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- 197 — [© O! GAZZETTA MUSICALE © ANNO III. - N. 48. 1)1 MILANO DOMENICI I Dicembre 18 lì. Si pubblica ogni domenica. — Nel corso deH’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.” di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Antologia classica ursie.Ai.E. — Per quei Signori Associali che amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 2001) pezzi di musica, dal (piale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, e questi vengono dati qratis all’atto che si paga I’ associazione annua; la metà, per la associazione semestrale. Veggasi I’avvertimento pubblicato nel Foglio N. 50, anno 11, 1843. La musique. par des inflexions rives, accentuées, et, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas• sions, peint tous les tableau#, rend tous les objets,

  • soumet la nature entière à ses savantes imitations

• et porte, ainsi jusqu’au coeur de ritornine des sen» timenls propres à l’émouvoir.» J. J. llültSSEJf. Il prezzo dell’associazione alla Gazzetta e alla Musica è di cITcltive Austriache L. 12 per semestre, ed e.nettive, Austriache L. 14 affrancata di porto lino ai contini della Monarchia Austriaca; il doppio per l’associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porlo ai diversi corrispondenti dello Studio Micordi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso ll’llicio della Gazzetta in casa Ricordi. contrada degli Omcnoni N’.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli t’Ilìci postali. - Le lettere. i gruppi, ecc. vorranno essere mandati franchi di porto. SOMMARI O. L I. B. Teatro alla Scala. / Luna e i Perotto del maestro pasquale. Bona. - IL Sullo stato attuale della scienza teorica della musica. - HI. All’estensore della Gazzetta Musicale di Milano. - IV. Cicalate di Bartolomeo Montanello. - V. Gazzettino settimanale ni mila.no. - VI. Carteggio particolare. - VII..Notizie. - Vili. Altre cose. I. R. TEATRO ALLA SCALA I MUSA E I PEKOLIO llriiinma lirico di Giacomo Saichìko poMto in musica ila Pisyi Ai.t 9Sovi i cd eseguito dalle signore (Lenissi e TKnKSCO | e dai signori Gl lNl O c lYI.lin.^i (la sera 26 Novembre). B’^n poTindisposizione della Ga£ bussi, uu po I indisposizione 1 ^del (dilisco, un po quella del ^maestro, e un po’ fors’anco S: quella del pubblico fecero si che 1 Lànci ed i Perollo lino a questo momento non si presentarono che una sola sera sulle nostre maggiori scene. Ed infatti parliain chiaro: I opera del signor maestro Bona non è piaciuta. Tarda e non nuova! notizia, ma che noi alla nostra volta dobbiamo pur jùpetet’e. । In qùeStà circostanza mi dovetti più che mai persuadere, che qualunque pronostico! si possa emettere intorno all impressione che una musica abbia a desiare su d’un | pubblico, tale pronostico si avvererà una fiata in mille: laute sono le cause estranee ’ ed imprevedule die possono influire ad imprimere ad una musica un tutt’altro aspetto di quello ch’ella presentava alla lettura dello sparlilo od anche alle medesime prove ■ generali. Poiché piacenii ora mettere per ipotesi che il signor maeslro Bona avesse 1 voluto, un qualche di innanzi il suo pubblico sperimento, invitarmi a scorrere il suo lavoro, domandandomi, come si fa le tante volle tra buoni amici e confratelli la mia qualunque siasi opinione sul maggior o minor numero di gradi di probabilità in favore del buon successo del suo spartito, confesso che avrei detto francamente ed in tutta coscienza: «Mio caro 11 signor maestro Bona, la vostra opera piacerà. Vi siete tenuto ad uno stile piano, facile, italiano: il libretto sembrami offrire qualche situazione animata; i canti sono spontanei, chiari, espressivi; I islrumentale ragionalo, non esagerato; la compagnia la migliore che abbiamo nell’attuale stagione, ed è quella precisamente che ■ furoreggia tuttodì nell Emani: la vostra musica, se non s’attiene alla severità dei grandi modelli, dinota