioni, dedotte dai principii istessi, nè per anche riscontrate nè ricevute nella pratica. Concludesi in ultimo dal dotto autore, come colpita la nostra sensibilità da alcune relazioni successive e simultanee dei suoni, f intelletto, nello impadronirsi di questi dati obbiettivi, s’innalza per gradi alla concezion generale delle leggi dell armonia e della melodia, quindi alla legije più generale della tonalità, di cui queste due parti dell arte non sono che emanazioni: in fine, che la identità dei fatti di esperienza e delle leggi dell intelletto nella coscienza si stabiliscono, e ci portano alla certezza della loro realtà. Parimente la sensibilità è ridestata dalla diversità della durata dei suoni:, e 1 intelletto prontamente innalzandosi alla concezione della misura del tempo nella successione dei suoni. perviene alla percezione della legge del ritmo, che in musica è quella del movimento. E concepito in fine la riunione e f azione reciproca delle leggi della tonalità e del ritmo, la ragione perviene alla creazione completa dell idea Musica. Da quanto succintamente abbiamo esposto si può rilevare che al sig Fétis non andiam per certo debitori della scoperta di nuovi fatti, ma bensì obbligo grandissimo gli dobbiamo per avere i già noti presi a considerare in nuovo punto di vista, come ne sembra, più filosofico, più vero e più coerente alla pratica di quello che da altri fin qui siasi fatto. Nè vogliasi credere tale operazione essere un frutto immaturo della di lui mente, giacché dall’epoca in cui su tal materia ei ne pubblicava le prime idee, cioè dal 1824 come accennammo, non prima del corrente anno 4844 ha reso di pubblica ragione il pieno risultamento dei lavori e delle meditazioni occorsegli in questo lasso di tempo per la lettura, coin’ei ci dice, di più che ottocento opere teoretiche, e per l’esame di un numero infinito di composizioni musicali di ogni genere e di ogni stile, appartenenti ad ogni epoca e ad ogni trasformazione dell’arte. Ed è per questo che versatissimo in tal materia facil sin ora gli è stato il trionfare di alcune poche obbiezioni manifestatesi contro questa sua nuova scienza teorica della musica, completamente sviluppata in un suo Trattato d’Armonia testé pubblicato in Parigi, di cui ne desideriamo una riproduzione italiana (I), affinchè particolarmente i nostri giovani artisti possano nelle loro discipline trar profitto dai lumi di una dottrina teorica filosoficamente desunta dai principii seguiti dall’arte pratica, lo che non fu dato ai loro predecessori per le cause sopra discorse. Tale è lo stato in cui oggi è pervenuta la scienza teorica della musica. Luigi Picchiarti. (1) E questa riproduzione italiana uscirà alla luce quanto prima, come s’è già avvertito, coi tipi Ricordi. dei (La Recl.J