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GAZZETTA MUSICALE ANNO 111. ~ N. 42. Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà A> idi.ogu classica musicale. — Per quei Signori Associati che amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 2&Q0 pezzi di musica, dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, e questi vengono dati gratis all’atto che si paga I’ associazione annua; la metà, per la associazione semestrale. Veggasi P avvertimento pubblicalo nel Foglio N. 50, anno 11, 1S-13. DI MILANO La musique, par des inflexions vipes, accentuées, et, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas» sions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations • et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des seti• timents propres a l’émouvoir. • J. J. Rousseau. DOMENICA 20 Ottobre 1044. Il prezzo deU’associazioiie alla Gazzetta c alla Musica c di efTe.tlive Austriache I,. 12 per semestre, ed effettive Austriache I,. H affrancata di porto lino ai confini della Monarchia Austriaca; il doppio per P associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso I Lllicio della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli Omenoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli IHIici postali. — Le lettere, i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porto. SO MAI ARI 0. I. Per qual causa debbono essere proibito le due successioni di ottave o di quinte, per molo retto. IL Cicalate di Bartolomeo Montanello. - III. Esposizione dei prodotti dell’industria manifatturiera in Toscana. - IV. Progetto di una nuova riforma musicale. - V. Notizie. - VI, Altiie cose. - VII. Nuove PUBBLICAZIONI MUSICALI. Per qual causa debbono essere proibite le «lue isuecessioiii «li ottave <> «li quinte per moto retto. (Vedi nani. 55). Articolo li. varietà, la particolariIà e la Hi K^/$moltiplicilà de’ casi e delle cirH@^^Co.s{anze rendon malagevole il.^potere definitivamente stabilire quando le ottave e le quinte siano generative o quando in vece noi sieno. Alcuni esempi però che propongomi di addurre getterai! luce, io spero, su d un cosi latto argomento, e insegneranno a desumere 1 andamento di que’ casi non identificati specialmente, e daranno una soluzione anticipata agli stessi, e una conveniente determinazione di mano in mano che si presenteranno soliocchio. Essendomi proposto di mostrare, quali siano le tre differenti condizioni delle due ottave e due quinte pcr moto retto, cioè; 4.° quando siano generatrici; 2.° quando appajano essere tali; 3.° quando nè pano nè sembrino di essere, così, a maggior chiarezza, tratterò separatamente prima delle ottave, poscia delle quinte. Incominciando adunque dalle ottave, osserverò dapprima, che qualunque ottava può presentarsi sotto duplice aspetto, cioè: o come solo rinforzo del suono primario, o come altro termine generante la quinta. Questa doppia rappresentanza m1 obbliga a dichiarare, che quando abbiano luo^o due ottave di seguito, debbano queste essere immediatamente determinate se soggiacenti al primo od al secondo aspetto. Per ottenere con maggior facilità questa distinta cognizione, sarà bene prestabilire, se il componimento appartenga al numero duale od al plurale. Spettando al ditale^ o come dicesi all’a dueogni ottava devesi o puossi calcolare generatrice, quindi conviene assolutamente evitare la successione di altra oliava; e ciò tanto più è da osservarsi in questo genere di componimenti, in cui esiste la massima sterilità armonica. Avvi però il caso nel quale viene ammessa la successione delle ottave per moto retto; e questo ha luogo, allorché vogliasi spiegare una equisona melodia, ove il duetto va ad essere, in certa guisa, concentrato in un semplice a solo. In questa circostanza cessa ogni concerto fra le due parti ed ogni apparenza di generazione armonica, per cui si possono liberamente usare. Colla sperienza poi si riconosce risultar ciò più chiaramente distinto, qualora si usi della non interrotta successione di tre e più ottave, piuttosto che delle due soltanto, nelle (piali non esiste che 1 inconnnciamento della suindicata melodia. Osservazione che non deve mai sfuggire dalla vista dell attento ed esperto Scrittore. Che se d componimento appartiene al numero plurale ecco tosto, della moltiplicità delle parti risultare gli accordi. Part! moina (I). Nel terzetto, quartetto, o qualsivoglia pezzo, ove vi siano parecchie parti concertanti, I aumentato numero delle stesse produce facilmente I occasione di inciampo nelle due successive ottave. In ogni I modo, (piando si abbia presente la loro J rappresentanza, si può di leggèri evitarle, i o giustificarle. Certo che queste due oti tave. o sono ambedue generatrici, e siamo I al solito principio di legge, o possono es1 sere tali da apparire generatrici P una o 1 altra, e si devono egualmente evitare, li almeno per isfuggire il contrasto dei due accordi. i quali, benché siano concepiti in modo che di uno l’ottava sia generatrice. e dell altro non lo sia. ciò nulla meno potrebbe seguirne un disgustoso fremito । fra 1 accordo di generazione. e quelli^ di cui l’ottava forma parte soltanto. E per verità la legge corrisponde egregiamente al fatto proibendo la successione in. armonia di due ottave per moto retto». Bisogna adunque che il compositore determini se quelle due parli spiegano una particolare melodia, e stmo ammissibili, come, nel duetto; ma se formano parte integrante armonica debbonsi, per Paddotta ragione, (1) Credo che al mio lettore sia già nota la differenza che passa dall’accordo all’armonia; mentre quello si considera qual semplice complesso o punto armonico, laddove l’armonia, propriamente detta, comprende in vece la successione degli accordi, nella stessa guisa che la melodia comprende quella dei suoni semplici. evitare. Che finalmente, la successione continua delle ottave per ruoto l’etto sia pienamente libera, qualora spieghi la sola melodia, ci viene confermato dall esperienza tutte volle che si osservi il violoncello camminare in ottava col contrabbasso, il flauto coll’oboe o col clarinetto, il secondo violino col primo, e tante altre combinazioni strumentali concepite in questa guisa. Devesi certo una tanto libera procedura all essere le indicate ottave evidentemente incapaci di offrire nemmeno 1 idea presuntiva di generazione armonica. Da tutto il fin qui detto rapporto alle ottave se ne potrebbero stabilire, a mio credere, i seguenti teoremi. 4.” Una sola ottava si deve calcolare (piai principio generatore^ e questa positiva certezza di generazione esclude la successione di altra ottava, o generatrice, o probabilmente tale. 2.° Le due ottave successive possono essere o generatrici, o servire d’incominciamento ad una equisona melodia, e questa dubbiezza c’invita ad usare i dovuti riguardi. 3.° La continua successione di ottave offre esclusivamente f equisona melodia, ed in allora, cessando qualunque reale od apparente principio di generazione armonica, si può liberamente usare. Se, come abbiamo osservato, I ottava giusta ha due aspetti, la (pùnta perfetta ne ha uno soltanto, ed è quello di costituire i precisi due termini generanti 1 accordo. Questo accordo adunque riconosce la sua sorgente nella (pùnta in maniera molto più prossima che nell’ottava, ed è perciò che la quinta è circoscritta a leggi più scrupolose e più severe. La cosa riesce evidente, appena si rifletta, che data I ottava convien supporre 1 esistenza e della quinta e della terza per ottenere l’accordo, mentre, data la quinta, basta solo supporre quella delia terza, e tosto l’accordo è ottenuto. Di più: l’equisonanza dell’ottava rimane confondibile col suono primario, e la quinta in vece consta di due suoni tanto disparati, che non ammettono equisonanze di sorte alcuna. Questa diversità di condizioni porta con sè una totale diversità anche rapporto al modo di usarne, giacché, spiegando le ottave successive una equisona melodia, diven-.òL gono ammissibili tanto nel semplice duetto quanto nella piena armonia, ogniqualvolta queste vadano, per cosi dire, ad isolarsi SVÒ e presentare nella spiegata unione di due (QW;