bensì una lunga conoscenza di ciò che chiamasi effetto teatrale; non è schiava servile della moda,, ma ne adopera quanto può giovarle a farsi! strada presso gli ammiratori delti; odierne composizioni. Stalev’tranquillo e secu.ro, i che avrete la soddisfazione d’un esito fortunatissimo ■>■>. Davvero non altrimenti avrei detto al compositore. Vedasi un po’ se mi sarei ingannato di grosso! Il nostro pubblico in vece decise tutto viceversa; trovò la musica tutta in opposizione; alle sue esigenze o a quanto s’aspetta va: trovò snervalo quello che il maestro intese di offrire come semplice e non artifizialo; trovò assordante ciò che il compositore I volle con artistica cura affidare al complesso delle masse,- trovò rubato tutto che j non porgeva campo a critica più amara.. Siam giusti però: e notiamo per amore | di verità che non ultima causa della freddezza colla quale fu accollo questo spar- i lito furono le già accennate indisposizioni di alcuni tra gli artisti esecutori. Guasco.! che pur cantò alla perfezione, dovè quella sera per ostinato malore eseguire tutta la sua parte, direni cosi, coi sorditii. Marini è mal collocato; nè la Gabussi ha troppo campo a far ispiccare il suo talento drammatico, tanto gradito in complesso a’ no- • stri dilettanti, ma che alcuni severi vorrebbero tacciare tal fiala come tendente ai convenzionale, per non dire al ciarlatanesco. La esordiente signora Tedesco fu, almeno da principio, la meglio fortunata; e dibatti. e la sua voce (stridulina bensì negli acuti, ma assai pastosa nelle note di iriez- i zo) e un colai garbo nel porgere, e, di- I ciamlo pure. i vezzi della persona, fecero dimenticare ai plaudenti alcune pecche ori-! ghiaie da poca nettezza de* passi, dall incertezza della misura.... Ma, ne si susurra all’orecchio che ella è novizia dell’arte; tronchiamo dùnque le critiche, e desideriamole continuazione di trionfi e buona volontà di studiare. Il Saccliéro ha voluto tessere anche per codesto libretto una tela di propria invenzione. Egli fa bene a far cosi, e così facesse! lutti. Il soggetto però non ne sembra gran fatto lodevole. Dove la morale e offesa, 1 interiesse è perduto. Ed in fallo perqualedei principali personaggi potrebbe lo spettatore prendere simpatia in codesto dramma? tanto ognun d’essi viri) mosso da odiose passioni! Ali sarebbe facile appoggiare con valide ragioni codesta mia asserzione, ma ritengo inutile il farlo, mentre in ciò divido la generale opinione. La verseggiatura va in complesso lodala, perchè generalmente veslesi di parole assai musicabili c di qualche bella immagine poetica: se non che, vedi stranezza! piomba (pia e colà in frasi sì basse o almeno sì fattamente prosaiche, tali da desiare, e mollo, I ilarità degli spettatori. Davvero non saprei intendere quale scopo siasi prefisso il Sacchero, il quale mentre sembra darsi ogni cura per adornare d un carattere [melico il suo stile, si compiaccia (e lo fa, è ben chiaro, a bella posta) di usare espressioni come sarebbero a mo d esemplo le seguimi!: Ernesto! Conte - Peti giuntò - Grazie, e questa: Lungo la notte.... nel suo ’mantello. I7’ è un noni - ni’ ha detto chi /’ ha ceduto. e questa pure: Ei fuggi ’fu ben scelto: cd altre; le quali, se leggendole possono forse passare non avvertile, poste che sieno in musica e declamale con qualche enfasi. cozzano in si forte modo con ciò chi- di sostenuto porla naturalmente la frase musicale. da trarsi dietro assolutamente il ridicolo; come in fatto successe. Ritornando al signor Bona, ripeto sinceramente clic il suo lavoro ha bisogno di n । essere di nuovo inteso perchè meglio venga e valutato ed apprezzato; ed io consiglio perciò 1 autore a porre in opera ogni mezzo, perché questa sua musica possa riprodursi, se non qui, in teatro anche minore, acciocché egli possa avere miglior compenso. che questa voila non ebbe. alle sue fatiche ed animarsi a nuovi tentativi. A L B E II T 0 M A Z Z U C A T O.